Melbourne, 16 marzo 2014 – Come previsto da Pirelli, il Gran Premio d’Australia si è concluso con due pit stop. Il vincitore della gara, Nico Rosberg (Mercedes), così come gli altri due piloti andati a podio, Daniel Ricciardo (Red Bull) e Kevin Magnussen (McLaren) hanno optato per una strategia soft-soft-media.
Tanto i marbles quanto il blistering sono stati notevolmente ridotti quest’anno, così come il graining. Infatti, quest’ultimo fenomeno è comparso solo sullo pneumatico anteriore sinistro di poche vetture, tra cui quella di Rosberg .
Il graining – fenomeno sempre esistito in Formula Uno – è causato dalle basse temperature. Nel corso del Gran Premio le temperature ambientali non hanno superato i 20 gradi centigradi, e quelle della pista i 27°, e si sono andate abbassando man mano che la gara andava avanti.
Tuttavia, gli pneumatici hanno performato molto bene dall’inizio alla fine, in linea con le aspettative del pre-gara, nonostante la sessione di qualifiche di ieri sia stata in gran parte bagnata.
Tutte le vetture hanno iniziato la gara con il P Zero Yellow soft, ad eccezione della Red Bull di Sebastian Vettel e della Sauber di Esteban Gutierrez, che hanno montato il P Zero White medium.
La strategia di gara è stata influenzata dall’ingresso della safety car, che ha spinto molti piloti ad anticipare il pit stop. Jenson Button, McLaren, ha utilizzato in modo molto efficace la strategia delle soste, riuscendo a guadagnare 10 posizioni in pista.
Il Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery, ha dichiarato:
“Siamo molto soddisfatti delle prestazioni dei nostri pneumatici nella prima gara dell’anno. L’abbassamento della temperatura ha causato un po’ di graining sulla gomma anteriore– sinistra di qualche vettura, ma non è stato severo né ha avuto effetti sulla lunghezza degli stint. Nella maggior parte dei casi, il graining è scomparso dopo qualche giro. Gli pneumatici medi, largamente usati alla fine della gara, hanno praticamente coperto la metà della distanza totale, eseguendo un’ottima prestazione. Ovviamente, i Team devono affrontare tutti le stesse sfide e siamo ancora all’inizio della stagione; gli ingegneri devono lavorare per massimizzare il pacchetto telaio-pneumatici.”
Lo stint più lungo della gara:
Medium 25 giri Button
Soft 35 giri Sutil
La strategia vincente:
Con le qualifiche bagnate, è stato difficile prevedere con precisione la strategia esatta. Teoricamente, avevamo previsto un inizio con le soft, poi un pit stop al 23° giro per montare un nuovo set di morbide, e infine un’ultima sosta al 51° giro per passare alle medie. Ma l’ingresso della safety car ha scompaginato i piani. Rosberg è rientrato ai box per il suo primo pit stop al 12° giro, quando ha montato un nuovo treno di gomme morbide, ed ha effettuato la seconda sosta al 38° giro per passare alle medium.
Tutti i primi 10 piloti hanno utilizzato la strategia soft–soft–medium, con la sola eccezione di Daniil Kvyat che ha optato per una strategia soft–medium-soft, finendo la gara in decima posizione.
Pit stop summary – 2014 Australian Grand Prix
Rosberg: SN SN (12) MN (38) 2 Ricciardo: SN SN (12) MU (36) 2 Magnussen: SN SN (12) MN (37) 2 Button: SN SN (11) MN (32) 2 Alonso: SN SN (12) MN (35) 2 Bottas: SN SN (10) MN (36) 2 Hülkenberg: SN SN (12) MN (33) 2 Raikkonen: SN SN (12) MN (36) 2 Vergne: SN SN (12) MN (33) 2 Kvyat: SN MN (12) SN (36) 2 Perez: SN MN (1) SN (11) SN (32) 3 Sutil: SN MN (35) 1 Gutierrez: MN SN (1) SN (30) 2 Chilton: SN SN (24) MN (41) 2 Bianchi: SN SN (20) MN (35) 2 NC Grosjean: SN DT (1) SN (28) 2 NC Maldonado: SN SN (29) 1 NC Ericsson: SN SN (23) 1 NC Vettel: MN 0 NC Hamilton: SN 0 NC Massa: SN 0 NC Kobayashi: SN 0 NC
The first column denotes the tyres the driver started the race on.
S = Soft compound
M = Medium compound
N = New compound
U = Used compound
NC = Not classified
DT = Drive Through
The last column gives the total amount of pit stops