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Fabio Fazio: ''Cambio Che tempo che fa e rilancio il Rischiatutto in prima serata''

Creato il 18 agosto 2014 da Digitalsat

Fabio Fazio: ''Cambio Che tempo che fa e rilancio il Rischiatutto in prima serata''Fabio Fazio svela i piani per la stagione televisiva alle porte, in una lunga intervista esclusiva pubblicata sul numero di Tv Sorrisi e Canzoni in edicola domani. “‘Che tempo che fa’ della domenica restera’ pressoche’ immutato, mentre la puntata del sabato cambiera’ formula. S’intitolera’ ‘Che fuori tempo che fa’ e la condurro’ a quattro mani con Massimo Gramellini. Analizzeremo i fatti della settimana mescolando informazione e intrattenimento, affrontando temi di cui poi la gente a casa puo’ continuare a discutere quando va a tavola. Ci collegheremo con i corrispondenti delle sedi Rai all’estero e da Londra avremo anche Fabio Volo”.

Confermatissima Luciana Littizzetto la domenica: “Il nuovo impegno con Sky per ‘Italia’s got talent’ si sovrapporra’ solo in primavera. Luciana ha fatto benissimo a buttarsi in quella nuova avventura, credo che si divertira’ un sacco. E il fatto che Sky abbia scelto lei dimostra che da quelle parti sono molto dinamici”. Ma in serbo il conduttore ha altre grandi sorprese: “Voglio rifare ‘Rischiatutto’ in prima serata. In fondo quel quiz era perfetto. Domande, risposte e via. L’ho gia’ proposto alla Rai, aspetto una risposta. Il progetto iniziale era quello di un’unica puntata evento in autunno per celebrare Mike. Ma io sono convinto che potrebbe funzionare come un vero quiz a puntate”.

Ma non e’ tutto: “Per il futuro, magari nel 2015, ho in mente una grande prima serata in tre o quattro puntate. Mi serve un complice, pero’. Nel mio mestiere hai due possibilita’: o erigi un monumento a te stesso e poi resti a difenderlo, oppure decidi di divertirti, magari sfruttando la professionalita’ e l’esperienza che hai maturato in 30 anni di tv. Io ho molti nuovi programmi in mente, tutti tra informazione e intrattenimento. Se si faranno non dipende solo da me, ma io vorrei provarci. Porti in onda dieci progetti, poi magari cinque funzionano, gli altri meno: sono le regole del gioco”. Sull’addio di Floris a Rai3, dice: “Una perdita gravissima. C’e’ tanta gente attenta alle questioni amministrative, ai soldi, e va bene, certo. Ma prima di tutto la tv pubblica deve avere attenzione al prodotto, che poi sono i programmi”.

Infine, l’Auditel: “Io non ce l’ho con l’Auditel. Ho fatto in tempo a conoscere la Rai prima dell’avvento delle rilevazioni d’ascolto. Funzionava cosi’: un capostruttura arrivava una mattina e diceva una frase che iniziava con le fatidiche parole, ‘la gente dice che…’. Una volta mi dissero: ‘La gente dice che quella tua imitazione ha stufato’ e io pensavo: questo tizio ha l’autista, per cui prima di venire qui puo’ aver parlato solo con la moglie, due figli, il portiere del suo stabile e l’autista stesso. Fanno cinque persone: se convinco loro sono a posto”.


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