26 Maggio 2014 – La gara di Monaco è stata caratterizzata da numerosi problemi di affidabilità alle unità Renault, andiamo ad analizzarli.
Monaco è la gara atipica per eccellenza, probabilmente quella che rispecchia meglio questo aggettivo, se tuttavia questa atipicità è da ricondurre al modo in cui le curve si susseguono, alla vicinanza ai guard rail, l’appuntamento di ieri ha regalato ben altre novità.
L’ affidabilità a cui eravamo abituati nell’era dei propulsori aspirati è terminata. Senza dubbio le sorti di un gran premio negli ultimi anni sono dipese dalle qualità telaistiche e aerodinamiche delle vetture e le fumate bianche sono state una rarità per diverso tempo.
Nella stagione precedente i team disponevano dei collaudatissimi V8 congelati nello sviluppo per regolamento, quest’ anno le unità disponibili sono tecnologicamente più complesse, inoltre sono soltanto cinque le power unit utilizzabili contro le otto della stagione scorsa.
Ogni team può utilizzare quindi solo cinque unità complete a stagione, pena la partenza dalla pit-lane. Utilizzare quindi un qualsiasi sesto elemento, anche in combo con componenti già usate comporterebbe tale penalità.
Il motorista che ha in assoluto più da lavorare dopo quest’ appuntamento è la Renault, sono infatti ben tre i team interessati da problemi alla power unit del motorista Francese: Lotus, Toro Rosso e Red Bull. Andiamo ad analizzarli nel dettaglio.
Il primo ad avere problemi è Pastor Maldonado del team Lotus, che accusa problemi già sulla griglia di partenza, non riesce infatti a prendere parte al giro di formazione, viene cosi spinto in pit-lane, nemmeno questo sforzo però consentirà al venezuelano di prendere parte al gran premio, per lui un problema alla pompa carburante.
La scuderia di Faenza ritira entrambi i piloti dalla corsa ai punti, quarto ritiro per Vergne, il secondo consecutivo, fumata bianca per lui al 51° giro, con quest’ ultimo sono ben quattro i ritiri per il pilota Francese. Ancora più deludente il gran premio di Kvyat che autore di una qualifica eccellente all’ esordio monegasco è costretto al ritiro al giro 12.
Gran Premio decisamente breve per Sebastian Vettel, il quattro volte iridato scatta bene dalla 4 piazza, divorando al via Ricciardo, tuttavia al quarto giro, al rientro della Safety Car lamenta un calo di potenza e inizia a perdere posizioni. Il team Red Bull tenta il miracolo prima via radio poi tramite un pit stop, si cerca il reset dei sistemi elettronici, esce dai box con un giro di ritardo, il problema però persiste. Arranca fino al settimo giro poi il ritiro. Per lui si è trattato di un problema al gruppo MGU-Turbo.
Una situazione quindi drammatica quella dipinta nel Gp Monegasco. Si conferma il passo avanti in termini di prestazioni grazie anche agli update al software che gestisce la Power Unit, abbiamo infatti Ricciardo per la seconda volta a podio. Viene a mancare la componente affidabilità, requisito fondamentale per consentire quantomeno alla Red Bull di difendersi dalla Ferrari, che sotto questo punto di vista resta “la piu affidabile” per stessa ammissione di Marc Genè durante il commento su SkySportF1HD.
Questo il computo aggiornato alle libere di Monaco delle componenti utilizzate dai team.
Pilota Team ICE TC MGU-K MGU-H ES EC
Ricciardo Red Bull 2 2 2 2 2 2
Hamilton Mercedes 2 2 2 2 2 2
Rosberg Mercedes 2 2 2 2 2 2
Alonso Ferrari 2 2 3 2 2 2
Raikkonen Ferrari 2 2 3 3 2 2
Grosjean Lotus 2 2 2 2 1 1
Maldonado Lotus 3 3 3 3 2 2
Button McLaren 2 2 2 2 2 2
Magnussen McLaren 2 2 2 2 2 2
Hulkenberg Force India 2 2 2 2 2 2
Perez Force India 2 2 2 2 2 2
Sutil Sauber 3 3 3 3 3 3
Gutierrez Sauber 2 2 3 2 2 3
Vergne Toro Rosso 2 2 2 2 1 1
Kvyat Toro Rosso 2 2 2 2 1 1
Massa Williams 2 2 2 2 2 2
Bottas Williams 2 2 2 2 2 2
Bianchi Marussia 2 2 3 2 2 2
Chilton Marussia 2 2 3 2 2 2
Kobayashi Caterham 2 2 2 2 3 4
Ericsson Caterham 2 2 2 2 2 3
Legenda
ICE = Motore a combustione interna
TC = Turbo
MGU-K = Recupero energia cinetica
MGU-H = Recupero energia termica
ES = Batterie
EC = Elettronica di Controllo
Da segnalare, infine, in casa Williams, la fumata bianca di Bottas, che testimonia come sotto quest’ aspetto nessun motorista possa considerarsi al sicuro per il resto della stagione, Mercedes inclusa.
F1| Renault: L’affidabilità tradisce a MonacoF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi