3 maggio 2014 – La gara di Imola del 1 maggio 1994 ha segnatov in modo irreversibile la storia della Formula 1, una storia che, a partire dasll’anno successivo, non sarà più la stessa. Finisce un’era, quella dei “cavalieri del rischio” disposti a rischiare tutto e ad andare oltre ogni limite, fino all’estremo sacrificio. E ne inizia un’altra, quella in cui la Formula 1 diventa, prima che uno sport, una gigantesca opportunità di business. Finisce quindi un’annata strana, caratterizzata dalle vittime, dai roghi, dalle roventi polemiche, dai cambiamenti regolamentari, e se ne apre un’altra.
Dal 1995, infatti, la gestione commerciale del Circus passa nelle mani della Formula One Management di Bernie Ecclestone. E’ l’alba di un nuovo giorno, di un nuovo modo di gestire quersto sport, che inizia seriamente a interrogarsi sui problemi della sicurezza. Cambiano infatti i regolamenti tecnici, le sagome delle vetture (anche se non in modo considerevole), le altezze da terra, gli scalini… ma qualcosa ancora di quella vecchia Formula 1 è rimasto. I team mantengono quasi tutti gli stessi piloti, i team mantengono per l’ultimo anno i numeri propri, le battaglie ci sono ancora, i motori, pur con l riduzione di cilindrata, sembrano molto simili ai vecchi 3,5 litri; ma in quell’anno la Formula 1 ha un solo padrone: Michael Schumacher, che dopo un inizio di stagione non da dominatore (si ritirerà nella gara di Imola) detterà legge nelle gare successive, con Hill che dovrà ingoiare un altro boccone amaro prima di essere incoronato Campione del mondo ed essere cacciato dalla Williams alla fine del 1996, insieme ad Adrian Newey.Quella gara di Imola, su un circuito ovviamente rinnovato, sembrerà come un risveglio, con la marea rossa che saluta Alesi e Berger, secondo e terzo dietro all’inglese, dopo che per un minuto prima del via tutti i piloti si erano raccolti per ricordare Senna e Ratzenberger. Era il segnale positivo che la Formula 1 aveva voglia di ripartire, con nuove regole e nuovi protagonisti. Ci sarànno infatti Coulthard e Herbert, che vinceranno le loro prime gare in Formula 1, ci sarà il mesto addio del Leone Nigel Mansell, che voleva vivere una stagione da protaonista ma ha dovuto arrendersi dopo solo 2 gare, ci sarà Frentzen, che con il motorte ereditato dalla Benetton porterà la Sauber sul podio. E soprattutto ci sarà l’unica vittoria in Formula 1 di Jean Alesi, protagonista derlla prima parte di stagione (e non solo) e di quella gara che per l’ultima volta riporterà un 12 cilindri alla vittoria.
Ma anche questa stagione, proprio nel finale, riserverà una brutta sorpresa: Mika Hakkinen, nel corso delle prove ufficiali del venerdì sul circuito di Adelaide, va a sbattere a circa 250 chilometri all’ora, con la sua McLaren che prende il volo. L’impatto è violentissimo, il finlandese finiosce in coma e, fortunatamnte, riuscirà a risvegliarsi. Da quel momento cambiano ancora le regole sulla sicurezza e le scelte dei team porteranno la Formula 1 su una strada molto diversa rispetto a quella che è stata tracciata negli anni; per esempio, nessuno (salvo Alesi) userà più la frizione al pedale. Una strada sulla quale non correrà più la Lotus, che grazie alla partnership con la Pacific continuerà a essere presente anche nel 1995, e su cui non correrà nemmeno la Simtek, che abbandonerà asnzitempo l’avventura. I pionieri che, spinti dalla passione, con pochi capitali si costtruiranno un team di Formula 1 non esisteranno più, tant’è che scomparirà anche la piccola Forti, l’ultimo team a montare il cambio meccanico su una monoposto, che durerà solo una stagione e mezza.
Insomma, dal 1995, o dopo il 1995, la Formula 1 cambia pelle per rimanere se stessa.
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F1 | Imola ’94 ep.13: la stagione 1995, nasce la nuova Formula 1F1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi