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Fable Anniversary – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 23/02/2014

Cover Fable Anniversary

Xbox 360 Pegi 16 TESTATO SU
X360

Genere: ,

Sviluppatore: Lionhead Studios

Produttore: Microsoft Studios

Distributore: Microsoft

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 07/02/2014

Fable Anniversary – Recensione X360

EUR 39,59

VISITA LA SCHEDA DI Fable Anniversary

Pro-1Esteticamente di livello Contro-1Tecnicamente estremamente singhiozzante

Pro-2Sistema di controllo snellito Contro-2Animazioni legnose ed inalterate rispetto a dieci anni fa

Pro-3La bellezza del gioco originario è inalterata Contro-3Prezzo di lancio sproporzionato

Si è fatto attendere qualche mese in più del previsto, ma alla fine è arrivato fra le nostre manacce: Fable Anniversary, remake in HD del primissimo episodio della serie, apparso dieci anni fa sulla prima Xbox e poi approdato su PC, è finalmente disponibile per Xbox 360 e se questo remake saprà essere rispettoso e degno dell’originale e ciò che andremo a scoprire nel prosieguo di questo articolo.

fable-anniversary

Prometto e non mantengo

Storia particolare quella che sta dietro a una delle opere più amate e controverse di Peter Molyneux: quando nel 2001 fu svelato al mondo con il nome provvisorio di Project Ego ci fu fatto credere che da lì nulla sarebbe stato come prima nel campo dei GdR tramite un mondo in continua evoluzione ed una libertà di scelta morale mai vista prima che avrebbe avuto ripercussioni significative sul nostro personaggio e su ciò che lo circondava. Quando il titolo arrivò finalmente sugli scaffali ci accorgemmo però tutti che la maggior parte di quelle promesse erano state disattese: Fable era assolutamente un gran bel gioco, artisticamente un capolavoro e con un’atmosfera da fiaba nera anglosassone che lo rendeva di fatto unico nel suo genere, però alla fine dei conti non andava oltre l’essere “solo” un ottimo action-rpg open world con un (rudimentale a dir il vero) sistema di scelte morali che a conti fatti influiva ben poco nell’incedere del gioco, se non per l’aspetto del nostro personaggio e per l’effetto che suscitava il suddetto agli occhi della popolazione di Albion.

I sogni di Molyneux si erano infranti contro la pretenziosità stessa di un progetto enorme, rivoluzionario, titanico ed alla luce dei fatti rivelatosi irrealizzabile, sorte che più o meno ha sempre “perseguitato” la saga anche nei suoi più (Fable II) o meno (Fable III) riusciti seguiti sempre caricati di un hype eccessivo generato dalle idee utopiche del suo vulcanico creatore. Sono passati dieci anni e noi stiamo ancora aspettando gli alberi cresciuti dalle ghiande cadute al passaggio dell’eroe anni prima, stiamo ancora aspettando i campi di grano cresciuti dove al nostro primo passaggio v’era solo un campo arato, stiamo ancora aspettando la mutevolezza delle stagioni (e no, quelle del filmato iniziale di Fable II non fanno testo…), tutte promesse non mantenute che alla fine hanno arrecato solo danno alla fama di Fable, perché in realtà pur con tutti questi limiti il gioco Lionhead aveva molto da offrire e per certi versi parecchie delle sue intuizioni (quelle realizzate) hanno influenzato il genere da lì in futuro.

In fin dei conti però nonostante tutte queste promesse disattese Fable lo abbiamo amato lo stesso, e molto, per la sua estetica sontuosa, per la sua atmosfera unica e per quell’inimitabile humor nero britannico che era sempre celato dietro l’angolo, quindi quando siamo venuti a conoscenza del fatto che Lionhead era al lavoro su un remake HD, su base Unreal Engine 3, la notizia ci ha fatto ben più che piacere e abbiamo iniziato ad attenderlo con una certa ansia anche grazie ad immagini e video, che nel frattempo Lionhead faceva trapelare, che mostravano quantomeno un lavoro artistico di prim’ordine nell’attualizzare un titolo del 2004.

fiaba oscura(ta)

Della trama di Fable non faremo menzione alcuna in quanto essendo da dieci anni sulla breccia, nonché una delle esclusive Xbox più conosciute del globo terracqueo e di fatto immutato rispetto al capitolo originario (in versione The Lost Chapters quindi con i contenuti aggiuntivi della versione 2005 del gioco), sarebbe cosa alquanto inutile e stucchevole quindi passeremo direttamente ad analizzare quello che è il fulcro di questo remake: come si presenta Fable all’appuntamento dopo dieci anni forte del “lifting” attuato da Lionhead Studios, e purtroppo in questo caso dobbiamo tristemente constatare che è presente più di qualche ombra.

