01 aprile 2014 – Secondo appuntamento stagionale archiviato. Il GP della Malesia ha confermato due degli aspetti già visti in Australia: il primo è lo strapotere Mercedes (che, se non si rompe, è e rimarrà sicuramente la vettura da battere), il secondo è il trenino di vetture in processione nelle varie fasi di gara, tutto causato da quell’aggeggio chiamato, in gergo, ‘flussometro’.
E sui team? La Ferrari ancora non c’è, McLaren in ribasso rispetto all’Australia. Red Bull in crescita – grazie ad una super-prestazione del grandissimo Sebastian Vettel – per il ritorno alle posizioni acquisite nel corso degli ultimi anni.
TOP
Lewis Hamilton: uno dei tre talenti assoluti della griglia attuale. Gli basta una macchina sufficientemente veloce e sufficiente affidabilie e lui è capace di mettere a segno prestazioni monstre, come quella di ieri a Kuala Lumpur. Un fulmine in qualifica – a nostro parere il miglior interprete del giro singolo sulla griglia -, intelligenza superiore in gara. Non ha nemmeno spinto più di tanto gestendo gomme e consumi come nessun altro ha saputo fare. Forse velleitario allo stato attuale, ma è da considerare il favorito n.1 per la conquista del titolo mondiale.
Sebastian Vettel: sono queste le gare sulle quali i tanti critici del tedesco devono riflettere. Sebastian è capace di dare un’impronta consistente, un apporto concreto ed effettivo a quello che è il reale potenziale della RB10, sicuramente non da pole e vittoria allo stato attuale. Vettel, in questi casi, ci deve mettere tanto di suo e lo sta facendo. Mentre tiene a bada, senza fatica, le piccole ambizioni del suo nuovo compagno di squadra, il suo scopo è quello di ritornare alle posizioni di vertice. Con il suo concentrato di abilità e tecnica – e se il Renault comincia ad essere veramente affidabile – la strada non è più cosi in salita.
FLOP
Nico Rosberg: semplicemente al di sotto del suo compagno nell’arco di tutto il weekend. In Malesia, forse, ha combattuto con una macchina non propriamente calibrata a quel che è il suo stile di guida; ad ogni modo, però, il tedesco non è mai apparso in lotta per il successo. In questa fase iniziale di campionato, dove si cominciano ad intravedere le gerarchie tra compagni di squadra, le azioni del tedesco sono probabilmente in ribasso rispetto a quelle nettamente in salita dell’anglo-caraibico.
Daniel Ricciardo: l’australiano è stato sicuramente sfortunato per gli episodi che hanno segnato la sua gara (da leggere alla voce: pit-stop con ‘unsafe release’, distacco dell’ala anteriore, penalità, e successivo arretramento al prossimo appuntamento mondiale). Ad ogni modo, però, è apparso un po’ più in affanno a tenere il passo del suo blasonato compagno di box. Non è una bocciatura per il simpatico Daniel, per il primo anno in un top-team, però è sicuramente da rivedere.
Ferrari: in Australia non ha beccato il segno ‘meno’ solo perchè è stata una gara strana ed eravamo al debutto mondiale. Se questo, però, fosse davvero il potenziale della rossa di Maranello… beh, non ci siamo! Considerare un quarto posto come un risultato positivo e interpretare il GP della Malesia come un segnale di crescita, forse vorrebbe dire ammettere di aver sbagliato, ancora una volta, qualcosa in fase di progettazione della vettura. Una cartina tornasole del reale potenziale della Rossa lo potremo avere sia in Bahrain, sia a Barcellona, pista storicamente e tecnicamente selettiva.
La grafica del flussometro: non che la nuova grafica della F.O.M. sia cattiva, anzi. Il problema – a parer nostro – sta nel concetto secondo il quale, al giorno d’oggi, abbiamo gare in cui i piloti non devono andare troppo oltre con il consumo del carburante. E’ uno schiaffo alla filosofia delle corse. Ad un certo punto del GP della Malesia, sulla tv è apparso l’HUD con i consumi per i primi dieci piloti della classifica della corsa: prima appariva la grafica dei giri-motore e potevamo appassionarci a capire come i piloti aprivano il gas in curva; ora appare la grafica del consumo medio di carburante, cosi che possiamo capire chi è più bravo degli altri ad andare più piano.
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Lo start del GP della Malesia 2014
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