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F1 Lewis Hamilton, il campione sempre in discussione

Da Tony77g @antoniogranato

Cristian ButtazzoniF1Sport.it

1 novembre 2015 – Lewis Hamilton è Campione del mondo per la terza volta. Il mondo della Formula 1 lo celebra, così come tutto il mondo sportivo inglese e non. Ma molto probabilmente più di qualcuno non ha digerito del tutto la sua impresa e per svariati aspetti, che riguardano il personaggio Hamilton ma anche il pilota, mettendo in discussione non solo il trionfo iridato appena conquistato ma anche tutta la sua carriera.

In questa stagione parecchie sono state le nubi addensatesi sul talento di Stevenage, a partire da quella di aver vinto il titolo con troppa disinvoltura, sottraendolo a piloti che, sulla carta, avrebbero meritato molto più di lui, come Nico Rosberg o Sebastian Vettel e facendo nascere qualche timido sospetto per la regolarità delle vittorie. Lo stesso compagno di squadra ha manifestato a più riprese una certa insofferenza nei suoi confronti, un sentimento che si protrae ormai dall’inizio del 2014 (anzi, forse da quel famoso Gran Premio della Malesia 2013 in cui gli venne impedito di sopravanza

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rlo) e che ha fatto pensare sugli equilibri interni alla Mercedes, in cui si passa da una situazione di guide alla pari, entrambe che lottano per il titolo, a una ben diversa, con Hamilton che diventa padrone assoluto della scena, dominandolo nel 2015. Ma qui entra in gioco proprio il team, che avrebbe peccato di attenzioni eccessive verso l’inglese a discapito di quello che avrebbe dovuto essere l’alfiere della Casa di Stoccarda, e cioè Nico Rosberg, soprattutto dopo i fatti di Spa 2014. Il problema principale è stato il fatto che in Mercedes non c’è mai stata una strategia chiara di gestione dei due piloti: sono passati dall’essere guide alla pari senza accordi preventivi né successivi, con la sola clausola che chi fisse uscito per primo dall’ultimo pit-stop sarebbe arrivato per primo al traguardo. Regola interna infranta già da Rosberg in Bahrain (con un doppio richiamo a entrambi da parte di Paddy Lowe) e che è stata poi uno degli antefatti del clamoroso scontro fratricida di Spa.

Da lì, Ham

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ilton è stato protetto, forse a detta di qualcuno fin troppo, dal team a discapito di Nico Rosberg, che però non è riuscito, alla fine del 2014, a sferrare l’affondo decisivo quando ne aveva la possibilità, ad Abu Dhabi. E in questa stagione, sebbene Hamilton abbia dominato, si ha avuto l’impressione che nei momenti decisivi l’inglese non avesse la lucidità necessaria per chiudere certe partite: lo si è visto a Montecarlo, dove ha chiamato un pit-stop mentre era in crisi di gomme e si è fatto sfilare la vittoria e il secondo posto. Lo si è visto anche in Austria, dove si è fatto bruciare al via da Rosberg, che non gli ha concesso un metro ed è andato a vincere la gara. Lo si è visto persino in Ungheria, dove la sua partenza non brillante ha regalato la vittoria solitaria a Vettel. Ma come disse Niki Lauda a fine 2014 l’abilità di Hamilton è quella di non arrendersi mai e ritrovare la calma praticamente da subito. E nonostante i terremoti che hanno coinvolto la sua vita personale, come l’abbandono di Nicole Scherzinger o le vicende che hanno legato il suo management, Hamilton è riuscito a scindere gli aspetti legati alla sua vita personale dalla carriera di pilota, nonostante il livello di popolarità nel jet-set abbiano finito per attirargli più di qualche critica anche da parte di Bernie Ecclestone, se messa a confronto con le vite private non ostentate di altri piloti come Rosberg, Vettel o Raikkonen. Senza contare le critiche ferocissime che gli sono arrivate per non aver rispettato il minuto di silenzio per il suo grande amico Justin Wilson.

E se a q

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uesto si aggiungono i ragionamenti e le parole sull’accostamento con Ayrton Senna, le discussioni finiscono per dilagare, ma alla fine il dato rimane: Lewis Hamilton, con 10 vittorie su 16 gare, è Campione del mondo per la terza volta in carriera, dominando la corsa al Mondiale 2015; le chiacchere sui capelli tinti di biondo, i cani, gli aerei lussuriosi, le sue creazioni musicali, le vacanze in Italia stanno a zero. E il cappellino lanciato a Nico Rosberg pare stia proprio a significare questo…

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