La trasversalità dei fabbisogni finanziari
Il concetto è trasversale e s’intreccia con i diversi ambiti aziendali principalmente per il fatto che sul treno dei fabbisogni finanziari deve salire tutta quella massa di risorse finanziarie richieste dalle attività aziendali caratteristiche ed accessorie.
Solo monitorando i bisogni e le risorse necessarie il management adibito alla pianificazione finanziaria è in grado di implementare efficacemente il processo di pianificazione finanziaria e stabilire l’adeguata copertura del fabbisogno utilizzando mezzi interni o ricorrendo a mezzi di finanziamento esterno.
Evoluzione dei ricavi, Redditività, Formazione del Fabbisogno finanziario
L’esercizio di prevedere i fabbisogni finanziari è pertanto un aspetto fondamentale, che deve aiutare ad individuare squilibri finanziari in determinati momenti temporali. Gli approcci possono essere diversi e più o meno analitici.
Qui ci poniamo una questione: il fabbisogno finanziario può essere previsto attraverso una correlazione ai volumi di vendita? La risposta è affermativa è riporta ad una metodologia denominata delle percentuali di vendita. Questa metodologia, descritta nel libro “Analisi Finanziaria per il controllo di gestione” a cura di Franco Cescon, edizione Isedi. Questo metodo evidenzia una relazione tra tre fattori chiave:
1) Evoluzione dei ricavi
2) Redditività
3) Formazione dei fabbisogni finanziari.
Metodo delle percentuali di vendita e fabbisogno finanziario
Secondo Franco Cescon , questa metodologia si applica bene in aziende che stanno attraversando una fase di espansione e l’analisi della dinamica parte dall’assunto che, date alcune scelte di gestione, l’impresa deve investire in capitale circolante e fisso per realizzare le vendite. In particolare, si individuano 4 fasi:
a) Identificazione degli elementi di capitale circolante che variano in maniera diretta con il trend delle vendite
b) Identificazione degli elementi relativi agli investimenti immobilizzati, che possono essere suscettibili, in relazione all’utilizzo della capacità produttiva, di variazione al variare del flusso delle vendite
c) Selezione degli elementi del passivo, con particolare attenzione a quelli collegabili al capitale circolante operativo, che sono sensibili alle variazioni delle vendite
d) Calcolo degli indici di attività attesi mettendo in relazione i singoli elementi con le vendite realizzate nel periodo.
Un esempio di applicazione del metodo
Supponiamo ad esempio di avere vendite per 300k e una situazione patrimoniale attiva di questo tipo:
Liquidità nette 2.500,00
crediti Clienti 60.000,00
Rimanenze attive finali 18.000,00
Debiti commerciali netti - 45.000,00
Capitale Circolante netto 35.500,00
Capitale fisso netto 35.000,00
Totale attivo 70.500,00
Avremo che l’incidenza degli investimenti sulle vendite sarà pari a:
incidenza vendite: 0,2350
Ciò significa che il fabbisogno per ogni euro di ricavo senza incrementi di passivi sarà pari a 0,2350.
Metodo delle percentuali di vendita: una visione analitica
Cescon, evidenzia poi questa metodologia dal punto di vista analitico, facendo osservare come il volume complessivo degli Investimenti I al tempo t è dato da:
It=cVt
dove:
It rappresentano gli investimenti netti all’anno t
c: è l’intensità di capitali dell’azienda
Vt: ricavi di vendita realizzati nell’anno t con l’investimento It.
In questo modo il fabbisogno addizionale totale atteso E(Fat) è dato dalla differenza degli investimenti netti di un determinato periodo temporale:
E(Fat) = It+1 – It
Dove, E(Fat) rappresenta il fabbisogno addizionale totale atteso nell’anno t+1.
E(Fat)= c (Vt+1 – Vt)
I ricavi di vendita attesi nell’anno t+1 sono dati dal volume di vendite realizzato al tempo t per il tasso di crescita delle vendite:
Vt+1= Vt (1+g)
Dove:
g rappresenta il tasso di crescita delle vendite nell’anno t+1
Vt+1 sono i ricavi di vendita attesi nell’anno t+1
Vt sono i ricavi di vendita attesi nell’anno t.
Pertanto, facendo delle sostituzioni:
E(FAT) = c [Vt (g+1) – Vt]
Ovvero
E(FAT) = Vt (gc)
Per ulteriori approfondimenti si rimanda a: “Analisi Finanziaria per il controllo di gestione” a cura di Franco Cescon, edizione Isedi