3 gennaio 2015 – La collana “F1Legends” a cura di F1Sport.it arriva alla sua terza uscita. Questa volta l’omaggio è tutto per una delle monoposto di Formula 1 più forte di tutti i tempi: la Mclaren Mp4\4.
Macchina da guerra. Quale altro termine potrebbe raffigurare meglio la Mclaren Mp4\4? Nessuno, o forse quasi nessuno. Si può tirar fuori la denominazione “rullo compressore”, ma di fronte ad una linea bella da tagliare di netto il fiato sarebbe quasi un’insulto. Meglio fermarci al sopracitato macchina da guerra. Si, perchè vincere 15 gare su 16 e ottenere 15 pole su 16, vuol dire essere una predestinata. Costruita per uccidere o se preferite il frasone da film holliwoodiano “Born to kill”. Uccidere a suon di vittorie rivali che fino all’anno prima avevano fatto il bello e cattivo tempo in Formula 1, uccidere a suon di coppe levate al cielo chi aveva criticato questo mostro che mosse i primi passi solo 7 giorni prima dell’inizio del mondiale e uccidere a suon di record statistici ancora oggi presenti negli almanacchi chi aveva criticato Gordon Murray e la sua Brabham Bt-55 “sogliola”. Cosa c’entra? Vedrete, anzi vediamo subito.
Nascita di un “Winner Killer”: La Mclaren viene da un 1987 da dimenticare. La Mp4\3, seppur telaisticamente molto buona, ha pagato a caro prezzo l’inaffidabilità dei Tag Porsche. Tre vittorie, qualche podio e nemmeno una pole, sono il risultato di una stagione fallimentare se si pensa che l’anno prima Prost si è laureato per la seconda volta campione del mondo. La vettura è stata disegnata da Steve Nichols, soppiantatore del fuggitivo John Barnard, sotto l’occhio vigile del neo direttore tecnico Gordon Murray, approdato a Woking dopo aver visto la Brabham pericolosamente precipitare. Dopo un 1987 opaco bisogna cambiare strada, e Ron Dennis, vero navigatore satellitare quando si tratta di dare svolte a vari destini, soffia i Turbo Honda alla Williams e ingaggia il giovanissimo e promettente Ayrton Senna. Nichols e Murray tirano fuori a fine stagione la Mp4\3 – B che avrà il compito di sviluppare il neo arrivato cuore giapponese.Nell’inverno 87/88 i piloti Senna e Prost macinano chilometri come pendolari sulla Torino-Milano con la “3-B”, ma la nuova Mclaren dov’è? Non si vede o per lo meno non è pronta. Contrattempi e dubbi tecnici, spingono il duo anglo-sudafricano a posticipare il debutto della nuova Mclaren che arriva, udite udite, a 8 giorni dall’inizio del mondiale a Imola durante i test pre campionato, ed è subito un massacro cronometrico. Se già l’ibrida nave scuola Mp4\3-B aveva stupito, la nuova Mp4\4 lascia di sale tutti sia per le linee che per i tempi. Bassa, rastremata e stretta; non è proprio un taglio col passato ma bensì una rivalutazione delle idee già esposte da Murray con la Bt-55 nel 1986, con alcune migliorie. Inanzitutto il motore Honda permette, a differenza del Bmw della Brabham, di poter sfruttare a pieno l’idea del progetto di Murray, mentre le linee affusolate e basse diminuivano l’impronta con l’aria della vettura, garantendo velocità di punta altissime. Nichols non spaccò, come detto, col passato ma bensì riprese e adattò i progetti di Barnard sulla Mp4\2, già pluriridata. Un mix letale, che massacra i tempi, già di per sè eccellenti della Mp4\3-B a Imola durante i test. Da vedere, infine, questo “Winner Killer” fa paura. Il pilota ha testa e spalle fuori dall’abitacolo con un roll bar a triangolo calcolato al centimetro per fare il suo dovere e non un millimetro in più. La posizione dei piloti, poi, rieccheggia “Brabhamiane” memorie se si vede quanto sono bassi e inclinati, quasi sdraiati, i piloti. Signori, non vorremmo esagerare, ma la “sogliola” è tornata tramutata in squalo. Affamato, spietato e vorace.
