6 marzo 2013
Dietro quel rogo c’è una mano dolosa: C’è chi vuole prendere quei terreni e darli in pasto alla speculazione edilizia che non ha mai smesso di mettere le mani su Bagnoli. C’è la malavita organizzata che vuole rompere il fragile “contratto sociale” di Napoli e destabilizzare quei rapporti di civiltà e cultura che portano al rispetto della legalità come valore primo e fondante della vita in una comunità complessa come quella napoletana.
E’ dalla nostra quotidiana lotta contro corruzione , mafie e per una politica pulita che dobbiamo riprendere il cammino, da subito: ben venga la richiesta di ricostruzione immediata di quel gioiello internazionale che era la “Città della scienza”. Ma soprattutto deve, da noi, riprendere forza la consapevolezza della responsabilità individuale e della forza collettiva per richiedere alla politica, alle istituzioni nazionali ed agli enti locali napoletani, gli stanziamenti immediati per ricostruire quel gioiello di cultura e di conoscenza.
Che si individuino innanzitutto i colpevoli del rogo e le sua cause; poi è necessario far partire subito la rinascita,senza indugi, di quella “fabbrica culturale” che aveva il merito, tra gli altri, di dimostrare che con la Cultura si mangia; si può far crescere la mente e dare lavoro, visto che la Città della Scienza impiega 500 persone. Oggi non devono perdere il proprio posto di lavoro perché con la Cultura e la vera buona Politica nazionale e/o locale, sono loro il simbolo della rinascita, del viaggio per allontanarsi dal baratro italiano.
Tratto da: http://www.articolo21.org/2013/03/fabbriche-di-cultura-in-fumo/