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Fables – Recensione

Creato il 26 agosto 2014 da Rostislav @videogiochiword

Le storie sono come un groviglio di cavi, che scopriamo man mano che riusciamo a rimettere tutto al proprio posto. Si tratta ovviamente sempre di grovigli di forma e dimensione diversa e spesso e volentieri si rivelano dei piccoli grumoli di filetti messi in modo casuale solo per farci sprecare qualche ora della nostra esistenza, mentre altre volte ci troviamo dinanzi a qualcosa di assai più magnifico e complesso. Un vero sistema neurale capillare composto da tantissime sofisticate ragnatele da scoprire, percorrere e vivere. Perché proprio quelle storie complesse e funzionali ci fanno provare delle emozioni profonde e ci immergono in un universo parallelo che però dopo poco si fonde con il nostro per creare un doppio universo in cui tutto convive nel modo più pacifico possibile. Ciò che ha creato Bill Willingham con il suo Fables. In questo caso più che mai parliamo del mondo reale e quello fatato che si fondano per darci qualcosa di fresco e nuovo, qualcosa che molti non si aspetterebbero mai di vedere insieme. Mentre in questo articolo parleremo del fumetto Fables, nella prossima recensione tratteremo The Wolf Among Us, tratto direttamente dal fumetto. In questo modo speriamo di darvi un idea più profonda della natura dell’opera, ma ovviamente ogni recensione tratterà i stessi personaggi in modo abbastanza simile, in quanto non tutti leggeranno entrambe le recensioni.

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Il lupo cattivo sta arrivando!

Tutti siamo cresciuti con delle fiabe che ci facevano da ninna nanna e che per alcuni sono stati dei modi per iniziare a sognare i mondi fatati e renderli vivi da grandi. Le fiabe erano piene di cavalieri valorosi, principesse che guardavano oltre l’apparenza e che si innamoravano delle bestie o del brutto ranocchietto perché essi nascondevano qualcosa di più grande del solo aspetto fisico. I draghi, i stregoni, le creature più viscide e crudeli ci hanno cresciuto in un certo qual modo. In questo racconto tutto il mondo di fiabe e di leggende viene attaccato da un entità oscura e pericolosa, che dopo aver razziato e portato il dolore e morte nell’universo dei nostri eroi cerca di schiavizzare tutti e coloro che non accettano questa vita vengono uccisi brutalmente dai militari. Le fiabe, però, trovano un modo per fuggire dal mondo fatato e si rifugiano nel nostro universo, dove per sopravvivere sono costretti a nascondersi e a fare i lavori più umili. Quelli che possiedono le sembianze animalesche o particolari, oltretutto devono anche comprarsi delle pozioni denominate Malia, che li rendono simili agli umani e quindi irriconoscibili. Coloro che non riescono a permettersi la Malia vengono rispediti in un luogo chiamato “La Fattoria”, che si trova in un posto sicuro del mondo fatato.

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In quest’ambiente si muovono i due protagonisti, Biancaneve e Luca Wolf, ossia, il grande lupo cattivo. Certo a leggere una frase cosi si potrebbe pensare a qualcosa di ridicolo e infantile, ma in verità si tratta di due personaggi maturi e caratterizzati come se fossero delle vere persone che vivono la loro vita. I due sono costretti a risolvere i problemi della loro comunità nel mondo terreno, la Favolandia, perché uno è lo sceriffo del posto, mentre Biancaneve è l’amministratrice. Un duro lavoro che comprendo omicidi, rapimenti e tutte le magagne. Se una volta potrebbe trattarsi di un omicidio della sorella di Biancaneve che poi si scopre di essere tutt’altra cosa, a volte si tratta di di un fatto più importante e che spesso mette in pericolo tutto l’ecosistema in cui vivono.

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La cosa che funge da collante in questa serie di racconti è l’incredibile feeling che c’è tra i personaggi e che talvolta diventa un vero e proprio odio di uno nei confronti dell’altro. Luca Wolf, orgoglioso e taciturno è a tratti un violento animale e a tratti abbastanza diplomatico da convincere l’interlocutore a fare ciò che dice. Dall’altra parte abbiamo Biancaneve, che qui appare come una donna in carriera, abbastanza fredda e risoluta, ma sempre pronta ad aiutare il prossimo e a fermare le prodezze di Luca Wolf. Spesso lei pur di agire per il bene della comunità fa delle scelte discutibili agli occhi di tutti, ma sono quasi sempre a favore di tutti. Oltre a questi due, ovviamente, abbiamo anche altri personaggi che hanno un proprio passato, delle tragedie e le felicità. I personaggi sono sempre in lotta per arrivare alla fine del mese e per qualcuno è difficile abituarsi allo stile di vita normale dopo aver vissuto per secoli nei castelli e dopo aver posseduto terre sconfinate.

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Il tratto visivo

Il fumetto è una storia narrata per mezzo di immagini messe in sequenza tale da farci comprendere il senso delle azioni e della narrazione. Ci sono dei fumetti che appaiono statici nonostante cerchino di uscire dalla gabbia che li imprigiona e altri ancora che sembrano esplodere di potenzialità e travolgerci con un uragano di emozioni. Fables non può entrare né in una categoria né nell’altra, ma piuttosto è un giusto compromesso per una buona lettura. I tratti sottili e decisi, misti a una colorazione che va dal dark al chiaro riescono nel darci un’idea completa di ciò che accade nel mondo descritto sulla carta. Le scene notturne appaiono come se fosse un’opera noir capace di trasmetterci l’intrigo e la curiosità nel scoprire l’esito dell’investigazione. Questa contrapposizione del chiaro-scuro è chiaramente fatta ad-hoc per l’immersione nel racconto e poi successivamente per sdrammatizzare alcuni punti che rischiano di affossare il tutto.

I personaggi sono caratterizzati in modo egregio, dandoci subito l’idea di ciò che sono realmente e del loro possibile carattere. Luca Wolf, dal suo aspetto trasandato sembra un classico detective di un noir degli anni 50, mentre il suo comportamento rende giustizia alla fama che lo precede. Ogni cosa che troviamo in ogni personaggio è stato creato come se fosse una persona reale e spesso troveremo dei particolari nell’abbigliamento che ne determinano la psicologia.

COMMENTO:

Fables è un’opera originale e dalla trama intrigante e complessa. I personaggi fiabeschi che animano il nostro mondo sembrano davvero degli umani o comunque dei personaggi che potremo incontrare nella vita reale. Ognuno con i suoi problemi e con i suoi debiti. L’opera in questione è stata disegnata in modo eccelso, senza esagerare in nessuna direzione. Si consiglia la lettura a ogni appassionato di questa forma di letteratura.


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