F1 Legend | Ferrari F2004

Da Tony77g @antoniogranato

Luca SarperoF1Sport.it

27 dicembre 2014 – Seconda uscita della collana F1 Legend a cura di F1Sport.it. Questa settimana, parliamo della Ferrari F2004, la rossa da Formula 1 più vincente di sempre.

E ci risiamo. Passato il Natale? Digerito il panettone? Beh, se siete sostenitori Mclaren o Williams ci auguriamo tutti di si, perchè oggi si parla della F2004. Croce vera e propria per i team inglesi nel mondiale 2004. Vettura in grado di vincere e stravincere un mondiale che sulla carta era già a Maranello, ma nessuno credeva mai e poi mai in una maniera così netta e decisa.

Una monoposto, la F2004, nata dalla matita di Rory Byrne e sotto una bellissima stella. La stella della F2003GA e degna erede della F2001 e F2002. Una monoposto che ha molti punti in comune con le sue progenitrici (muso a formichiere, alettone anteriore a cucchiaio o scarichi rialzati solo per citarne alcuni) ma capace al contempo di essere unica. Unica per l’elettronica sofisticata ma precisa, il motore potente ma a prova di bomba e per le sue pance laterali molto più complesse, ma anche più efficaci. Insomma, una macchina da guerra. Una macchina nata dalle officine della Scuderia con la S maiuscola: la Ferrari. Dopo un 2003 vincente, ma non schiacciante, il 2004 viene visto dai rivali come l’anno per dare la svolta.

Le rivali: La Williams butta in pista la FW26, una macchina innovativa nella sua aereodinamica. Il muso detto a tricheco potrebbe essere l’asso nella manica del team di Grove e il poderoso V10 Bmw è già sinonimo di potenza da molti anni. L’aereodinamica generale della vettura, seguita dalla nostra Antonia Terzi, non presenta alcuna spaccatura col passato. Come se negli uffici tecnici Williams, avessero già capito i punti deboli delle precedenti Fw25 e Fw24. L’altra grande contendente della Ferrari è la rivale storica Mclaren. A Woking si arriva da un 2003, dal punto di vista tecnico, difficile. La Mp4\18 è diventata l’oggetto del mistero. Tutti sanno che esiste, tutti sanno che è innovativa, qualcuno giura e allega prove di test privati con essa, ma quando è il momento di vederla impegnata in un Grand Prix vero, nessuno ne ha notizie. Si è corso tutto il 2003, con la Mp4\17-D, evoluzione estrema della vettura del 2002, con risultati che fanno rimpiangere il fatto di non aver dato al giovane Raikkonen una vettura vincente sul serio. La Mp4\19 è talmente estrema, talmente innovativa, talmente forte, che inizia l’anno fumando come una ciminiera. Insieme alla Williams, anche la Mclaren avrà una grossa ripresa da metà stagione in poi, quando nelle officine Ferrari si festeggiava già a Lambrusco e Piadina. Anno di grazia per la Bar-Honda e per Jenson Button. La casa anglo-americana tabagista fin nelle cinture con motore ad occhi a mandorla, sarà la vera rivelazione dell’anno. Button metterà su qualcosa come 10 podi e una pole position, mentre il coèquiepier Sato salirà addirittura sul podio ad Indianapolis. Non male per un team che, fino all’anno prima, arrancava da metà classifica in giù. L’altra rivale, doveva essere la Renault che forte di un pilota in piena ascesa come Alonso e una R24 sulla carta molto competitiva era considerata da molti la possibile mina vagante della stagione 2004. Per onor di cronaca citiamo anche Jaguar e Toyota, ma i loro trionfi si fermeranno ai proclami d’inizio stagione al momento della presentazione delle vetture.