Anatomia di un trionfo. Ok, la Mclaren Mp4\4 ha sbaragliato la concorrenza nei test di Imola. Da Woking, però, arrivano voci che il progetto sia stato fatto in fretta e furia per arrivare a tempo col debutto mondiale a Jacarepaguà. E se questa Mclaren fosse velocissima, bellissima ma dannatamente acerba? Visti i tempi a Imola, è l’ultima scialuppa di salvataggio che hanno principali rivali per lottare contro lo squalo inglese. E invece, manco a dirlo, la Mclaren Mp4\4 è velocissima ma anche indistruttibile. Nella prima metà di campionat ’88, il ruolino di marcia della Mclaren è spaventoso: 8 vittorie, 7 pole position ( Berger a Silverstone unica piazzolla non Mclaren) e 5 GPV su 8 gare. Un’asfaltatrice, un rullo compressore, una valanga. Mp4\4 non solo è terribilmente veloce, ma anche resistente come un carroarmato. Gli unici due ritiri, sono Senna a Montecarlo (famoso incidente a due giri dalla fine al Portier) e Prost in Gran Bretagna per problemi di assetto.Se si somma la squalifica di Senna in Brasile per un’errore del box Mclaren (dopo essere rimasto fermo in griglia per la rottura del cambio il box fece ripartire Senna col muletto dalla pit lane) gli zeri di una Mclaren diventano tre, ma sono piccoli incidenti di percorso. A Spa, tre gare dopo, la Mclaren ottiene il titolo costruttori con un vantaggio tale che sommando i punti di tutti i team che hanno almeno una volta messo una macchina nei primi sei posti (nell’ordine: Ferrari, Benetton, Lotus, March, Arrows, Williams, Tyrrell, Rial, Minardi), non si raggiunge lo stesso quel 147 fissato come limite dalla Mclaren. Sul fronte piloti, Spa premia Senna che si presenta a Monza leader del mondiale. Sul circuito brianzolo, capita l’incredibile. Senna comanda la corsa, mentre Prost è kappaò dopo 34 giri a causa del cedimento del motore. Il carioca, ha la chances dell’anno per dare una mazzata al mondiale ma, a due giri dal termine, un’incomprensione con Schlesser, sostituto del malato Mansell, lo costringe al ritiro. Le Ferrari fanno doppietta a Monza a meno di un mese dalla morte del Drake, mentre la Mclaren torna a marcare uno zero in classifica iridata dopo quasi un’anno. Poco male. Il titolo costruttori è già in bacheca a Woking.
Il finale mondiale. Dopo lo stop monzese, la Mclaren tornano a dettar legge. Prost vince nelle successive tappe iberiche in Portogallo e Spagna e sarebbe leader del mondiale. Peccato che, per l’ultimo anno nella storia, nel 1988 c’erano ancora gli scarti e tali premiano Senna. Tutto si decide a Suzuka, dove Senna compie una rimonta pazzesca dopo una start disastroso dalla pole. “Magic” è per la prima volta in carriera realmente magico, a Prost va il secondo posto e la consolazione che senza questi futili scarti il mondiale sarebbe stato tutto suo. Nonostante i trionfi, la Mclaren Mp4\4 non smette di stupire. Di fronte ad un progetto così vincente, si pensa che si sia arrivati vicino al limite tecnico di telaio e motore. Macchè. Ad ogni gara, la Mclaren nel box ha un nuovo sviluppo, aereodinamico e non, già collaudato e pronto da montare. La cosa incredibile è che funziona perfettamente, come se la Mp4\4 sia una macchina in continua fase di sviluppo. Sul fronte motoristico, poi, la Honda ha già pronti nei proprio hangar il motore aspirato che dal 1989 dovrà essere obbligatoriamente montato su tutte le vetture di Formula 1. Insomma, tutto è scritto per un lunga striscia di trionfi. Nell’ultima prova del mondiale, inutile ai fini iridati, Prost vince davanti davanti a Senna, regalando alla Mclaren la doppietta numero 10 della stagione. Altro record.
Nella già allora futuristica fabbrica di Woking, Ron Dennis gongola come non mai. La diatriba interna tra Senna e Prost è ancora allo stato embrionale e il futuro di fronte è roseo. La Mp4\4 è probabilmente la monoposto da F1 più vincente di sempre, mentre gli uffici di Nichols e Murray sfornano idee come se questo 1988 fatto di dominio e mattanza dei rivali non ci fosse mai stato. Arriverà nel 1989 la Mp4\5, ma quella è tutta un’altra storia di trionfi che, comunque, statisticamente parlando sono ben lontani dalla Mclaren Mp4\4.
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