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Il protagonista della storia, ambientata in Lucania ai giorni nostri, è il commissario Antonio Sparagno, che ho avuto il piacere di intervistare.
Prima di tutto mi racconti qualcosa sul tuo passato e di come improvvisamente ti sei ritrovato in un paesino lucano, non precisamente un posto al quale ambivi?
E’ una brutta storia, parlarne mi fa venire il voltastomaco. Ti dirò solo questo: mi hanno fregato. Mi spiego? Fregato, incastrato, imbrogliato. Indagavo sui lavori di quel canale a Sarno, e quando ho pestato i piedi all’allegra brigata Di Marzio – Macrì, mi sono ritrovato con l’inchiesta nel cesso e io in Basilicata. Guarda, con tutto il rispetto verso i paesani, ma francamente non lo meritavo.
Il caso sul quale devi indagare è l’omicidio di un sacerdote… me ne puoi parlare?
Per adesso non c’è granché da dire. O forse sì, ma non so se ho voglia. Ho già un mucchio di problemi con il questore per via della talpa in commissariato e… insomma, è una situazione strana. Sembra che gli volessero bene tutti quanti, a don Pietro. Tutti che piangono, si segnano, scuotono il testone. Intanto qualcuno lo ha fatto secco, in quel giardino. E c’è qualcosa che puzza assai. Qualcosa che mi spaventa, te lo dico, che è fuori contesto in questi paesini dove le cose non capitano mai.
Ma questo caso ti condurrà molto più lontano di quanto avresti pensato, non è così?
Indubbio. Ero convinto che in Val d’Agri non avrei mai avuto un caso simile. E’ curioso come si trasformino i nostri desideri, le nostre convinzioni. Quaggiù ero preoccupato di perdere le mie capacità, di rammollirmi nella quotidianità lucana; ma se qualcuno mi avesse anticipato ciò che avrei scoperto sulle colline di Sacrapietra, avrei preferito mille volte restare rintanato nella fortezza Bastiani del commissariato. Con tanti saluti alle smanie. Non mi sarei consumato di rabbia contro Di Marzio, mi sarei felicemente accontentato di guardare il monte di Lizzano dalla finestra, e magari mi sarei accodato alle processioni della Madonna nera.
Tutto, pur di non sapere.
Come ti ha cambiato questa vicenda?
Cambiato? Temo che alla fine rimarrà ben poco del vecchio Antonio Sparagno. E sai perché? Per il semplice motivo che da un moribondo non puoi aspettarti un pugno in faccia. In città stai in campana, tieni la guardia alta. Ma in questi paesi chi se l’aspetta tanta violenza? La storia di Santerio è peggio, molto peggio della vicenda del canale a Sarno. Qui c’è da restarci secchi sul serio. E nel frattempo non riesci nemmeno a difenderti, tale è la sorpresa che stia accadendo davvero…
Mi racconti qualcosa di più sul tuo carattere e il tuo modo di vedere la vita?
Hai presente quando ti accorgi che qualcosa non va per il verso giusto, ma non sai dire cosa? Eccolo il mio modo di vedere la vita. C’è una nota stonata in quello che ti accade intorno, sempre, e tu puoi farci ben poco. Corri dietro agli indizi, alle parole, agli oggetti che appaiono nella nebbia, ma senti che tutto ti trascina nella direzione sbagliata. Anche in un mattino luminoso avverti il tradimento che si annida nelle ombre più sottili. Però non puoi fare a meno di guardarti intorno, perché alla fine non hai niente da perdere. Devi dimenticare le tue convinzioni, sperare di avere torto, e avanzare verso la peggiore delle scoperte.
Personaggio e autore faccia a faccia… ci sono tratti in comune tra te e Stefano, il tuo "creatore"? E quali sono le differenze più grandi?
La differenza è molto semplice. Io sono uno che lavora. Se mi sbatti a Lizzano, io lavoro. Mastico amaro, bestemmio, me la prendo con tutti, ma cazzo se lavoro! Sono un puro, io.
Stefano è un sadico. Altrimenti non sarei qui.
