F1 Report Pirelli: GP Giappone 2013

Da F1news @F1Newsinfo

Suzuka, 13 ottobre 2013 – Il pilota della Red Bull, Sebastian Vettel, ha conquistato la sua quarta vittoria in Giappone, la nona per lui quest’anno.

Il tedesco ha usato una strategia a due soste che gli ha consentito di avere la meglio sia sul suo compagno di squadra Mark Webber, che si è fermato tre volte, sia sulla Lotus di Romain Grosjean, che ha effettuato due soste.

Tutti i piloti hanno iniziato la gara sui P Zero White medium, ad eccezione di Daniel Ricciardo, Toro Rosso, e di Charles Pic, Caterham. Grosjean ha preso il comando della gara dopo un’ottima partenza, dando il via ad un’ intensa battaglia tattica con le Red Bull, durata fino alla fine.

Webber è stato il primo dei tre piloti di testa a fermarsi all’11° giro, per montare gomme dure, nella speranza di usare la strategia per superare Grosjean. Il pilota della Lotus si è fermato al giro successivo per montare gomme dure, lasciando la testa della gara a Vettel.

Il tedesco della Red Bull ha effettuato la prima sosta al 14° giro, per montare gomme dure, ed è rientrato in terza posizione dietro Grosjean e Webber.

L’ultimo pilota a fermarsi ai box per la prima sosta è stato Ricciardo, che ha montato un nuovo set di dure al 21° giro, dopo essere risalito al quarto posto nelle fasi iniziali della gara.

Webber ha effettuato la seconda sosta al 25° giro, per montare ancora gomme dure. Questa mossa gli ha consentito di portarsi avanti a Grosjean, che si è fermato invece al 29° giro per montare gomme dure. Vettel è rientrato ai box per la sua seconda e ultima sosta al 37° giro, scegliendo la mescola dura, a 16 giri dalla fine. Tattica vincente che gli ha consentito di mantenere la testa della gara, poiché Webber si è fermato una volta in più e Grosjean ha corso un ultimo stint di 24 giri.

A 11 giri dalla fine, Webber ha optato per le gomme medie per il suo terzo pit stop ed è partito all’inseguimento di Vettel e Grosjean, riuscendo ad agguantare il secondo posto a pochi giri dalla fine. I primi tre hanno concluso la gara racchiusi nell’arco di 10 secondi, nonostante l’adozione di tattiche molto diverse tra loro.

Il Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery, ha dichiarato:

“Abbiamo assistito ad una gara molto ravvicinata, con poca differenza nei tempi sul giro tra le due mescole nominate. Come risultato abbiamo visto diversi approcci alla strategia: i piloti hanno usato sia la gomma media sia la hard per il secondo e terzo stint”.

“Molti piloti si sono fermati due volte, come ci aspettavamo: a Suzuka l’usura è abbastanza bassa a causa della natura scorrevole del circuito – il che significa che le richieste di trazione sono basse – ma gli elevati carichi laterali di energia fanno sì che il fattore limitante sia il degrado. Questo naturalmente è aumentato nel caso di gara molto ravvicinata, con le monoposto attaccate le une alle altre, dove l’efficienza aerodinamica è compromessa e le vetture scivolano di più”.

Vettel ha usato una strategia a due soste per fare la differenza, anche se Webber e Grosjean sono stati molto vicini. Ancora una volta abbiamo ricevuto una grande accoglienza in Giappone: uno dei circuiti più difficili al mondo per i piloti, per le monoposto e per gli pneumatici, ma con un’atmosfera assolutamente incredibile grazie ai tifosi che sono fantastici”.

La strategia vincente:

La nostra previsione di strategia per i 53 giri del Gran Premio giapponese prevedeva due soste. Abbiamo suggerito di iniziare con le medie, cambiare per un nuovo set di medie al 20° giro e infine montare le hard al 37° giro. Una scelta alternativa poteva essere quella di iniziare con le medie, passare alle hard al 20° giro e montare un nuovo set di dure al 37° giro. Alla fine, le squadre hanno seguito perlopiù la seconda strategia suggerita, ma fermandosi un po’ prima di quanto avevamo previsto,a causa della gara molto ravvicinata. Vettel ha optato per una strategia medium-hard-hard, fermandosi al 14° e al 37° giro.

Pit stop summary – 2013 Japanese Grand Prix

Vettel:     MU HN (14) HN (37)                 2 
Webber:     MU HU (11) HN (25) MU (42)         3 
Grosjean:   MU HU (12) HN (29)                 2 
Alonso:     MU HN (13) HU (30)                 2 
Räikkönen:  MU HU (11) HN (31)                 2 
Hülkenberg: MU HN (10) HN (29)                 2 
Gutierrez:  MU HN (9)  HN (30)                 2 
Rosberg:    MU HN (12) DT (16) MU (24) HN (39) 4 
Button:     MU HN (8)  HN (23) MU (40)         3 
Massa:      MU HU (11) HN (28) DT (34)         3 
Di Resta:   MU HN (10) HN (26)                 2 
Vergne:     MN HN (7)  MN (21) HN (38)         3 
Ricciardo:  HN HN (21) DT (32) MU (44)         3 
Sutil:      MN HN (8)  HN (27)                 2 
Perez:      MN HN (12) HN (30) MU (42)         3 
Maldonado:  MU HN (9)  HN (28)                 2 
Bottas:     MU HN (8)  HN (27)                 2 
Pic:        HN DT (1)  MN (17) HN (35)         3 
Chilton:    MN HN (11) HN (29)                 2 
Hamilton:   MU HN (1)                          1 NC 
V. D. Garde:MN                                 0 NC 
Bianchi:    MN                                 0 NC

La prima colonna indica le gomme con cui il pilota è partito

M = Medium compound
H = Hard compound
N = New compound
U = Used compound
NC = Not classified
DT = Drive Through
The last column gives the total amount of pit stops


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