Roma, 23 settembre 2014 – Se la crisi della Ferrari comincia ad assumere toni preoccupanti, con una rivoluzione che coinvolge sia i quadri tecnici che i vertici (con gli abbandoni di Montwzemolo e Domenicali, oltre alle parole non certo entusiaste di Alonso (il cui rapporto con Marco Mattiacci non è certo idilliaco) a scaldare l’ambiente domenica sono arrivate le bordate di un altro ex-ferrarista, Jean Alesi, che in un intervento nel corso della “Domenica Sportiva” ha fatto un’analisi della situazione in casa Ferrari.
Il francese è chiarissimo, le responsabilità non sono certamente dei piloti:
“Non possiamo assolutamente parlare male dei piloti della Ferrari, perché hanno due piloti scelti in maniera impeccabile. Alonso riesce a ottenere il massimo con la vettura che ha, mentre Raikkonen, se guardiamo alla velocità pura, è sempre molto forte, ma gli succedono sempre delle piccole cose che lo rallentano”.
L’analisi del francese arriva dritta al punto, il problema è rappresentato dalla confusione che si è generata in Ferrari nei quadri tecnici:
“La Ferrari di oggi non è neanche capace di dare due macchine uguali ai due piloti. La Ferrari non va, non va assolutamente e non vedo come le soluzioni che stanno prendendo adesso possano portarli verso l’uscita del tunnel”. “Adesso c’è una nuova organizzazione che non è estremamente chiara. È partito Domenicali, che per me era molto bravo, mentre Mattiacci, che è la nuova persona che ha preso il suo posto, sembra che prima di mettere la Ferrari sulla strada giusta debba capire cosa è la Formula 1. Questo è incomprensibile…”
A parere di chi scrive, le parole di Alesi colgono nel segno, visto che nel reparto tecnico della Ferrari c’è molta confusione (visto che convivono James Allison, Pat Fry, Nicholas Tombazi e Rory Byrne per quanto riguarda gli aerodinamici; Jean-Jacques His, Gilles Simon e Mattia Binotto per quanto riguarda i motoristi) e di certo non sono servite a risistemare la situaziione le eliminazioni eccellenti di Luca Marmorini, Stefano Domenicali e Luca Cordeero di Montezemolo e prima ancora di Aldo Costa, che adesso si sta godendo il momento magico della Mercdedes. Anzi, la situazione attuale sembra quasi ricalcare quella che lo stesso pilota francese si era trovato a vivere nel corso della sua permanenza in Ferrari, in particolare con Gerhard Berger, in cui i due piloti avevano delle vetture completamente diverse tra di loro. Aklesi a questo punto rincara la dose, ritenendo inaccettabile la situazione di classifica della Ferrari:
“Quando parliamo di Ferrari, dobbiamo parlare di vittorie! Oggi mancava una Mercedes e ciononostante hanno fatto soltanto un quarto posto. Alla fine dei conti, i risultati si vedono sotto la bandiera a scacchi e loro, Safety Car o no, sono arrivati quarti”
Ed ecco che Jean interviene anche sulla delicata situazione di Fernando Alòonso, dandogli un consiglio forse sgradito, andarsene:
“Fernando quest’anno è soltanto uno spettatore degli eventi e conoscendo il suo carattere sono sicuro che soffre molto. Speriamo che non vada via perché è uno molto forte e molto importante per la squadra. Tuttavia, non vorrei fare l’avvocato del diavolo, ma credo che Alonso oggi sia più un peso che non un aiuto per la Ferrari, perché nonostante stiano cercando di dargli una macchina vincente, da cinque anni non ce la fanno. Tutti nell’ambiente capiscono che è il miglior pilota ma che non riesce a vincere per colpa della macchina. Quindi, se davvero la Ferrari ha un progetto di risalita, dovrebbe anche prendere un pilota giovane”.
E’ probabile che un pensiero del genere sia balenato nella mente di Alonso, soprattutto se le condizioni dovessero rimanere quelle attuali e se il ticket Marchionne-Mattiacci non portasse i risultati sperati. Ma quello che in ogni caso è certo è che in casa Ferrari servono nomi di sicuro affidamento sui quali basare il rilancio del team.
F1 | Jean Alesi suggerisce ad Alonso di lasciare la FerrariF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi