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Facchini vs bormioli, riassumendo: "lotta continua"

Creato il 20 gennaio 2016 da Bernardrieux @pierrebarilli1
Facchini bormioli, riassumendo: Ieri, di nuovo picchetti dei facchini organizzati dal SI.Cobas davanti agli ingressi della Bormioli ma la costante presenza dei Carabinieri ne ha impedito il blocco. Dopo alcune ore i manifestanti si sono allora spostati a Sanguinaro  davanti ai cancelli di un’azienda di autotrasportatori che lavora per conto della Bormioli. Qui, di nuovo,  le cariche dei Carabinieri in assetto antisommossa. Questo per la cronaca. 
A dire il vero alla cronaca manca all'appello una dichiarazione dell' Amministrazione comunale a partire dal Sindaco.  Eppure è lo stesso Sindaco che  lo scorso settembre dichiarava: La Bormioli Rocco è il cuore del tessuto produttivo di Fidenza e del sistema manifatturiero provinciale. Il compito del Sindaco e dell’Amministrazione comunale è quello di promuovere tutte le condizioni migliori non solo per il suo permanere sul territorio ma per una sua crescita. Obiettivo che passa per l’ascolto delle parti e attraverso la promozione di un dialogo sempre aperto e costruttivo tra il mondo del lavoro e quello dell’impresa”.
Sorbole! Rileggiamo, papale papale: "La Bormioli Rocco è il cuore del tessuto produttivo di Fidenza...Il compito del Sindaco... promuovere le condizioni migliori... obiettivo che passa per l'ascolto delle parti e la promozione di un dialogo sempre aperto..."
Visti i fatti, per come si sono svolti personalmente credo che, nel caso, il nostro Sindaco sia una via di mezzo tra l'Ulisse consumato mentitore e Pinocchio ma solo per via del naso che dabòn gli si allunga troppo spesso. 

Per saperne di più, se ne sono dette tante anche a sproposito, ecco  da un volantino del Si.Cobas le loro ragioni: 


Facchini bormioli, riassumendo: <<Lo sciopero dei facchini del SI.Cobas, iniziato il 23 dicembre, prende le mosse dall’ennesimo cambio appalto, un meccanismo legalizzato dalle politiche attuali e che flagella il settore della logistica e dei trasporti, Un settore in cui imperversano consorzi di cooperative intermediarie, rispondenti all'esigenza di controllo della forza lavoro, flessibilità e di riduzione sistematica del suo costo.
Un cambio appalto, quello in Bormioli, segnato da un accordo sindacale siglato dal CAL (consorzio entrante) con la CGIL (sindacato largamente minoritario nel magazzino prima del cambio: 4 iscritti), che cancella in un sol colpo diritti acquisiti nel tempo quali scatti di anzianità e livelli di inquadramento. Il tutto nella prospettiva esplicita di una successiva riduzione di organico (alla scadenza dei 9 tempi determinati) benché si lavorasse con moltissime ore di straordinari.
Vogliamo quindi smontare la tesi sostenute dalla CGIL, anche a mezzo stampa, per screditare le ragioni degli operai e del SI.Cobas, che sono in sciopero dal 23 dicembre 2015:

1) Sui livelli di inquadramento e sugli scatti di anzianità l’accordo consente all’azienda di monetizzare la differenza economica fra il diritto acquisito e la nuova situazione imposta dal CAL nel cambio appalto. Basterebbe un semplice ulteriore cambio appalto per assorbire tale indennizzo e riportare i lavoratori a….quattro anni fa.
2) Risulta assolutamente falso e ipocrita affermare che l’accordo prevede l’assorbimento di tutta la forza-lavoro precedentemente impiegata presso il magazzino. Cancellando formalmente l’anzianità di servizio maturata nel magazzino, si introduce nei fatti la cancellazione delle tutele previste dall’art. 18, tracciando la strada per portare a compimento l’obiettivo dichiarato di ridurre a 30 il numero degli operai stabili, a fronte dei 59 attuali.
3) I sei mesi di transizione, accordati dalla CGIl al consorzio come periodo di verifica per“sistemare le questioni irrisolte” (vedi i 30 quarti livelli che hanno abbassato al quinto livello) ben lungi dall'essere un atto di magnanima responsabilità aziendale verso i lavoratori, altro non è che una trappola in piena sintonia con le logiche che imprenditoriali che imperversano nel settore della logistica e non solo.
Di fronte a tutto questo si è liberi solo di scegliere da che parte stare. Ma distorcere la realtà, e mistificare i contenuti dell’azione dei lavoratori, come fanno i dirigenti CGIL, significa aver già scelto da che parte stare passando dai 4 iscritti ai circa trenta attuali in seguito agli "inviti" padronali.
E non è quella degli operai che hanno smesso di ragionare solo a partire dal proprio “netto in busta”, mese dopo mese e anno dopo anno….La lotta continua.

Fidenza 19 gennaio 2016 
SI.Cobas nazionale>>
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