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F1 | La Ferrari vista a Monza, motore e aerodinamica

Da Tony77g @antoniogranato

Antonio GranatoF1Sport.it

11 settembre 2014 – Sul velocissimo tracciato di Monza la Ferrari chiude il week-end di gara con il misero bottino di due soli punti. Pur lavorando molto sull’aerodinamica della vettura, studiando apposite ali per questo GP e confermando la soluzione tecnica degli scarichi al motore, la Rossa non è riuscita ad essere mai particolarmente competitiva.

 

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Isolante termico sui condotti di scarico – Confermata la schermatura isolante su condotti di scarico dello 059/3 utilizzata a Spa, soluzione che permette di recuperare circa 10-15 CV, la Ferrari ha però incontrato dei problemi di affidabilità costringendo Alonso al ritiro a circa metà gara. Guai tecnici che in parte potrebbero proprio avere origine dal maggiore recupero di energia ottenuto. Il maggior calore raccolto e quindi la maggior quantità di energia potrebbero aver, infatti, sollecitato eccessivamente la parte elettrica (non dimensionata per questi carichi) mandandola di conseguenza in avaria. Di fatti, timori di affidabilità erano stati espressi da più parti già nei giorni precedenti il GP d’Italia, ma d’altronde viste le performance attuali della Ferrari è anche giusto correre qualche rischio e chiedere al motore un po’ di più.

La Scuderia di Maranello ha poi lavorato sulle ali anteriori e posteriori, utilizzando sul circuito brianzolo delle soluzioni che erano state brevemente testate a Spa durante le prime sessioni di prove libere.

 

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Ala anteriore – Si è cercato di scaricare al massimo la F14T rimuovendo gli upper-flap dall’ala anteriore (vedi det.1) e dotandola di due profili verticali (due per ogni semi-ala) con la funzione di deviare maggiormente i flussi dell’aria all’esterno delle gomme anteriori e migliorare quindi la penetrazione aerodinamica (det.2). Inoltre si è ridotta la superficie dei profili alari superiori (det.3) più ampi e squadrati a Spa e ridotti e curvi a Monza.

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Ala posteriore – E’ stata utilizzata un’ala anch’essa da basso carico con un bordo d’attacco lineare (det.4). Ridotti inoltre a tre gli slot sulle paratie laterali e resi di dimensioni minori rispetto alle precedenti (det.5).

Di fatto la riduzione d’incidenza alare e il minor carico aerodinamico che viene generato consentono la riduzione del numero degli slot sulle paratie laterali proprio perché questa genera meno resistenza e meno turbolenze.

Evidente come a Monza sia stato utilizzato un profilo superiore, quello dell’ala mobile, più scarico e meno ampio (vedi det.6) e come sia stato rimosso il nolder sul bordo d’uscita dello stesso profilo (det.7).

 

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Tutte soluzioni, come abbiamo visto, per ridurre sensibilmente il carico e favorire una maggiore velocità di punta. Il problema è che la F14T soffre di una carenza di carico “strutturale” che non viene generato dalle altre componenti del corpo vettura. L’obiettivo di aumentare la velocità massima in rettilineo è stato anche raggiunto, ma si è pagato tantissimo in termini di stabilità della vettura e quindi in termini cronometrici.

 

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Diffusore per Singapore – Infine va segnalato il test di un nuovo diffusore nella giornata di venerdi. Diffusore che come lasciato intendere da Alonso, durante alcune dichiarazioni alla stampa, dovrebbe essere utilizzato a Singapore. Elemento che appare modificato nella sola zona centrale con un canale di soffiaggio maggiorato da un “labbro” che ne aumenta la sezione.

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