odt ha ammesso di aver sbagliato a stendere le regole nel 2014, omettendo di aggiungere un limite al prezzo applicato alle Power Unit fornite dai Costruttori a causa del veto proprio della Ferrari, oltre a non aver imposto un numero minimo di team da fornire e per questo insieme a Ecclestone sta pensando a un motore indipendente a basso costo da fornire ai team in difficoltà, basato sul V6 2.2 biturbo targato Chevrolet-Ilmor, attualmente in uso nella Indycar. Qui Marchionne ha colto l’occasione, offrendo consulenza alla FOM per lo sviluppo di questo nuovo progetto. Potremmo quindi vedere un motore di questo genere “made in Maranello”?
Le parole dell’Ing. Marchionne, da una parte, dimostrano tutto il suo acume manageriale e, dall’altra, rendono ancora più evidente la strategia Ferrari riguardo alla Formula 1. E’ chiaro da tempo che la supremazia in pista, nell’attuale Formula 1, passa prima dalle stanze dei bottoni, e questo a Maranello lo hanno capito.
E’ una partita che si sta giocando da tempo; è chiaro che Mercedes ha ancora questa supremazia, ma la Ferrari sta progressivamente logorando i fianchi di questo dominio, e si vede con le concessioni allo sviluppo dei motori, con le nuove regole in materia di gomme – come dimenticare le parole di Arrivabene in Ungheria? – e si vedrà forse meglio con le nuove regole 2017.
Per non parlare della collaborazione con Haas. Se il Cavallino riuscisse ad ottenere questa consulenza dimostrerebbe ulteriormente la sua rinnovata forza politica, ed è molto probabile che questo si possa ripercuotere in un dominio in pista, e in un netto predominio sugli avversari.
F1 Marchionne e le stanze dei bottoniF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi
