Singapore, 19 settembre 2013 – Si è conclusa la giornata di assemblaggio delle vetture e si verifiche tecniche. Dopo avervi parlato della Ferrari, vediamo ora anche le altre scuderie cosa hanno portato sul circuito cittadino di Singapore.
Tutte le scuderie si sono ovviamente orientate su scelte aerodinamiche da alto carico, quasi tutte con ali e configurazioni molto simili a quelle utilizzate al GP d’Ungheria. A cominciare dalla Mercedes, squadra che più di tutti ha tentato di nascondere la propria vettura da occhi ed obiettivi indiscreti, ha riproposto il musetto con il “gozzo di pellicano” e lo stesso tipo di alettone anteriore del GP ungherese. Non abbiamo avuto la possibilità di vedere altre parti della vettura poiché i meccanici Mercedes, come detto, hanno costantemente coperto la vettura finché possibile. vedi foto Probabilmente avranno qualche novità che potremmo scoprire solo nei prossimi giorni. La foto sotto che evidenzia come l’ala montata per ora a Singapore sia del tutto identica a quella “ungherese”.
La Red Bull, anche lei nuovamente dotata di ali da alto carico aerodinamico e da monkey seat, non ha per il momento mostrato grosse novità, ma sappiamo orami per esperienza che il team di Milton Keynes tende a scoprire le sue carte sempre nella giornata di sabato o al massimo nella seconda sessione di test liberi del venerdì. Abbiamo la possibilità però, grazie a questa foto scattata da James Allen, di apprezzare quanto sia rastremato il posteriore della RB9, dimostrando così, come gli studi di aerodinamica interna di Adrian Newey abbiano portato i suoi frutti, sia in termini di resistenza che di raffreddamento. A tal riguardo vi rimandiamo a questo articolo.
Grazie invece all’inviato di Auto Motor Und Sport possiamo apprezzare, (foto postata via Twitter) il sistema di controllo del pit stop utilizzato dai meccanici della Red Bull. Nella foto sotto il sistema con i puntatori laser in funzione (riflettono sulla mano del meccanico e sulla gomma) per rilevarne la posizione ed il movimento.
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