Non sono ancora completamente abituata alla mia pancia che da qualche settimane, ha decretato il suo trattato di autonomia. E’ come se un giorno mentre sei in bagno a lavarti i denti la bocca ti si serrasse e autonomamente iniziasse a sputare sullo spazzolino, o se i piedi anziché infilarsi in un paio di stivali ai piedi del letto, si direzionassero verso i sandali in una normale giornata di pioggia. Farebbe strano.
Non è normale, insomma.
Sentire la mia pancia che mentre sono a letto, intorno a mezzanotte, a cercare di prender sonno, inizia ad animarsi di nuova vita, tarantata in preda ad un ritmo concitato mi lascia a dir poco allibita. E’ successo la notte scorsa. Dopo non molto che mi ero coricata, il mio ventre ha iniziato ad emetter suoni strani, a far spuntar strani bozzi, a scuotersi e contorcersi in maniera vorticosa. Se all’inizio ti fa sorridere, poi dopo i primi due minuti ti ritrovi a pensare “oddio sarà normale questa cosa? Pare più una scena di Alien”Allo stesso modo se all’inizio trovi simpatico che quando sei sdraiato su un lato, come per trent’anni sei stata abituata a dormire, ti arriva un calcetto delizioso che ti incita a riacquistare la posizione supina perché più consona al suo regale sonno, quando una notte qualsiasi nel dormiveglia ti giri casualmente su un lato e hai come l’impressione che un gatto ti sia sgusciato da sotto una costola ti ritrovi in men che non si dica in piedi al letto in pigiama con le lenzuola addosso ad urlare“oddio cos’eraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa?????”E tuo marito con gli occhi sgranati più atterrito di te“aiutooooooo cos’era cosa?????? Doveee?????”Tutto ciò fa strano.Fa strano anche quando sei in bagno concentrata sul wc e senti il tuo bambino nella tua pancia che si muove e si agita proprio in direzione della tua vescica.“Ma dove vuole andare?” ti ritrovi a pensare “Lo capirà che non è lui che deve uscire? Che può star calmo che ancora ce ne vuole”A tutto questo ancora mi sto abituando. E se alle volte fa strano, ma molto strano, allo stesso modo, altre volte, mentre sono in metro in mezzo a tanti sconosciuti alienati e assonnati almeno quanto me, sentire un pugnetto o un calcetto che mi fa sussultare il cuore, e mi ricorda che per almeno quattro mesi ancora in qualsiasi posto andrò non sarò mai sola, a volte fa veramente molto figo!”.