Partendo dalla premessa che il gioco in sé è rimasto praticamente invariato rispetto alla sua controparte originaria, ci sono però degli elementi di non poco conto che hanno subito una rivisitazione abbastanza profonda: Fable era studiato per calzare alla perfezione con il pad della prima Xbox che, seppur diretto progenitore, presentava qualche differenza abbastanza sostanziale rispetto al pad di 360 come ad esempio i sei tasti frontali invece che quattro e due soli dosali (gli analogici) contro i quattro di 360, aggiungiamoci infine che il sistema di controllo ideato oramai dieci anni fa non era invecchiato propriamente benissimo, ecco che ci appare estremamente corretta la scelta di Lionhead di saccheggiare bellamente il sistema di controllo di Fable III (una delle poche cose buone presenti in quel titolo) e di adattarlo a questo primo capitolo (è ovviamente possibile scegliere anche il sistema di controllo originale, ma dubitiamo che ne sentirete la reale esigenza). Questa variazione si presenta assolutamente azzeccata e snellisce non di poco il controllo del nostro eroe per cui ci sentiamo di promuoverlo assolutamente appieno.

Altrettanto rimarchevole è la cura riposta nel maquillage estetico del gioco: esteticamente Albion trae ottima nuova linfa dal rinnovamento estetico presentando una ritexturizzazione di pregevolissimo livello e decisamente di gusto è la palette di colori usata che, seppur rimanendo fedele alle tenui tinte originarie, ne esce ravvivata ed impreziosita. Purtroppo però non è tutto oro quello che luccica e questo Fable Anniversary presenta magagne di non poco conto: se abbiamo poc’anzi lodato l’estetica del gioco bisogna altresì precisare che il giudizio degenera inesorabilmente non appena il motore di gioco si mette in movimento, ed è qui che crolla il castello di carte, perché evidentemente i programmatori hanno trovato non poche difficoltà nella traslazione dal motore proprietario all’Unreal Engine 3 visto che il frame rate è assolutamente instabile in quasi tutte le situazioni (con picchi a tratti imbarazzanti) ed è presente un vistosissimo tearing alla rotazione della telecamera tanto che a tratti tutto ciò rende difficile addirittura la fruizione del gioco, situazione che purtroppo a volte (molto raramente per fortuna) sovviene anche per colpa di alcuni crash la cui unica soluzione è il riavvio della console. Non meglio poi fanno le animazioni dei personaggi, che a differenza di tutto il resto del motore di gioco sono rimaste praticamente le stesse del gioco originario, con la conseguente piattezza emotiva e legnosità di fondo che era assolutamente la norma dieci anni fa, ma che risulta inaccettabile per un prodotto del 2014 seppur remake. Se per le animazioni non c’è nulla da fare, c’è da dire però che fortunatamente Lionhead ha comunicato di essere al lavoro su una patch correttiva per il frame rate, il tearing e vari bug che affliggono il gioco, quindi ci riserveremo di rivalutare il prodotto sperando che finalmente riceva la cura che merita.

Andiamo avanti parlando di un’altra variazione che ha subito il gioco rispetto all’originale, ovvero l’inventario e i vari menu di gioco: partiamo dal presupposto che non si tratta di nulla di grave e qui si scende nel gusto strettamente personale in quanto anche in questa nuova versione funzionano più che decorosamente, c’è però da dire che personalmente chi scrive li trova inferiori e non di poco rispetto agli originali che si presentavano di certo più scarni e meno d’impatto ma più snelli e di facile consultazione. Chiudiamo infine con il comparto sonoro: il lavoro di rimasterizzazione è fortunatamente di eccellente fattura e tutta l’immensità della soundtrack composta all’epoca dal grande Danny Elfman ne guadagna rinnovato splendore, mentre migliorie di sorta non ha ricevuto il doppiaggio in Italiano che si presenta come piatto e poco credibile ora come allora.

Fable Anniversary – Recensione IN CONCLUSIONE
Che dire di questo Fable Anniversary se non che al momento ci pare un'occasione sprecata ed un lavoro abbastanza raffazzonato dal punto di vista tecnico, che cozza inesorabilmente con l'invece ottimo lavoro artistico? Con un po' di cura in più questo remake poteva essere l'imperdibile tributo ad un gioco che dieci anni fa a suo modo è rimasto nel cuore di molti videogiocatori, mentre invece queste fastidiose magagne e non ultimo un prezzo di lancio che ci pare quantomeno sproporzionato, fanno sì che il tutto appaia come una bellissima occasione sprecata... Peccato. (N.B. Come detto nell'articolo ci riserviamo di rivalutare il prodotto quando sarà disponibile la patch annunciata da Lionhead che dovrebbe risolvere gran parte dei problemi tecnici esposti in questa recensione) ZVOTO 6.5
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