29 Luglio 2015 – La Renault è sempre più vicina a tornare in F1 come team ufficiale. Anche a detta di Bernie Ecclestone, la casa francese sarebbe ormai ad un passo dall’acquisizione della Lotus, la quale versa in una complicata situazione dal punto di vista economico.
Può essere questa la settimana decisiva per l’acquisizione della Lotus da parte di Renault. Si attendeva un annuncio già a Budapest ma dopo il silenzio del weekend ungherese è intervenuto il boss della F1 Bernie Ecclestone dichiarando come è lecito attendersi importanti novità in questa direzione già in settimana.
La precaria situazione economica del team Lotus è ormai sotto gli occhi di tutti, basti pensare come a Budapest, a causa di un mancato pagamento, il team abbia avuto problemi a ritirare da Pirelli i treni di gomme utilizzabili nel weekend. Proprio al termine dello scorso anno la Lotus aveva abbandonato la Power Unit Renault a favore dei propulsori Mercedes ma nonostante il cambiamento sono stati pochi i guizzi finora in stagione da parte delle vetture del team di Enstone guidate da Pastor Maldonado e Romain Grosjean.
Dall’altra parte, l’esperienza da motorista in questa nuova era dell’ibrido sta regalando ben poche soddisfazioni a Renault. Mentre lo scorso anno le tre vittorie di Ricciardo su Red Bull sono riuscite a “salvare” la stagione, in questa annata si grida da più parti al fallimento totale. I propulsori Renault che equipaggiano Red Bull e Toro Rosso si sono dimostrati poco potenti ma soprattutto poco affidabili (entrambe le squadre sono ormai al limite con l’utilizzo dei pezzi delle Power Unit).
Renault sarebbe ormai molto vicina a rilevare il team Lotus, tornando così dopo diversi anni a ricoprire il ruolo non solo di motorista ma anche di vero e proprio costruttore. Il ritorno di Renault sarebbe votato anche a rialzare l’immagine dell’azienda francese colpita profondamente nell’ultimo periodo soprattutto dai vertici Red Bull con dichiarazioni al vetriolo e gesti emblematici della tensione che si respira nel team, come i santini sparsi per i box ad esorcizzare eventuali rotture dei propulsori. Un trattamento che non ha fatto certo piacere ad un marchio che ha scritto in passato la storia della F1 e che vuole puntare ad ripetersi ad alti livelli in futuro tornando nel paddock come team ufficale.
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