Ringrazio Stefano per aver partecipato a “Faccia a faccia con… i personaggi” e comunico a tutti che il suo romanzo si può acquistare esclusivamente in versione e-book (al costo di 4,99 €) presso Ultima Books oppure in molte librerie online (qui l’elenco).
ULTIMI QUARANTA SECONDI DELLA STORIA DEL MONDO
di Stefano Santarsiere, Edizioni Abelbooks
Trama
E’ una mattina di agosto quando don Pietro Miraglia, l’amato parroco di un paese lucano, viene assassinato a colpi di martello nei giardini della scuola elementare. A indagare è il commissario Antonio Sparagno, sul quale pesa una vecchia indagine di camorra che ne ha compromesso la carriera e causato il trasferimento nell’odiata Basilicata.
Ma l’omicidio rivela al poliziotto un volto imprevedibile di quelle comunità in apparenza tranquille. Diversi personaggi dimostrano legami con la vita (e la morte) della vittima: ad esempio Giovanni Belisario, insegnante vedovo, alle prese con un difficile equilibrio tra il figlio Carlo e l’enigmatica cognata Elena; Roberto Bradadich, giovane in crisi esistenziale che ha abbandonato la città per tornare al passato; Mimmo Coppola, spregiudicato giornalista che vuole sfruttare la tragedia per lanciare la sua emittente.
Alla vicenda fa da sfondo un pugno di paesi, legati insieme da un tessuto di boschi e campi, ma anche pozzi di petrolio, masserie diroccate, santuari oggetto di fanatiche venerazioni. Un mondo pervaso da una secolare lotta tra Fedi contrapposte, schierate intorno a una misteriosa quanto antichissima Madonna Nera.
Indagine poliziesca, racconto esoterico, libro di denuncia, Ultimi quaranta secondi della storia del mondo è soprattutto un romanzo spietato, in cui nessuno è al sicuro; un meccanismo che scava nelle menti dei protagonisti e nel passato remoto dell’umanità, rivelandoci che il destino può compiere un cammino lunghissimo, prima di venire a bussare alla nostra porta.
L’Autore
Stefano Santarsiere, nato il 21 luglio 1974, vive e lavora a Bologna. Dopo vari tentativi, e numerosi racconti scritti e diffusi attraverso internet, pubblica il suo primo romanzo nel 2005. Il titolo è ‘L’arte di Khem’ (Edizioni Pendragon – Bologna). Una storia di adolescenti, alchimia e mistero ambientata nel bollente sud Italia. Dal 2006 ha un sito web (www.santarsiere.it) che offre una vetrina per la sua personalità di scrittore, e un blog (http://santarsiere.blogspot.com/) dove pubblica opinioni, recensioni ecc…, oltre a un romanzo a episodi denominato ‘Storie dal Club’, incentrato sulle avventure di un gruppo di scavezzacollo in un paese lucano. Nel 2007 esce l’antologia ‘Tutto il Nero dell’Italia’ – edita da Noubs edizioni (Chieti) in cui rappresenta la Basilicata con un racconto denominato ‘La cirasa’. A giugno 2008 è la volta di una nuova antologia di racconti: GialloScacchi – racconti di sangue e di mistero (Edizioni Ediscere – Verona). Partecipa all’opera con il racconto ‘Soluzione finale’. E’ selezionato (settembre 2008) tra i finalisti del concorso Coop for Words 2008 e un suo scritto viene inserito nell’antologia ‘Pascoli è precario’ (Edizioni Bohumil – Bologna). Il racconto si intitola: ‘All’ombra.’ Nell’ottobre 2011 la casa editrice EEE – Edizioni Esordienti E-book, pubblica una nuova edizione de ‘L’Arte di Khem’, in versione ebook. Escono inoltre, sempre per la stessa casa editrice nella collana ‘Fingerbooks’, i racconti ‘Sortilegio d’Aprile’ e ‘La verità sulla fine di Loris Faraco’. Nello stesso periodo esce il suo secondo romanzo: ‘Ultimi quaranta secondi della storia del mondo’ (Abelbooks), in versione e-book. A novembre 2011, il racconto ‘Ciuka!’ è inserito nell’antologia a scopo benefico ‘Code di stampa’, edizioni La Gru.
www.santarsiere.it
http://santarsiere.blogspot.com/
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