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F1 Legend : Williams FW 07

Da Tony77g @antoniogranato

Luca SarperoF1Sport.it

7 marzo 2015 – Ultima uscita di F1 Legend dedicata alla prima vettura uscita dalle factory di Frank Williams in grado di vincere. Tutte le prime volte marchiate Williams hanno come punto in comune proprio lei, la Williams Fw 07.

La prima Williams vincente della storia. Prima ancora della Fw 14 o della Fw 17. La prima in grado di poter regalare una gioia al duo Head – Williams, la prima in grado di mostrare il potenziale di una piccola factory a tutto il mondo. Nata dopo la Fw 06, la prima Williams “vera” dopo la cessione alla Shadow del 1976, la Williams Fw07 nacque con l’imperativo di schiacciare la concorrenza e ci riuscì. Nata dopo che la factory di Williams ha rischiato seriamente di chiudere, ma che sponsor misteriosi ed esotici arabi hanno salvato. Nata, leggenda narra, in un pub dove Williams pagò da bere a Patrick Head dicendo: “Ho trovato i soldi per fare la macchina che hai progettato!“. Nata, forse solo e sopratutto, per entrare nella storia e non uscire mai più.

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Soldi arabi e disegni vincenti : La Williams, nei suoi primi 10 anni, è un team da centro – bassa classifica. Tante idee ma pochi soldi per metterle in pratica progettando vetture per proprio conto. Poi arriva la cessione alla Wolf e Frank Williams, con quanto guadagnato, ripiana i debiti contratti e apre una nuova factory, dando vita alla Williams F1. Tutto bellissimo, peccato che i soldi sono già finiti e ci si ritrova di nuovo daccapo. Ciò sarebbe se non fosse che Frank Williams trova fiumi di denaro firmando una sposorizzazione con la Saudia Fly, la Dallah Investiment e altri fondi d’investimento. Con un giovane ma già incazzato progettista come Patrick Head, il team di Williams è di nuovo sulla cresta dell’onda; forse ancora più in alto di prima. Nasce la Fw06, che di per se sarebbe tutt’altro che malvagia ma viene ben presto resa obsoleta dalla Lotus 79 e l’effetto suolo. Ok, Head non si scoraggia e con altri fondi a disposizione si rimette al tecnigrafo. Anzi, fa di più. Copia il principio dell’effetto suolo della Lotus 79 e lo migliora, lo personalizza, lo rende ancora più devastante di quello che già era da solo. Head ridisegna il telaio completo, rendendolo rigidissimo, e monta sospensioni a bracci convenzionali, ma con molle durissime. Classica accoppiata, stile Simon&Garfunkel, motore Ford DFV e cambio Hewland completano il pacchetto. Tutta questa rigidità serviva a massimizzare l’effetto suolo, e a rendere la Fw07 la prima vera macchina progettata per sfidare a viso aperto la Lotus 79. Jones fa un primo test nel marzo del 79 e ne esce estasiato. Sta Williams vola, è una bomba, fa sparire la Fw06 e tutti sono al settimo cielo. Se ci metti pure che la Lotus ha cannato di brutto con la Lotus 80, i sogni di iride sono dietro l’angolo.

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Da rivelazione a campione: La Williams Fw07 debutta a stagione 1979 in corso, dopo che le prime gare si sono corse con la Fw06. I primi guai sono per lo più al motore o ad altre componenti meccaniche, ma dal punto di vista telaistico è un siluro che non da problemi tecnici, e poco importa se Jones e Regazzoni scendono dalla vettura ogni santa volta col mal di schiena. Il primo trionfo lo s’intravede, è solo questione di tempo. Al Gran Premio di Gran Bretagna, sul circuito di Silverstone, Jones centra la prima pole e, il giorno dopo, Regazzoni la prima vittoria nella storia della Williams. E’un trionfo sotto ogni punto di vista, con Head e Williams contenti come pasque e pace sia se il magnum di champagne rimane tappato per volere delle sponsorizzazioni arabe. Nelle successiva gare, Jones vince in: Germania, Austria, Olanda consecutivamente e chiude la stagione vincendo anche in Canada. La Williams , il team che doveva chiudere le serrande pochi anni prima, diventa il team rivelazione della stagione con un secondo posto nel mondiale costruttori che auspica solo miglioramenti. L’unico rammarico per Williams e Head è non aver sviluppato più in fretta la Fw07. Poco male, per un team che deve convincere i propri sponsor a rimanere è più che sufficiente.

