Dopo la notizia del sempre più vicino default del Comune, è il sindaco Piercarlo Fabbio il primo a commentare: “Per gli amanti della cabala, oggi, Venerdì 17, la Corte dei Conti ci ha rimandati ad una terza adunanza. Se avessero voluto avrebbero deciso subito. Invece hanno allungato di altri 30 giorni la procedura. Andiamo verso le idi di Marzo, ma visto che il rapporto con la Corte non è idilliaco, chiederemo probabilmente l’intervento di un arbitro super partes”.
Da tempo, Fabbio & Co. sostengono che ci sia un preciso “percorso contro di noi” e “chi ha attivato il percorso contro di noi, lo fa per distrarre l’opinione pubblica dai disastri che aveva lasciato”. Chiaro il riferimento a Mara Scagni. “A questo punto dobbiamo togliere il puntatore laser dalle mani politiche pericolose di chi ci desiderava morti – continua Fabbio – o comunque avrebbe preferito facessimo Natale in una capanna di qualche Gulag russo. Menomale che Giudici e Giustizia hanno il loro percorso indipendente dai desiderata di Mara Scagni. Alla luce dell’impegno necessario per il bene di Alessandria non possiamo tenere la questione ad uso e consumo delle aspirazioni politiche della sinistra, che preferisce evitare il giudizio degli elettori già espropriati dal loro potere con il Governo apparentemente tecnico. Noi siamo del popolo un’espressione viva e propositiva, non vogliamo essere tenuti a bagno Maria o a ‘bagno Mara’ fino alla sua improbabile candidatura”.