Il Sottosegretario all’Economia perplesso sulla nuova disposizione, ma ammette: «Sarà difficile eliminarla»
Una norma in “controtendenza” rispetto alla strada delle semplificazioni tracciata dal Governo, ma che, in quanto produttrice di risparmio di spesa, difficilmente potrà essere modificata. Questo, in breve, il pensiero del Sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, in merito alla disposizione contenuta nell’art. 11, comma 2 del DL n. 66/2014 (conv. L. 89/2014), che impone anche ai contribuenti privati, dal prossimo 1° ottobre, di presentare gli F24 (con totale da pagare superiore ai mille euro o in caso di compensazioni) esclusivamente tramite servizi telematici offerti da Agenzia delle Entrate o banche convenzionate. Per gli F24 a saldo zero, invece, non si potrà nemmeno utilizzare l’home banking, ma solo gli strumenti messi a disposizione dall’Agenzia. Magari, questa la perplessità dei commercialisti, con l’ausilio degli intermediari, ai quali nulla verrà riconosciuto per il servizio svolto.
Insomma, Sottosegretario Zanetti, come sostenuto in una lettera pubblicata su Eutekne.info (“Perché complicare anche il versamento delle imposte con F24?”), tutt’altro che una semplificazione.
“Ho visto la lettera. Non vi è dubbio che si tratta di una disposizione che si pone in controtendenza rispetto alle importanti norme di semplificazione, depenalizzazione e certezza del diritto che il Governo sta portando avanti nei decreti delegati e con altre iniziative in corso, posto che determina un irrigidimento delle possibilità offerte al contribuente. Così come è indubbio che i risparmi che mira a generare infra Pubblica Amministrazione non sono senza contropartita. Allo stato, però, temo che ci dovremo sbattere la testa per un po’ prima di vederla ripensata. Fortuna che la testa ce l’abbiamo bella dura”.
Intanto, il tavolo sulle scadenze fiscali va avanti. Due giorni fa, ha incontrato i sindacati dei commercialisti.
“Incontro proficuo. Insieme a me, c’erano alcuni rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate, che hanno potuto ascoltare direttamente le proposte della categoria, posto che questo è il primo di una serie di incontri che allargheremo anche ai consulenti del lavoro e ai rappresentanti delle imprese. Alla fine, faremo la quadra”.
Qual è l’obiettivo?
“Evitare che, per le scadenze principali, si determinino nuovamente gli effetti legati alla legittima isteria da proroga dell’ultimo secondo, causata dalla tardività con cui viene concessa. Sul fronte della fiscalità locale, invece, il nostro obiettivo è evitare che l’autonomia organizzativa che deve essere concessa agli enti locali si tramuti in una specie di anarchia. Proveremo anche a sfruttare la dichiarazione precompilata per semplificare gli adempimenti 770, compattandoli, e a creare dei meccanismi adeguati per la scadenza dei versamenti delle imposte per i soggetti che hanno studi di settore: in questo caso, le scadenze dovranno tener conto delle eventuali modifiche fatte agli studi nei mesi successivi al 31 dicembre”.
In questi giorni, si sta discutendo anche della possibilità di rimettere mano alla TASI.
“Beh, anche il Premier Renzi ha recentemente evidenziato la necessità di razionalizzare un testo normativo che, soprattutto a causa dei tira e molla dello scorso anno, è un po’ scappato di mano. Personalmente, non vedo perché non si debba razionalizzare i testi in un articolato ordinato e compattare IMU e TASI in un’imposta unica, posto che, già adesso, nella sostanza lo sono. Se ci saranno sufficienti convergenze da parte di altre forze politiche all’interno del Governo, si potrà procedere in questo senso”.
Si attendono novità anche dal tavolo tecnico sull’antiriciclaggio.
“Abbiamo iniziato a tracciare le possibili linee di intervento, che saranno sostanzialmente due: la riduzione degli adempimenti formali gravanti sui professionisti e la rimodulazione dell’impianto sanzionatorio. A breve, convocheremo le rappresentanze delle professioni economico-giuridiche, per proseguire il tavolo con la loro partecipazione. L’obiettivo è quello di utilizzare il veicolo normativo della legge di recepimento della direttiva comunitaria, per andare ad apportare quelle modifiche attese dai professionisti e, come ho avuto modo di constatare, condivise dalle istituzioni”.
Quando arriverà il regolamento sul nuovo esame di accesso al Registro dei revisori legali?
“Il testo è concluso e, con ogni probabilità, uscirà nel rispetto dei tempi, spesso un po’ lenti, della burocrazia. Ad essere sinceri, però, non sto facendo nulla per sollecitarne la pubblicazione, anche perché credo che, attualmente, la disciplina transitoria (che non prevede, a differenza del regolamento, la prova aggiuntiva per i commercialisti, ma l’accesso automatico alla fine del tirocinio, ndr) possa essere considerata più che soddisfacente. Su quel fronte, dunque, forse è meglio lasciare che l’acqua scorra”.
Fonte: Eutekne