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F1 McLaren Honda : Button Rinnova, Alonso out?

Da Tony77g @antoniogranato

Alessandro FranceseF1Sport.it

2 ottobre 2015 – A sorpresa ieri Jenson Button ha annunciato di correre anche nel 2016 per la McLaren Honda. E’ questo il preludio all’addio di Fernando Alonso?

I Fatti

Soltanto una settimana fa a Suzuka Jenson Button né voleva né poteva svelare nulla sul proprio futuro in F1. Era nell’aria l’idea del ritiro e gli occhi lucidi del britannico alla domanda diretta “cosa farai il prossimo anno?” rispondevano meglio che tante parole.

Poi durante la gara Fernando Alonso è passato alla storia con il famoso Team Radio che tutti abbiamo sentito in cui, con classe inversamente proporzionale al proprio talento, ha gridato la propria rabbia nei confronti di una Power Unit lontana anni luce dal concetto di competitivià. Ieri a sorpresa è arrivato il rinnovo di Button. Sarà lui la prima guida per la McLaren Honda la prossima stagione?

Perchè si?

Potrebbe essere proprio Button il pilota giusto per la McLaren Honda. Preciso, veloce, esperto è uno dei migliori driver in termini di lettura di gara ma soprattutto è un uomo “politico e gestibile”. La McLaren Honda non può e non potrà competere per la vittoria nemmeno nella prossima stagione, per lei prioritario sarà avere un pilota capace di sopportarla e sostenerla trainando la squadra in un’avventura difficilissima. A nulla servirà schierare in griglia di un guerriero arrabbiato e affamato di vittorie che si vede prigioniero ancora di una monoposto lenta.

Fernando Alonso vuole vincere e non potrà farlo con questa McLaren Honda, la McLaren Honda dal canto suo deve crescere e non potrà farlo con un pilota incapace di fare squadra e sentirsi parte di un progetto in crescita.

Irriverenza Alonso / Orgoglio Honda.

Alonso-Barc-Test-2015
Il Team radio del GP del Giappone sarebbe anche condivisibile. Chi non la pensa come Alonso, in preda ad attacchi di rabbia nel vedersi sverniciare da tutti mentre proprio la Ferrari va a confermarsi l’unica alternativa alla Mercedes. Di sbagliato c’è stato il modus opernandis dello spagnolo, non nuovo a queste esternazioni in mondovisione. In Giappone a pochi KM dalla sede della Honda, con presidente e vertici della parte motorsport presenti in pista, con 18 mila biglietti acquistati da Honda per i suoi dipendenti, Alonso in una terra in cui la cultura del rispetto è cosa ben diversa dall’Europa ha mortificato e umiliato una casa ha contribuito a scrivere importanti pagine di storia motoristica. Che la Honda abbia le sue colpe non c’è dubbio, soprattutto nella poco umile pretesa di fare tutto da sé  (Power Unit e parte elettrica; Ferrari ad esempio si affida a Magneti Marelli) ma non era questo il modo di esprimersi. Una casa come Honda non può e non deve accettare che un suo pilota se ne esca con queste espressioni al di fuori di un contesto strettamente privato. Alonso ha già dimostrato di usare questa tattica in situazioni tese, vi ricordate “geni/scemi” a Monza con la Ferrari?

Alonso ha un contratto per il quale già dal 2016 può svincolarsi in caso di bassa competitività della monoposto, Honda di certo avrà delle clausole per tutelare il prestigio del proprio nome.

L’esperienza di Button per la Honda può essere più utile del furore di Alonso. Non dimentichiamo che proprio l’inglese, Campione del Mondo 2009, è stato l’ultimo pilota a vincere un GP per la casa Giapponese nel 2006. L’apprezzamento dei giapponesi nei confronti dell’inglese è cosa non di quest’anno così come Ron Dennis si coccola il suo fedele scudiero. Dall’altro lato del box invece per ora tutto tace.

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