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In più, in aggiunta ai suoi compagni di viaggio, Fabio Concato ha incontrato a Palermo tre strumentisti di primissimo piano: il chitarrista Francesco Buzzurro, l'armonicista Giuseppe Milici e il sassofonista Francesco Cafiso. Ciascuno dei tre ha preso in carico due brani del repertorio classico del cantautore, trovando nuove sonorità con il proprio strumento, arricchendo canzoni già splendide di suggestioni perfette con l'incanto di un professionismo invidiabile. L'intensissimo Cafiso ha commosso tutti con la profondità della sua energica urgenza musicale, Francesco Buzzurro ha sfoderato il suo magistero alla chitarra. Ma è - ancora una volta - Giuseppe Milici che ha centrato il mio animo con la sua armonica e, in particolare, il duetto con Concato su Una domenica bestiale è stato uno dei momenti più ricchi e superbi della serata.
Le canzoni di Fabio Concato, che hanno raccolto il consenso e il coro pressoché unanime del pubblico (a sala stracolma), sono state però le vere protagoniste del concerto: il cantante ha saputo alternare con giudizio e buon gusto i brani dal nuovo album Tutto qua e quelli che ne hanno fatto la fortuna, fino alla strepitosa jam session finale del bis su Rosalina, con tutti i musicisti in scena, ciascuno con il proprio pezzo di bravura al servizio dell'insieme. Concato sa raccontare la vita, con la sua semplicità, dall'amore per il padre a quello per la moglie, dalla ricerca di pace all'attenzione amorevole per i bambini e la loro gioia. Non solo: il cantautore milanese sembra non aver perso un briciolo della sua creatività, sia pure dopo tanti anni di lavoro.
Le canzoni incluse nel nuovo album (Tutto qua, Non smetto di aspettarti, Stazione nord) mantengono lo stile amato dai suoi estimatori, ma testimoniano anche un'evoluzione dell'autore che lascia ben sperare per il prosieguo della carriera. In particolare, poi, Un trenino nel petto mi ha emozionato con la sua capacità di scrutare dentro i sentimenti di una coppia ormai matura e ancora capace di tenersi in piedi. Ma Concato sembra voler fare ancora di più: con la sua signorilità e la sua simpatia ha tenuto in piedi lo spettacolo, divertendo il suo pubblico, dialogando davvero, in quello che è l'augurio più bello per un Natale sereno: una festa di arte e di amicizia.
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