Davide Siri
Cari lettori di IYEzine, vi proponiamo l'intervista che ci ha gentilmente concesso Fabio Scalabroni, DJ e produttore techno nostrano, di base a Roma, nonché label owner presso la Biorecordings. Fabio ha accettato di collaborare con noi su più fronti, infatti in parallelo a questo articolo uscirà il mix che ci ha preparato come decima puntata del podcast “IYEcast Guestmix”.
L'intervista ci porta quindi a conoscere meglio questo personaggio, in un “insight” del suo percorso musicale e della scena italiana che fa riferimento al genere chiamato dub-techno, mentre parallelamente (con il podcast) avremo dimostrazione di ciò che Fabio propone musicalmente.
Non male la “combo” intervista+mix, no? È anche un modo per festeggiare la decima uscita del podcast Guestmix !
Non mi resta far altro che augurare a voi cari lettori
buona lettura e buon ascolto !
iyeCiao Fabio, ti ringraziamo per avere accettato di collaborare con noi a 360°
Iniziamo con le domande: dalle informazioni che si leggono sui tuoi profili online emerge che sei attivo sulla piazza da parecchi anni, tuttavia sappiamo poco di te a livello biografico. Ci puoi raccontare da dove vieni, fisicamente e musicalmente parlando, quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica, e come sei giunto a quello che sei oggi?
Un po' come tutti quelli della mia età ho iniziato comprando dischi quando avevo 14 anni circa (ora ne ho 36) ancora non potevo permettermi i piatti 1200 che arrivarono qualche anno dopo, nel 94 comprai il mio primo atari 1040 ST (ancora funzionante) da utilizzare come sequencer midi, dopodichè ho iniziato a studiare il funzionamento dei sintetizzatori ed esplorare le infinite possibilità che potevano offrirmi. (percorso riassunto). Il mio primo disco/vinile uscì nel 97 su Syncretic records ed è stato anche l'inizio della band elettronica AMBit3, nome con cui realizzammo un mini album + un singolo su vinile e cd prodotto dalla Nature records di Marco Passarani.
Dal 2003 al 2010 mi sono dedicato principalmente al djing e live da solo o con gli Ambit3, proponevo un genere che ora è “abbastanza conosciuto” quello che oggi chiamiamo dubtechno, nel frattempo lavoravo come tutti.
Dal 2010 fino ad oggi mi sono concentrato sulle produzioni, ho realizzato vari Ep su diverse label come la Eyepatch, Bonzai, ZeECc, Permanent Damage, Sonntag Morgen ed altre netlabel fino ad arrivare all'apertura della mia Biorecordings dove produco principalmente altri artisti in linea con le mie “visioni” in vinile e digitale.
iyeSuoni un tipo di musica piuttosto particolare e difficile (la dub-techno), a metà tra l'approccio “mentale”-“domestico” e quello “da club”. Verso quale dimensione ti senti maggiormente orientato?
Come Fabio Scalabroni suono e produco principalmente dubtechno/ambient/deep/IDM, musica principalmente da ascoltare e non mirata ai club, ma ho anche altri progetti in corso, il più recente è “Berber”, pseudo con cui ho realizzato un Ep digitale ed uno è in uscita sulla Trivmvirate records in vinile 12”, Berber è decisamente più techno/industrial, più aggressivo come sonorità, più Techno, decisamente più orientato al club/party
iyeQuali personaggi segui con maggiore interesse? Quali sono i tuoi punti di riferimento?
Ora seguo principalmente gli artisti che produco sulla mia etichetta, se dovessi citare qualche gruppo/artista che seguo da sempre e che mi ha influenzato musicalmente direi gli Autechre, Bola, Aphex Twin, Boards of Canada.. Nel genere dubtechno sicuramente Rod Modell è il producer che considero di maggiore ispirazione.
iyeRicordiamo che sei anche label owner...ti impegna molto gestire l'etichetta “Biorecordings” ?
E' un lavoro con i suoi pro e contro, il vantaggio è che mi permette di collaborare con persone che amano la musica a prescindere dagli stereotipi e dal mainstream, fondamentalmente noi produciamo ciò che ci piace, seguiamo quello che è considerato “cool” e facciamo esattamente l'opposto.. Biorecordings è nata da un anno circa ed ha avuto un buon riscontro soprattutto all'estero, considerando che produciamo un genere di “nicchia” è stato un buon inizio.
Potete seguirci su facebook https://www.facebook.com/Biorecordings o su soundcloud http://soundcloud.com/bio-recordings
iyeQuali sono i tuoi propositi legati all'etichetta? Ti vedi più orientato verso l'attività di producer o di label owner?
Penso entrambi, come producer collaboro anche con altre label, su Biorecordings produciamo diversi generi tutti legati al suono dub/dubtechno/deep nelle sue diverse sfumature. Sicuramente oggi sono più un producer che un dj, questo è certo.
iyeSempre parlando di etichette, al giorno d'oggi quella di fondare la propria label è una prassi diffusa, da parte di una discreta percentuale di artisti di musica elettronica. Secondo te e la tua esperienza personale, è più una scelta artistica del singolo per esprimere il suo concetto musicale a 360°, il volersi svincolare da regole imposte da altri, una scelta economica, o altro ancora?
Credo che sia il modo migliore per esprimersi liberamente, io come label owner seleziono cosa produrre o meno seguendo il mio gusto, sicuramente non è una scelta economica, piuttosto è un investimento e spesa continua.
