8 febbraio 2014 – Seconda puntata dei personaggi che hanno fatto e fanno la storia della Formula 1, dedicta a un uomo che ha fatto di questo sport la sua grande fortuna: Flavio Briatore.
La sua carriera non sembrerebbe a prima vista quella di un uomo di motori: è un geometra che si occupa di varie cose, passando dall’essere maestro di sci ad agente discografico. Ma la sua passione lo porta a cambiare ben presto mestiere e l’incontro con Luciano Benettonlo porterà a sedersi sul muretto di quella che diventerà la scommessa dell’imprenditore trevigiano: un team di Formula 1 vincente.
Entrerà alla fine del 1988 e inizierà a dirigere il team dal 1991. La sua impronta è subito decisa: in breve tempo assume e scarica John Barnard e si affida a Tom Walkinshaw, per mettere a segno il colpo che darà una svolta decisiva alla storia della Formula 1: ingaggiare un tedesco di belle speranze che risponde al nome di Michael Schumacher.
Flavio farà i salti mortali per strapparlo alla Jordan, altro team scopritore di talenti, dove impressionò tutti con un incredibile quinto posto in qualifica, e dopo avere passato le nottate successive a quella gara in un motorhome con Eddie Jordan e gli esperti per definire ogni minimo dettaglio, ecco che Schumi da Monza vestirà la tuta gialla dell Benetton a fianco di un mostro sacro come Nelson Piquet.I fatti gli daranno ragione: il tedesco nel 1992 si mette subito in evidenza, nella stagione dominata da Mansell e Patrese, il tedesco coglierà la prima vittoria a Spa E si metterà alle loro spalle, finendo terzo in classifica e superando Senna in classifica.
L’intuizione felice di Briatore, dopo un 1993 in cui il tedesco non potrà nulla contro le Williams e la McLaren di Senna, troverà la sua consacrazione nel 1994.
Il tedesco, in quell’occasione, vincerà le prime 5 gare consecutive, ma alcune scorrettezze regolamentari, come la pressione del bocchettone della benzina o il giro di ricognizione di Silverstone in cui il tedesco supera Hill con annessa squalifica, oppure ancora il fondo di Spa che priverà Schumacher della vittoria, consentiranno la rimonta dell’inglese, fino all’epico scontro finale di Adelaide, in cui Hill si ritirerà a causa della trappola tesagli da Schumacher e il teutonico si aggiudicherà il primo titolo tra diverse polemiche.Nel 1995, però, le polemiche vemgono spente dall’apoteosi della Benetton, che vincerà 11 gare su 17 e porterà a casa il suo unico Mondiale costruttori della storia. Briatore, in questa stagione, gestisce ottimamente sia il fuoriclasse tedesco Schumacher che lo scudiero Herbert, pronto a sfruttare tutte le occasioni buone e a vincere, ironia della sorte, nelle gare in cui Schumacher verrà spedito fuori gara da Danon Hill.
Nel 1996, una nuova scommessa: via Schumacher e Herbert e dentro la coppia ex-ferrarista formata da Alesi e Berger. I due non sfigurano, ma comunque non riescono a garantire gl stessi risultati dell’epoca Schumacher, anche perchè le vetture costruite per il tedesco risultarono inguidabili per gli altri, compagni di sqjuadra in testa.
A Briatore, comunque, le soddisfazoni arrivcarono anche per mno della Ligier, che rilevò alla fine del 1994 e che fece correre usando gli stessi telai della Benetton. Su tutte spicca la vittoria di Panis a Monaco 1996, in cui giunsero al traguardo solo 4 vetture, preceduto da un secondo posto al termine della stagione 1995, in Australia.
Il manager di Verzuolo regaleràò alla Benetton anche l’ultima vittoria della sua storia, con Berger a Hockenheim nel 1997, prima di essere licenziato e assumere la guida della Mécachrome, la struttura cvhe gestirà i motori Renault dopo il ritiro del Costrutore francese, avvenuto nel 1997.
La Casa francese, però, non dubitò in alcun modo delle sue capacità e lo scelse nel 2001 per ritornare in via ufficiale con un proprio team.
Flavio, nel frattempo, creerà una partnership con Giancarlo Minardi, per ricercare nuovi talenti. E la nuova scommessa del manager di Verzuolo avrà un nome: Fernando Alonso. Insieme a lui Briatore lancerà anche Mark Webber, Jenson Button e altri, oltre al rilancio di piloti come Jarno Trulli e Giancarlo Fisichella.All’esordio Alonso non fallì, riuscendo in imprese straordinarie come a Imola quando si tenne dietro entrambe le Benetton. Briatore lo proietterà in Renault nel 2003, dopo avergli fatto svolgere una stagione da tester. Lo spagnolo non fallì l’esordio e a Budapest colse la sua prima vittoria, essendo (all’wepoca) il più giovane vincitore di un Gran Premio.
Briatore si rese protagonista di scelte che destarono qualche dubbio, come il licenziamento in tronco di Trulli nel 2004 dopo lasua vittoria a Monaco (che verà sostituito da Jacques Villeneuve) ma alla fioe, come sempre, i risultati dettero ragione a lui. Infatti il ritorno di Fisichella coinciderà con il doppio trionfo di Alonso e della Scuderia francese, che come Team Renault si aggiudicherà il suo primo Mondiale della storia grazie ad Alonso, che farà in tempo ad omaggiare lo storico motore Renault a 10 cilindriprima del suo pensionamento dovuto ai cambi di regolamento.
Le polemiche Briatore le riserverà tutte per la stagione 2006, legate in particolare alla decisione della FIA intervenuta a metà staguione di mettere fuori uso il “mass dumper”, lo stbilizzatore delle ruote anteriori. Briatore lancerà insieme ad Alonso una ferocissima polemica a Monza, in cui accuserà apertasmernte la FIA di favorire la Ferrari. Ma alla fine, ancora una volta, avrà la meglio, aggiudicandosi il Mondiale in Brasile propiziato dalla fumata del V10 Ferrari las gara precedente a Suzuka.
Nel 2007 e 2008 sasà di nuovo un Piquet a incrociare i propri destini con quelli di Briatore, questa volta Nelsinho, e nell’ultima stagione il rientro di Alonso (che ha sbattuto la porta della McLaren) porterà alla Renault le ultime 2 vittorie. A Singapore, proprio Piquet accusò Briatore di averlo fatto andare apposta a muro per favorire l’ingresso in pista della safety car e il ricompattamento del gruppo. Briatore dovette pagare un prezszo salatissimo per l’accaduto: verrà radiato e sarà costretto a risolvere tutti i contratti di management.Ma alla fine, ancora una volta, avrà ragione lui perchè innanzi al Tribunal de Grande Instance Briatore fece valere le sue ragioni e il provvedimento fu capovolto, on la condanna a versare a Briatore 15.000dollari a titolo di risarcimento del danno e annullando la squalifica a Pat Symmonds.
La cifra sembrerebbe insignificante in relazione a quello che ha perso, nonostante lui poi non abbia inteso fare ritorno in Formula 1, pur mantenendo un rapporto speciale con Alonso e Webber.
Insomma, un personagguio controverso al quale i risultati hanno sempre dato ragione e che la Formula 1 non smetterà di ringraziare per aver regalato due talenti cristallini come Schumacher e Alonso.
F1 | Storia: Flavio Briatore, un geometra di successoF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi