16 luglio 2014 – La trasformazione del circuito di Hockenheim, dal velocissimo tracciato da 240 chilometri orari e oltre di media a quello che conosciamo adesso, amputato di tutti i lunghi rettilinei che ne costituivano l’ossaturas, è avvenuta nel corso del 2001 per lasciare spazio alle nuove tribune e la prima edizione corsa sul nuovo tracciato non poteva portare firma migliore per i tifosi tedeschi, vale a dire proprio quella della Ferrari numero 1, che per la “torcida” teutonica significa un solo nome: Michael Schumacher.
Prima, però, sia consentito un piccolo richiamo a quello che è stato il lavoro di trasformazione della pista, con un filmato che è emblematico su come si presenta oggi la “banana” (questa era la forma che aveva il vecchio tracciato di 6 chilometri) e che molti piloti ricordano ancora con affetto e nostalgia.
Detto questo, è chiaro che, copme cantavano i Queen, “the Show must go on”, e lo spettacolo della Formula 1 non si ferma di fronte al ricordo o alla nostalgia e nel 2002, appunto, si inizia a correre sul nuovo tracciato. Il 2002 vede nella prima parte di stagione una certa alternanza nelle partenze al palo, dove la predominanza ferrarista nelle prime gare viene sostituita da un filotto di 5 pole consecutive da parte di Juan-Pablo Montoya; serie che viene interrotta proprio in Germania, dove Schumacher beffa il fratello Ralf e Barrichello, con il colombiano addirittura a 7 decimi.
Tutto scorre fino alla seconda sosta ai box quando ancora una volta la sfortuna ci metyte lo zampino e colpisce la Ferrari numero 2, che resta con il tappo del serbatoio chiuso per circa 20 secondi e si vede scivolare il terzo posto dalle mani, consegnando il podio a Montoya. Il suo compagno di squadra Ralf Schumacher deve però cede
Michael Schumacher fa quindi esploderr la festa rossa, vincendo e aggiudicandosi anche il giro più veloce in gara dopo essere partito dalla pole ed essere rimasto in testa dall’inizio alla fine, precedendo Montloya, Ralf Schumacher e Barrichello. Chiudono la zxona punti Coulthard e Fisichella. Schumacher, fresco pentacampione a Magny-Cours, non smette di regalare vittorie e grazie anche ai successi di Barrichello la Ferrari, due settimane più tardi, farà suo anche il Mondiale costruttori.
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