Quando una label funziona subentra un discorso di prestigio e gratificazione ma pensare di aprire una label per guadagnare soldi è un errore, ovviamente parlo di chi vuol fare buona musica...la merda ha sempre un mercato e può essere un investimento.
Per tutti i new label owner, non dimentichiamoci che oltre alla spesa per produrre su un formato vinile/cd o in digital sui vari Beatport, Juno etc vanno considerate le spese per la promozione, master, grafica etc..
iyeDomandona: cosa ne pensi della diaspora di artisti italiani verso luoghi come Berlino-Parigi-U.S.A. ? Ormai è innegabile, mi capita un mucchio di volte di sentire progetti provenienti dall'estero, per scoprire poi che si tratta di italiani emigrati !
Purtroppo questo non accade solo nella musica, sinceramente credo che prima di essere “considerati” in Italia sia necessario esserlo all'estero, internet aiuta molto per prendere contatti, avviare collaborazioni etc. Credo che attualmente l'Italia non sia la vetrina migliore per promuoversi, decisamente meglio Berlino, Londra, NY, Mosca, anche se io preferisco vivere in luoghi più tranquilli fuori dalla metropoli.
iyePrendo spunto dalla conversazione che abbiamo avuto prima di realizzare l'intervista, in cui hai più o meno detto così “Vorrei andarmene presto, qui non lavoro con la musica”. Tu finora sei dunque rimasto a Roma: potresti spiegarci meglio come la pensi, intanto cos'altro fai nella vita, e poi perchè ritieni che sia più difficile l'attività in Italia, cosa si dovrebbe migliorare, e se pensi di privarti di buone opportunità rimanendo qui ?
Quindi l'ho detto anche te ? :) Per vivere facendo il dj/producer dovresti suonare almeno 2 volte alla settimana nei club, soprattutto all'estero, altrimenti devi avere un lavoro parallelo, in Italia raramente si riesce a vivere facendo solo il dj...
Beh ovviamente dipende anche da che musica suoni o dal coraggio del club che ti ospita, io attualmente mi occupo di mastering per diverse label e produco ma come molti sto progettando una fuga !
iyeA parte questo, come vedi l'Italia in quanto a techno? Faccio riferimento al podcast che a breve uscirà sul nostro sito, a proposito del quale ci hai anticipato che c'è molto “made in Italy” tra artisti ed etichette coinvolte. Parlaci un po' di questo “made in Italy” che, nonostante le difficoltà di cui parlavi poco fa, riesce a dare i suoi frutti.
Ci sono molte realtà interessanti ma come dicevamo prima la maggior parte dei producer prima o poi si spostano altrove trovando il meritato successo e la possibilità di lavorare con la musica, realizzare un disco oggi è come presentare il proprio biglietto da visita per fare serate. Potrei citarti mille nomi ma dimenticherei sicuramente qualcuno, nella tracklist del podcast troverai diversi italiani o label italiane che seguo, non sono tutti ma ho provato a citarne una parte.
iyeSi mormora che molti DJ sostengano di poter suonare quello che si sentono ed esprimersi liberamente quando suonano in UK e in Germania, mentre in Italia sono costretti ad “accontentare” il gusto del pubblico. Secondo te è vero? Secondo te è per questo che là si è formata una scena di riferimento, sempre all'avanguardia e pronta a recepire le nuove direzioni ?
Penso dipenda da dove e con chi suoni, io non sottovaluto i gusti del pubblico, spesso è l'unico modo per capire se stai facendo bene il tuo lavoro di “intrattenitore”, poi sta a te trovare il giusto compromesso senza snaturarti. Secondo me in Italia siamo un po' indietro, soprattutto i club non osano tanto, preferiscono puntare su grandi nomi come guest ed abbinarci dj nostrani (decisamente più economici), nel frattempo i “cultori” vanno a suonare/ballare all'estero dal 94 (me compreso).
iyeSempre riguardo al concetto di “scena”, pensi che si possa creare anche qui da noi una nuova rete tra artisti che proponga qualcosa di innovativo, per costruire una nicchia dove crescere musicalmente e portare avanti un percorso più o meno comune?
Io me lo auguro, se ci fosse meno competizione e maggiore collaborazione tra label ed artisti sarebbe tutta un'altra cosa, anche un club gestito da varie label sarebbe molto interessante e utile per promuovere nuove realtà e creare una scena.
In futuro ricordate queste label (tutte italiane): Biorecordings / Trivmvirate / Evasion Room / C.R.S. / Key / Shapeless Records / M-rec
iyeUltima domanda, “the same old one”: hai qualcosa in cantiere, idee e progetti per l'immediato futuro? Noi ti vorremmo veder uscire presto con un full-length !
In cantiere ho molte cose, da poco ho realizzato un mini album su Biorecordings (Quiet Place), sto preparando tutte le prossime uscite della label includendo anche qualche mio ep e remix, sto facendo molte registrazioni-field recordings per un Album che uscirà tra breve e che sarà condito da molto materiale registrato tra maggio e luglio in Chiapas.. quando sarà pronto e ben tostato vi avvertirò sicuramente !
iyeGrazie della tua disponibilità Fabio, ti salutiamo e ti facciamo un grosso in bocca al lupo. Ti ritroveremo nel nuovo episodio del podcast “Guestmix”, e speriamo di vederti comparire altre volte sulle colonne di IYEzine !
Grazie a voi per l'opportunità e buon ascolto !