Dall’Australia all’Ungheria, la F2004 non si ferma: A differenza di quanto successo nel 2002 e 2003, la Ferrari inizia il mondiale con la vettura nuova e non con la vecchia monoposto adattata; non poteva fare scelta migliore. Si rischia di essere noiosi e spocchiosamente “Ferrari Addict”, ma i numeri sono l’unico metro di misura del dominio marchiato Ferrari. Su 13 gare, Schumacher ne vince 12 (unico stop a Montecarlo, tamponato da Montoya), ottiene 7 pole position e 7 doppiette grazie al fido scudiero Barrichello. In 3 occasioni Rubens completa il podio con il terzo posto e permette alla F2004 di laurearsi campione del mondo costruttori già in Ungheria e si prende pure la certezza del titolo piloti, visto che l’unico ancora con i numeri per poter insidiare la leadership del Kaiser tedesco è il compagno Barrichello. L’unico che riesce a rompere le uova nel paniere alle Ferrari è Button che ottiene la Pole a Imola, davanti ad una marea di tifosi Ferrari. Per una prima parte di gara, JB riesce pure a tenere testa alla F2004 di Schumacher, ma deve poi chinarsi alla perfetta strategia disegnata da Ross Brawn. La Bar Honda e Button ottengono, comunque, il premio di “rivelazione dell’anno” grazie ad una sfilza di podi da far invidia alle blasonate Mclaren e Williams che arrancano in mezzo a problemi tecnici non di poco conto. Raikkonen, anonimo ma gran fumatore di motori, da splendore alla Mp4\19 prendendosi la pole a Silverstone, mentre da Grove (Williams) arriva solo il podio di Montoya a Kuala Lumpur e Imola. La Reanult si trova invece con al volante un Trulli (poleman e vincitore a Montecarlo) in forma come non mai, ma gli sponsor spagnoli, e non solo loro, caldeggiano apertamente per Alonso che, però, si dimostra ancora troppo giovane e acerbo per il ruolo di prima guida. Risultato: un casino totale che porterà il licenziamento di Trulli prima di fine anno, mentre Alonso getta le basi per il 2005 da trionfatore. Tornando alla Ferrari, a Spa Schumacher può laurearsi campione del mondo proprio sulla pista da lui più amata. A sorpresa, la pole va a Trulli e la gara a Raikkonen (per la prima volta nelle Ardenne) mentre il tedesco chiude secondo dopo aver lottato con le gomme Bridgestone non a loro agio sul freddo asfalto belga.

Il finale di campionato: Una gara dopo la pausa estiva, il mondiale 2004 non ha più niente da dire. Schumacher campione del mondo piloti, Ferrari campione del mondo costruttori. L’unico obbiettivo, ora, è dare a Barrichello il secondo posto nei costruttori. A Monza la Ferrari cala una splendida doppietta con Rubens davanti a Micheal, e il brasiliano bissa il successo in Cina davanti a un Montezemolo in visibilio per il trionfo sportivo ed economico della Ferrari. Da dietro, però, Williams e Mclaren tentano la risalita con la casa di Sir Frank che torna a forme più convenzionali, abbandonando il muso a tricheco. Come risultato, arriva la vittoria di Montoya in Brasile che resterà l’ultimo trionfo marcato Williams fino al Gp di Spagna del 2012. In Mclaren, si va oltre lasciando al suo destino Mp4\19 e concentrandosi sulla vetture per l’anno successivo che permetterà a Raikkonen di lottare a lungo per il titolo contro Fernando Alonso. In Ferrari, Schumacher vince in Giappone la 15° gara dell’anno per la Ferrari su 18 in calendario, eguagliando il record della Mp4\4 nel 1988 che, però, di gare a disposizione ne aveva solo 16.

Lo sfortunato epilogo della F2004M Con la F2005, erede della F2004, non ancora pronta a Maranello si torna a fare come due anni prima, portando al debutto stagionale la F2004M al posto della F2005. La F2004M è in tutto e per tutto una F2004, ma con alcune modifiche per renderla competitiva in vista dei nuovi regolamenti. A fronte di attese molto alte, la F2004M delude nelle uniche due gare da lei corsa. Barrichello chiude secondo in Australia, mentre Schumacher addirittura settimo in Malesia. Con le rivali che in un solo inverno hanno saputo annullare il margine rispetto alla dominatrice Ferrari, la F2004M dura solo due gare, prima di finire negli almanacchi storici e dare il passo alla F2005 che, seppure non così positivamente, scriverà un’altra storia per la scuderia più prestigiosa del mondo.

La F2004 guadagna di diritto un posto nelle F1Legend di F1Sport.it. La Ferrari più vincente di tutti i tempi, in grado di regalare il settimo titolo piloti a Micheal Schumacher e il quattordicesimo titolo costruttori alla Scuderia di Maranello. Numeri da capogiro, che dimostrano la forza che era la Ferrari all’inizio del millennio. Una forza distruttiva, ingorda ma vincente. Una forza che oggi in tutto il mondo tantissimi rimpiangono.

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