Eri troppo costruita e diligente,ancora scolara e già volevi
essere maestra di vita. Che presunzione alticcia!
Paurosa della vita e dell’ignoto, nonti hanno aiutata a maturare,quando dovevi farlo. Ti atteggiavi a saputella, non sapendo nemmeno
dove avevi la testa. Superba e acerba bellezza in fiore!
Beati i tuoi sedici anni vissuti male! Trascorsi in un carcere sporco,
in una finta cuccia calda, con la ciotola di un latte sempre freddo e scaduto.
Devastata adolescenza: perché di essa non ti sei nutrita?
Perché non hai bevuto la coppa
dei temuti e proibiti veleni, che potevano addormentarti per giorni?
Perfetta gioventù, contenuta tra le righe,bruciata nel non fumare mai
nemmeno una sigaretta, aborrendo gli altri che ne abusavano.
Terrore di quella boccata di proibito che forse,
ti avrebbe fatto crescere,
e che ora odi e ripudi come si fa con un appestato,
sfogando la rabbia nell’adolescenza di tuo figlio.
Svieni e tremi come una foglia al sol pensiero
che lui la possa toccare.
Tu, stupida e capricciosa bambina,almeno una volta dovevi provarla,
solo una,per capire di starne lontano per sempre.
Ingenua bambola di bisquit, sempre la prima della classe,
quella che nominata dalla maestra col camice nero,
faceva l’appello con superbia.Ma ora nella vita chi ti chiama?
A chi, devi rispondere con occhi bassi:”presente”.
Ora, alle porte di un climaterio precoce ed inatteso come il defunto menarca,
se qualcuno ti chiama, con un sussurro rispondi :”assente”.
Non riesci a far tornare indietro l’orologio,a manipolare le lancette
e i fili bianchi che prepotenti e cattivi
spuntano sempre più numerosi nei tuoi capelli e nel tuo pube.
Vendicativi che siete! Non avete pietàdi me e della mia piccola dignità
gridate forte vendetta e rabbia per quello che era e non è più,
quello che è stato e mai più sarà. Nessuno vi sente,
nessun vi risponde, ora siete voi i protagonisti
di questo tempo rimasto da non sprecare.
…ogni tanto mi fa un gran bene all’anima ricordare che indietro non si può ritornare, devo guardare avanti ove lo sguardo non arriva, per non soccombere ai maremoti quotidiani ed improvvisi! Buona mattina e prendiamoci un caffè!