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F1 | GP Stati Uniti 2014 – Top & Flop

Da Tony77g @antoniogranato

Francesco SveltoF1Sport.it

03 novembre 2014 – Il GP degli Stati Uniti ha segnato una tappa importantissima del mondiale anche se non si è rivelata decisiva. La lezione data da Hamilton al suo compagno di squadra è stata netta, decisa, come se l’inglese avesse voluto mettere in chiaro una volta per tutte chi comanda in Mercedes. Agli altri resta, ancora una volta, ben poco.

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TOP

hamilton
L’autorità di Hamilton: più che la gara sopraffina e lo schiaffo dato al compagno in pista, ciò che ha colpito di più di Hamilton nel corso della giornata di ieri è stata la sua reazione  alla splendida pole del tedesco di sabato. Forse uno dei punti deboli che sembrava affligere l’ango-caraibico durante il corso della stagione era proprio una presunta mancanza di forza mentale nei confronti del compagno ma ieri non è stato cosi: Hamilton era deciso a sbeffeggiare Rosberg in pista e l’ha fatto! Il modo di festeggiare dopo il podio, quel trofeo ostentato e impugnato in una maniera quasi violenta, è frutto della consapevolezza della sua attuale imbattibilità. Il titolo si avvicina, Hamilton è in stato di grazia.

Bei duelli in pista: a dispetto di una prima parte di gara abbastanza statica (a parte lo scempio strategico Red Bull di cui parliamo più in giù), c’è da dire che la spettacolarità della gara si è innalzata moltissimo intorno al 30esimo giro. A parte il “sorpasso mondiale” di Hamilton, sicuramente degna di nota è la lotta che ha visto protagonisti Alonso e Button, e lo stesso Alonso, poco dopo, contro Vettel. Si tratta di piloti d’esperienza, che hanno fatto vedere quanto siano belli i duelli corretti in pista anche se è un peccato non gustarli per le primissime posizioni.

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FLOP

vettel_alo_austin_usa_2014
La strategia suicida di Vettel: cosa volevano fare in Red Bull? Tra i migliori sul passo gara al venerdi, pur consapevoli di partire dai box, hanno inspiegabilmente buttato alle ortiche una potenziale, splendida, rimonta (che di fatto è parzialmente avvenuta per meriti puramente del pilota) con una strategia a quattro pit-stop di cui due nelle primissime fasi del GP e uno verso il finale. Unica consolazione: il giro veloce in gara, dimostrazione di quello che poteva essere ed invece non è stato. Il binomio Vettel-Red Bull è ormai finito da tempo. Il binomio, non Vettel…

La penalizzazione di Vergne: a parer nostro il momento di spettacolo più esaltante in pista: quella frenata (che tanto frenata non era) del francese della STR ai danni del suo connazionale, frutto di coraggio e ambizione, forse non doveva essere penalizzata. Peccato però che il regolamento della F1 vieti la cosiddetta “sportellata” anche quando la stessa non provoca alcuna conseguenza negativa per i protagonisti, peccato davvero. Il contatto ai danni della Lotus di Grosjean, seppur lieve, c’è stato e le regole sono regole. Ad ogni modo JEV sta provando a tirare fuori quanto di meglio abbia nel cilindro, sperando che tutto possa concorrere ad una sua conferma il prossimo anno in Toro Rosso. Le possibilità aumentano!

 

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