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F1 | Kimi Raikkonen: L’enigma di Iceman!

Da Tony77g @antoniogranato

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Kimi Raikkonen è sempre stato a detta degli appassionati di f1, degli addetti lavori, un personaggio particolare, un personaggio che non può non lasciare il segno in un mondo di apparenze e conformità!

di Stefania Rossi

E’ considerato l’antidivo della f1 non a caso! Ma andiamo per gradi e analizziamo quello che è stato il cambiamento graduale dell’ultimo campione del mondo in casa Ferrari. Campionato quello, che sembra essere coinvolto in quella classica, damnatio memoriae  degli antichi romani, con la sola differenza che nessun incendio fu causato fisicamente, ma nei cuori dei fans si, campionato che resterà nella storia della f1, e che per cause inspiegabili, nemmeno è considerato in quel di Maranello, un anno incredibile, il 2007 che sciolse tutte le perplessità sul talento del finlandese, che in un anno appena, aveva fatto dimenticare il fantasma di Schumy! A detta di iceman la cosa non può che fargli piacere, tutto sommato, però per il comportamento riservatogli alla fine, da quella da lui considerata come una seconda famiglia, sembra solo una magra consolazione! Deluso da quel mondo che tanto gli aveva dato, allora, decide di prendersi un anno sabbatico, anzi due, e a poco a poco riprende il gusto di correre, il gusto dei sorpassi…Galeotte furono le gare in Nascar, gare intense e piene di sorpassi al punto che Raikkonen pensò seriamente che quel mondo che tanto lo aveva ferito meritava una seconda chance: e così il 29 Novembre 2011 , tra lo stupore generale, (perchè tanti erano stati i rumors che lo accostavano a questa o a quella scuderia, rumors poi mai concretizzati), si concretizzavano proprio quando le speranze sembravano ormai finite, quel giorno che avrebbe segnato uno dei più eccezionali comeback in f1! Quel Raikkonen che tutti davano per finito, per un pilota robot, senza emozioni, capace solo di distruggere macchine…ecco ci voleva il 2012, per far cambiare idea agli scettici, ci voleva il record di km, di gare finite senza mai ritirarsi, vedendo sempre la bandiera a scacchi,  quella bandiera che lo aveva visto trionfatore nel gp di Abu Dhabi, un gp rocambolesco e pieno di emozioni, che fino all’ultimo sembrava aperto, ma che forse verrà ricordato per il famoso team radio “Leave me alone”…Ecco e lì subentra l’altro Kimi, il Kimi più intimo, quel Kimi che non ti aspetti, soprattutto a causa del personaggio, delle false credenze create su di lui. Da questa descrizione sembrerebbe derivare un personaggio a due facce, la prima fredda e super concentrata sulla pista, senza emozioni, dedita solo al lavoro; l’altra quella inedita ai più, di un Raikkonen impegnato in diversi spot pubblicitari, (non molto amati da lui), sempre più disponibile e chiacchierone nelle interviste. Ma in realtà questo Raikkonen c’è sempre stato era solo più nascosto all’inizio, causa la timidezza, l’inesperienza, e poi causa delusione, sconcerto, sconforto, perché i piloti sono gente particolare, bisogna sempre supportarli nei momenti difficili, e Raikkonen in quell’orribile 2008 andava seguito, andava coccolato, andava trattato da prima guida, come mai è stato in quei suoi tre anni di permanenza lì.  Ed è quella la grossa differenza tra l’esperienza, le emozioni, le sensazioni provate a Enstone, piuttosto che a Maranello, in Lotus si pensa poco alla politica, si da maggior importanza al pilota, per cercare di farlo ambientare presto e bene, e pensare subito a vincere e fare progressi, e in un ambiente del genere Raikkonen non poteva che trovarsi bene, e i risultati parlano chiaro! Aspettiamo allora l’inizio del mondiale 2013, per vedere se iceman migliorerà ancora i risultati dell’anno scorso e forse…

di Stefania Rossi

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