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Gli sviluppi e la guerra interna: Patrick Head è un vulcano. Non solo perchè se gli girano si vede anche dal parcheggio del circuito dove si corre, ma anche di idee. Mette le mani sul progetto della Fw07, migliorando sottoscocca, per aumentare l’effetto suolo, e anche il telaio, rendendolo più leggero ma sempre rigido. Nasce la Fw07-B e non c’è n’è per nessuno. Si, perchè in molti hanno cercato di fotocopiare la Lotus 79, ma nessuno c’è riuscito come Head. Inoltre, lascia la Williams Regazzoni che va incontro al suo destino sulla Ensign, mentre arriva proprio dalla Lotus Carlos Reutmann, che alleggerisce ulteriormente la Williams arrivando con 80.000 sterline in meno date a Chapman per slegarsi dal contratto che li legava. I due, Jones e Reutmann, non si piacciono per niente, ma l’australiano è molto più costante e veloce dell’argentino. Jones vince in: Argentina, Francia, Inghilterra, Canada e Stati Uniti ottenendo svariati podi e piazzamenti a punti; mentre Reutmann fa suo il Gran Premio di Montecarlo. Il titolo costruttori è nettamente nelle mani della Williams, per la gioia di Sir Frank, ma per il piloti Jones se la deve vedere con l’astro nascente Piquet su Brabham. I due si giocano il tutto per tutto in Canada dove, dopo un incidente multiplo al via con Piquet che accusò pesantemente l’alfiere Williams , Jones diventa campione del mondo. Primo australiano dopo 24 anni dall’ultima iride di Brabham. Per il 1981, la Williams è sempre stra favorita, e lo dimostra vincendo la prima gara a Long Beach, fu pure doppietta, nonostante l’abolizione delle minigonne mobili per diminuire la velocità in curva e, quindi, aumentare la sicurezza. Head ri-disegna nuovamente la Fw07 dando vita alla Fw07-C per sincronizzarsi con i nuovi regolamenti. Altri attuano idee innovative e azzardate (Lotus 88) ma senza ottenere l’approvazione per correre. La Williams, in un periodo di grande incertezza sul futuro della F1, si trova inoltre a fronteggiare la lotta interna tra Jones e Reutmann. La rivalità tra i due scoppia in Brasile, quando Reutmann super Jones e va a vincere la gara. Jones, infuriato, dichiara guerra aperta al compagno e aggiunge che non lo aiuterà mai più qualora ce ne fosse bisogno. L’australiano mantiene fede a quanto detto e, complice anche problemi nel disegno di sospensioni meccaniche regolabili progettate in netto ritardo rispetto agli altri, la Williams non riesce a dominare come sembrava poter fare. Tiene botta Piquet con una Brabham che s’alza e s’abbassa come un budino ma, si sa, le sospensioni regolabili erano un must all’epoca. All’ultima gara a Las Vegas Reutmann è leader mondiale, ma ha un solo punto in più rispetto a Piquet. Jones, che nel frattempo ha deciso di ritirarsi a fine gara, vince fregandosene amabilmente del compagno che non va oltre un dodicesimo posto. Piquet, corre in difesa strenua del quinto posto e si laurea campione del mondo per la prima volta in carriera. La Williams vince il secondo costruttori della storia e accantona la Fw07 per lanciare nel 1982 la nuova Fw08, ma quella è un’altra storia.

Questa è la storia della Williams Fw07. Una monoposto che ha addirittura rischiato di rimanere un semplice foglio di carta per mancanza di fondi, ma che invece è diventata una macchina in grado di prendere un team giovane e lanciarlo nel mondo della Formula 1 che conta.Il cuore suggerisce che la Wing Car per eccellenza sia la Lotus 79, ma i numeri dicono che sia lei la “macchina ala” più vincente della storia.

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