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F1 | Le Formula 1 in miniatura

Da Tony77g @antoniogranato

F1Sport.it

Alessandria, 16 agosto 2013 – Immaginate. Jody Sheckter a bordo della sua Wolf Wr1 che sfrutta la scia della Mclaren Mp4\5 guidata da Ayrton Senna, mentre, da dietro, la Ferrari F2012 di Fernando Alonso sta al varco attendendo un errore dei due piloti. Il duello epico finisce, contro una vostra scarpa.. senza farvi neanche un graffio.

No. Non stiamo parlando di una Goodwood lillipuziana e voi dei novelli Gulliver accerchiati da nanetti minuscoli in ignifuga e casco da corsa. Stiamo parlando delle Formula 1 radiocomandate, o anche dette “Formulini”.

F1 | Le Formula 1 in miniatura
Se pensate che la tecnologia sia miniaturizzata come le dimensioni delle Formula 1 radiocomandate, vi sbagliate di grosso. Telai in carbonio, componenti in hergal, ricerca di materiali resistenti ma al contempo leggeri e addirittura carrozzerie studiate in galleria del vento, fanno dei Formulini dei veri e propri concentrati di tecnologia a disposizione (anche a costi ridotti) di appassionati che, almeno in scala, possono mettere su asfalto la propria passione per la Formula 1.

Ovviamente anche le gomme sono un componente fondamentale. Sono composte in spugna o in lattice, con la possibilità di marcare la spalla di essa con gli stickers degli P-Zero come le vere Formula 1. Gli micro-pneumatici vanno cambiati con regolarità una volta usurati, altrimenti non c’è verso a stare in traiettoria ed esistono svariate mescole sia soft che hard come le vere Formula 1, oltre anche alle immancabili gomme da bagnato, ed è inutile sottolineare quanto sia fondamentale lasciarle al caldo nelle termo coperte fino all’ultimo istante prima della partenza. Tutto ciò, sempre sperando che Silverstone 2013 rimanga solo nella Formula 1 in scala 1:1.

F1 | Le Formula 1 in miniatura
Le carrozzerie, poi, sono uno spettacolo per gli occhi. Costituite da un foglio di lexan modellato a caldo, le carrozzerie delle Formula 1 radiocomandate  (come detto sopra) non sono messe li a casaccio, ma bensì studiate per avere il massimo del realismo, ma al contempo il massimo dell’efficienza aereodinamica perchè, non dimentichiamolo, pur sempre Formula 1 sono, e devono essere in grado di fornire il carico aereodinamico ottimale.

La propulsione e di tipo elettrico di 2 tipologie: Brushless e “a spazzole”. Il primo lo possiamo paragonare a un Bmw Turbo o un Tag Porsche anni 80,  potente ma irruento, ed è senza dubbio indicato per chi ha già esperienza di modelli radiocomandati a trazione posteriore.Il secondo ricorda più gli attuali V8 aspirati per via della miglior modulabilità della potenza ed è ideale  per chi è alle prime armi con una Formula 1 radiocomandata.

Una Formula 1 che non si rispetti volete che non abbia un proprio campionato? Ovvio che c’è l’ha! Si corre tra Roma e Ciampino ed è suddiviso in 8 tappe spalmate tra settembre e luglio.Il format di ogni gara, è molto simile anche lui alla Formula 1 vera con qualifiche, suddivise in Q1, Q2 e Q3, e gara. Già giunto alla sua terza edizione (il prossimo 29 settembre inizierà la quarta) il campionato organizzato da f1italianseries.it ha anche un suo regolamento. Niente zampino Fia, per fortuna.

Insomma, le Formula 1 radiocomandate nella loro piccola taglia non hanno nulla da invidiare alle Formula 1 vere, non avrete casco e tuta addosso, ma il divertimento è garantito e il sudore sarà, quasi, lo stesso. Parola di chi ha sudato come Alonso in Malesia (2012) per tenere in strada un Formulino!

Si ringrazia per la gentile concessione delle immagini www.f1italianseries.com e per la collaborazione Alberto “il polpo” Patrucco.

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