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Fabrizio Palenzona, Unicredit, finanziare progetti per far crescere Genova

Creato il 04 luglio 2011 da Apietrarota

Intervista a Fabrizio Palenzona, vice presidente di Unicredit, su Il Secolo XIX. «I soldi di Unicredit per Genova. Dialogo solido con Msc».

Oggi è Fabrizio Palenzona, numero due della banca, a ribadire che Unicredit non solo non abbandona Genova, ma è pronta a «finanziare progetti di armatori seri», a «tirare fuori i soldi» se ci saranno le condizioni. È un linguaggio diretto, quello che usa Palenzona. Perché a lui piacciono «le cose concrete» (...) «Dobbiamo renderci conto - sospira Palenzona - che il Paese ha l’obbligo di cambiare passo e che il tempo a disposizione è poco.

Fabrizio Palenzona, Unicredit, finanziare progetti per far crescere Genova


Ma istituire un’Authority dei trasporti, come suggerisce da tempo Palenzona, potrà bastare? «Sarebbe quanto meno un passo nella direzione giusta. Regole chiare e tempi certi stanno alla base degli investimenti dei privati.
Nessuno è così folle da affidarsi agli umori della politica, soprattutto in un Paese come l’Italia. Le dirò di più: per formazione culturale sarei a favore di porti, aeroporti e infrastrutture di proprietà pubblica. Ma siccome è lo Stato a dirci “ho bisogno di fare cassa”, la scelta più coerente sarebbe quella di mettere a disposizione dei privati regole chiare. Invece in Italia succede esattamente il contrario: lo Stato non riesce a gestire le infrastrutture, chiede aiuto ai privati e alla fine impedisce loro di mettere in atto una programmazione seria. Ma così il paese soffoca: l’Italia dei trasporti sta morendo, qualcuno se n’è reso conto?

Nel caso dei porti il ragionamento è ancora più chiaro. Gli armatori di spessore mondiale capaci di fare grossi investimenti non sono mica centomila… saranno al massimo sette, otto. Ecco, una volta che ne individui uno che abbia un progetto serio, per una banca non è difficile tirare fuori i soldi». Nel caso Unicredit l’interlocutore è Aponte? «Con Msc stiamo parlando da tempo: è un gruppo che ha idee precise, che crede in Genova e vuole portare avanti un disegno importante. Certo: la città non è sempre stata gentile con Aponte, ma questo è un altro discorso. Io dico che le basi sono molto solide. Se non lo pensassi, i contatti sarebbero finiti da un bel pezzo».

FONTE: Shippingonline.ilsecoloxix.it

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