07 novembre 2014 – Il team Marussia ha dichiarato fallimento proprio mentre erano in svolgimento le prime prove libere del GP del Brasile.
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Nonostante il team russo fosse entrato in regime di amministrazione controllata lo scorso 27 ottobre, a causa della profonda crisi economica che sta colpendo in questo periodo un po’ tutto l’ambiente della F1 (approfondimenti qui), oggi è arrivata la conferma ufficiale e definitiva secondo la quale il team a colori nero e rosso non solo non parteciperà all’ultimo appuntamento mondiale ad Abu Dhabi, ma chiuderà per sempre i battenti, dicendo addio a quel mondo della F1 che ha provato pochi anni fa ad aprire le porte anche a quei team cosiddetti “minori” aventi budget nettamente inferiori rispetto ai grandi marchi costruttori che la compongono. Dati gli ultimi eventi non solo inerenti alla Marussia stessa ma anche alla Sauber, alla Caterham ed alla Lotus, questo esperimento si può dire prossimo al fallimento. La F1 si dimostra sempre di più un ambiente spietato e d’élite soprattutto sotto il profilo delle richieste economiche.Ad ogni modo, oltre al danno sportivo c’è sicuramente il dramma di duecento persone e relative famiglie che all’improvviso si sono trovate senza lavoro. Molti dipendenti del team, restando anonimi, hanno espresso tutta la loro disapprovazione e amarezza per la situazione che è andata a degenerare nel fallimento odierno, manifestando estreme preoccupazioni per il loro futuro a breve termine.
Un vero peccato per il giovane team in quanto il povero Jules Bianchi, proprio quest’anno e per la prima volta nella storia della scuderia, aveva portato a casa i primi punti iridati in quel GP di Montecarlo cosi largamente festeggiato da tutto lo staff.
Ricordiamo che attualmente la Marussia è ancora davanti a Sauber e Caterham in classifica mondiale, nonché iscritta al prossimo campionato sotto la denominazione “Manor GP”. La Manor è il vecchio team di F3 inglese che ha portato avanti le pratiche per l’ingresso in F1 nell’ormai lontano inverno del 2009, prima di cedere il tutto al colosso Virgin di Richard Branson che ha fatto debuttare il team a Melbourne nel 2010 e che, successivamente, a sua volta ha ceduto l’attività al marchio automobilistico russo.
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