Francesco SveltoF1Sport.it
30 giugno 2013 – La rivista tedesca Auto Motor und Sport ha portato avanti uno studio sulla architettura dei nuovi propulsori turbo, anche alla luce dei regolamenti tecnici che andranno in vigore a partire dalla prossima stagione agonistica. Ebbene, i risultati di questa indagine sono estremamente interessanti in quanto evidenziano un potenziale incremento delle performance dei propulsori turbo del prossimo anno rispetto agli attuali aspirati.
Da quando sono stati annunciati con comunicato ufficiale della FIA un paio d’anni fa circa, i nuovi propulsori V6 sovralimentati che andranno ad equipaggiare le monoposto di F1 a partire dal 2014 sono sempre stati ritenuti dagli addetti ai lavori, d’essere molto meno potenti rispetto agli attuali V8 aspirati. Questa credenza era – ed è tuttora – data da due principali motivi: la ridotta cilindrata totale e l’introduzione di tecnologie a filosofia ‘green’ che la FIA ha fortemente voluto.
Per quanto riguarda la riduzione della cilindrata, essa è data dal minor volume d’aria previsto per ogni singolo cilindro e anche dalla riduzione del numero degli stessi, che passano da otto a sei. Tale aspetto, unito anche all’introduzione di anno in anno di carburanti più ecologici ed altri aspetti regolamentari volti a rendere la F1 sempre più ecosostenibile – anche il KERS fa parte di questi aspetti – hanno portato a far credere molti degli addetti ai lavori che dal 2014 la F1 avrebbe abbandonato uno dei suoi aspetti peculiari: la pura potenza dei motori.
Attualmente un propulsore di F1 aspirato sviluppa in media 800 cavalli con un valore di coppia che si aggira intorno ai 350 N/m. Ebbene una stima molto accurata sui propulsori turbo del futuro ha rivelato che essi potrebbero sviluppare fino a 900 cavalli con una coppia che potrebbe toccare i 600 N/m. Il tutto è dato anche dal fatto che saranno introdotti dei motori ausiliari – denominati ERS: Energy Recovery System – che daranno un enorme spinta ausiliare ai circa 600/650 cavalli che il turbo di nuova generazione dovrebbe erogare. Tali ERS ingloberanno al loro interno gli attuali KERS – introdotto dal 2009 che prevede il riuso dell’energia sviluppata in fase di frenata – e ne aumenteranno le potenzialità: se il KERS era atto a recuperare l’energia cinetica in fase di frenata, il nuovo motore ausiliario ERS, oltre a supportare il compito del KERS, sarà in grado di recuperare energia dagli scarichi del turbocompressore producendo un incremento di potenza di oltre 160 cavalli sfruttabili per oltre 30 secondi al giro. Le batterie elettriche, quindi, riceveranno energia da più fonti, non più dalla sola cinetica in frenata. E le potenzialità future sono ancora enormi e tutte da scoprire.Sul fronte pneumatici ciò potrebbe comportare modifiche necessarie al disegno delle gomme e delle mescole. Hembery, infatti, sostiene:
“Al momento non sappiamo esattamente cosa aspettarci ma i numeri che abbiamo sentito riguardo i nuovi turbo sono enormi. Dovremo avere gomme posteriori più larghe ma tale larghezza è qualcosa che dovremo decidere in accordo con le squadre. Tuttavia il prossimo anno non vedremo pneumatici ad alto indice di degrado. Durante il primo anno di questa nuova formula noi saremo molto conservatori!”.
I primi test in pista sui nuovi propulsori si terranno in una sessione ufficiale FIA a gennaio prossimo.
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