Domenica, nel corso di un seminario che ho condotto in provincia di Roma, a Sant’Oreste, mi sono scontrata ancora una volta con i pregiudizi che tanti adulti hanno rispetto a Facebook e la paura che provano rispetto al fatto che i loro figli adolescenti hanno un profilo su Facebook: in sintesi, molti genitori ritengono Facebook pericoloso e temono che Facebook faccia male ai loro figli.
Le paure dei genitori riguardo adolescenti e Facebook e la realtà
Mi sono così trovata a chiarire che Facebook e Internet di per sé non sono né buoni né cattivi: sono strumenti che possono essere dannosi o utili, a seconda dell’uso che se ne fa. E ho ricordato che anche l’invenzione del telefono è stata vista illo tempore come una minaccia alla moralità, poiché si immaginava che gli uomini avrebbero utilizzato il telefono per fare telefonate oscene alle donne.
Gli adolescenti sono meno sprovveduti di quanto pensiamo e, tra i rischi segnalati dai genitori, quello più grave è il numero di ore impegnato su Facebook e simili e sottratto ad attività di altro tipo, magari fuori casa. È però un fatto che alcuni adolescenti vengono letteralmente risucchiati da Facebook e fanno fatica a staccarsene. Ed è altrettanto vero che ci sono adolescenti che hanno incontrato adulti sconosciuti che avevano intenzioni sessuali o che si sono fatti convincere a dare il numero della carta di credito, ma non è quello che accade di solito su Facebook.
Il pericolo più grande per gli adolescenti non sono infatti gli adulti ma i coetanei, altri adolescenti che si servono di Facebook per aggredire, offendere, umiliare. Il cyberbullismo è una eventualità che riguarda più di un adolescente su quattro ed è anche la cosa di cui gli adolescenti hanno più paura.
Il cyberbullismo è però un cattivo uso della tecnologia, che di per sé non è né buona né cattiva.
Photo credit: The-Metal-Maniac