27 gennaio 2015 – Nella puntata di ieri di Sport43 su Radio Libera Tutti all’interno della nostra rubrica sulla F1 curata da F1Sport.it e condotta in studio da Antonio Granato è intervenuto Fabiano Vandone, esperto tecnico e realizzatore delle fantastiche animazioni 3D per SkySportF1HD
Di seguito il banner con il podcast dell’ultima puntata di #Sport43 su Radio Libera Tutti con l’intervista di Fabiano Vandone di SkySportF1HD al minuto 19′ e l’intervento di Antonio D’Amore al minuto 40′ di RunRadio.it
Nel suo intervento telefonico Fabiano Vadone ha risposto alle domande rivolte da Antonio Granato dando a tutti i radio ascoltatori un quadro chiaro della situazione tecnica della Ferrari e ha anche spiegato alcune nozioni tecniche di non facile percezione ai non addetti ai lavori. Vandone, inoltre, ha anche tirato fuori il lato “amarcord” che da sempre lo contraddistingue, parlando anche del futuro di Monza.
” Il principale ritardo della Ferrari nella scorsa stagione lo si vedeva nella Power Unit, ma a Maranello tecnici e ingegneri si sono dati molto da fare. Lo si evince dai ben 27 gettoni su 32 a disposizione da regolamento utilizzati. Si è lavorato molto per ridurre un gap di potenza che era molto consistente, intorno ai 50-60 Cv. In Ferrari si sarà lavorato molto sulla parte elettrica del motore, in particolare nella gestione dei flussi di energia e tutto ciò che ne consegue; quindi batterie, Kers, ecc. La Mercedes non sarà sicuramente rimasta a guardare, ma loro hanno come vantaggio principale il fatto di cavalcare una tecnologia giusta in Formula 1, come già a tempo loro fece la Red Bull con gli scarichi soffiati. A Stoccarda, invece, hanno lavorato sulla parte termica del motore e migliorando dove si poteva il motore V6 hanno potuto amministrare il vantaggio”
Antonio Granato ha poi posto a Fabiano Vandone una domanda sulla conformazione “a becchi” dei musi delle monoposto di Formula 1 e sul perchè di queste scelte tecniche:
“Questo disegno del muso, utilizzato anche quest’anno da Williams e Force India, ha un suo motivo ben preciso. La funzione di queste appendici è quella di incanalare il maggior flusso possibile d’aria nel sotto scocca della vettura. Sappiamo che il fondo delle vetture di Formula 1, non è nient’altro che un’enorme ala di 4 metri e, di conseguenza, più aria entra a contatto con questa enorme ala e più essa riesce a “lavorare”. Da punto di vista della perforazione, queste “appendici” non sono il massimo, ma è meglio perdere qualche decimo di chilometro orario in rettilineo, per poi guadagnarne 1 o 2 in curva”.
Fabiano Vandone ha risposto anche ad una domanda, suggerita ad Antonio Granato dal nostro Alberto Murador, su una Formula 1 futura con vetture in grado di sprigionare 1200Cv e con gomme larghe stile anni ’70:
“Questa novità mi ha lasciato allibito. Gli attuali regolamenti, sono stati stipulati nel 2013 e hanno un lungo raggio d’azione, nel senso che la loro durata è di 7 anni, fino al 2020. Con questa proposta, pure caldeggiata da molti team, la FIA dimostra superficialità e indecisione. Da un’ente Internazionale ci si aspetterebbe fermezza e professionalità e non atteggiamenti da categoria secondaria, che potrebbero far decadere ulteriormente l’immagine della Formula 1. Dal punto di vista sportivo, questo provvedimento favorirebbe tutti i team che non si chiamano Mercedes, perchè con questi regolamenti ha dimostrato di essere il top team da battere”
Per concludere, Fabiano Vandone ha risposto alla domanda di un’ascoltatore di Biassono e, quindi, coinvolto direttamente su un particolare argomento:
“Sul futuro di Monza, vorrei rispondere con due domande: Quanto serve Monza alla Formula 1 per mantenere le proprie radici? E quanto serve la Ferrari? Servono entrambi, e Monza in particolare è un Gp storico che serve a ricordare alla Formula 1 da dove viene. Se Monza o altri circuito importanti come Montecarlo o Silverstone lasciano la Formula 1, si crea un grosso problema perchè sono il passato, ma anche il futuro di questo sport. La Formula 1 inizierà il suo mondiale numero 65 e, tra un’infinità varianti, ci sono anche delle costanti e Monza è una di esse. La Formula 1 è futuro, ma è anche storia.”
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