F1 | Sentenza di ieri e sentenza di oggi

Da Tony77g @antoniogranato

Luca SarperoF1Sport.it

Parigi, 22 giugno 2013 – 1984: La Tyrrell 012 è una delle ultime macchine ad avere ancora i motori Ford V8 aspirati contro nugoli di motori 4 cilindri turbo. Eppure va fortissimo. Si difende egregiamente. Ma nel finale fa sempre un pit stop rabboccando sempre un fantomatico liquido di raffreddamento freni. La FiSa (ora FIA) vuole vederci chiaro e scopre che in realtà le Tyrrell 012 corrono sottopeso per poi rientrare nelle normative solo gli ultimi giri quando nel rabbocco del finto liquido raffreddamento freni mettono acqua più piombini pesati ad hoc per pareggiare i conti con la bilancia. Sentenza, squalifica immediata dal campionato del mondo sia piloti che costruttori e cancellazione di tutti i risultati ottenuti fino a quel momento.

2013: La Mercedes viene sorpresa a fare un test con vetture della stagione corrente violando l’articolo 22 che lo vieta senza tanti giri di parole. Inoltre il test era concentrato sul fenomeno di delaminamento delle gomme, fenomeno che sulle Mercedes W04 era all’ordine del giorno e i piloti alla guida erano pure gli ufficiali mascherati da fantomatici caschi che ricordavano molto alla lontana quelli di Robert Kubica. Sentenza: la Mercedes ha agito in buona fede e come unica penalità niente young test a Silverstone.

Allora anche il boscaiolo Ken Tyrrell dovette ammettere la proprio colpevolezza ma mai parlò di “buona fede”. Avrebbe potuto anche lui dire “ho sbagliato in buona fede perchè era l’unico sistema per stare dietro ai motori turbo” invece ammise le colpe e accettò la sentenza.

Ieri a Parigi si è consumato l’ennesimo delitto a questo sport dove vince il più furbo e non il più bravo, dove è accettato l’errore in buona fede. Dove una persona della calibratura di Charlie Whiting dà l’Ok ad un test sapendo che esso è illegale e torna bellamente al suo posto. Dove la Pirelli è talmente tanto aggiornata che manco nota la differenza tra una Mercedes W02 e una W04 e  se le nota taglia 2 belle fette di salame Milano e se le mette sugli occhi.

Ennesima occasione persa dalla F1 e da chi ne è a capo per dimostrare che chi sbaglia paga. Ennesima volta dove alla fine vince solo il più furbo. Ennesima volta dove a pagare sono quelli che si sono attenuti al regolamento. Peter Warr diceva che “Il bravo ingegnere è colui che trova più buchi nel regolamento” e mi sa tanto che la lungimiranza in queste parole è destinata a durare ancora tanto tempo.

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