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Fabri Fibra escluso dal Primo Maggio, era davvero necessario?

Creato il 23 aprile 2013 da Sottobanco

Non c’è niente da fare, Fabri Fibra non prenderà più parte al Concertone del Primo Maggio a seguito della protesta di D.i.r.e. (Donne in rete contro la violenza), associazione che combatte da anni le discriminazioni e la violenza sulle donne.

Le istanze dell’associazione hanno fatto riflettere i Sindacati che hanno comunicato la decisione non senza creare polemiche. Prima di tutto da parte di Marco Godano, organizzatore del concerto, che si è detto amareggiato ma che nulla ha potuto contro la scelta delle associazioni dei lavoratori. Certo a non tutti (compreso il sottoscritto) piace la musica del rapper marchigiano ma è innegabile che non spetta al Primo Maggio, da sempre simbolo di libertà artistica, condannare e censurare un artista. Le canzoni oggetto della protesta sono Su Le Mani e Venerdì 17 che racconta lo stupro di una bambina di dodici anni.

La risposta del rapper è stata semplice ma chiara:  “Il Primo Maggio è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più”, ha scritto su Twitter. ” Nel 2013, per alcuni, il rap e i suoi meccanismi artistici sono ancora da interpretare e da capire fino in fondo”. Sicuramente più elegante di quella dei sindacati che si sono limitati a definire la sua partecipazione come una “presenza inopportuna”.

Tra i commenti più duri ci sono poi quelli di Jovanotti che sempre su twitter ha scritto: “Mi sembra assurda questa censura a Fabri Fibra da parte del minculpop dei sindacati. Fibra è un acceleratore di immagini, la sua è arte.”

In mezzo a tutta questa polemica gli organizzatori del Primo Maggio di Taranto hanno colto la palla al balzo e hanno subito invitato Fibra dichiarando: “ Il nostro palco è aperto a tutti. A chiunque abbia voglia di parlare di lavoro, di cantarlo, accanto agli operai. Fabri è il benvenuto”.

Un capitolo non troppo edificante per i sindacati tacciati di censura preventiva e criticati dagli stessi organizzatori e ci viene da chiederci, ma le canzoni di Fibra  sono così importanti da meritarsi l’etichetta di “istigazione allo stupro? O piuttosto si tratta solo di una aspra e sprezzante critica, sicuramente dai toni troppo forti di un fenomeno culturale che bisogna iniziare ad affrontare seriamente?


Luca Celani


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