foto_Marco Di Salvo
Questa sera sistemavo un po' di foto sulla mia pagina Facebook e sono rimasta un po' a guardare una foto, una delle più recenti scattate da Marco ed ho pensato che chi guarda quella foto e non mi conosce può pensare che io sia una persona completamente diversa da quella che sono, o meglio, da quella che mi sento di essere.Riallacciandomi ad un mio post precedente nel quale, evidentemente, non ho saputo esprimere al meglio quale fosse la mia idea circa l'esteriorità, butto giù qualche riflessione, più utile a me stessa che a voi, lo riconosco.
Le ultime foto di me stessa, se non mi conoscessi, mi farebbero pensare a me come ad una persona un po' superficiale. Troppo concentrata a dare un'immagine di sè.
Quasi non riconosco me in un rossetto magenta o in un post outfit.
Nel post precedente una ragazza ha lasciato un commento, interrogandosi(mi) sul far combaciare dentro e fuori: quanti di noi ne sono in grado? Io no, penso.
Dentro me non ci sono rossetti magenta.
Eppure io ho scelto quel rossetto, ho scelto questo taglio di capelli, questo modo di vestire e checchè ben più profonde riflessioni possano obiettare, chi fa una scelta estetica fa anche una scelta comunicativa.
Ieri ho incontrato due persone che, presumibilmente, mi odiano. Ovviamente abbiamo tutti fatto finta di non vederci, non è questo il punto, il punto è che loro due come dozzine di altre persone, ultimamente, hanno di me un'immagine che non coincide con tutte le altre immagini di me.
A questo punto mi chiedo quante versioni di me esistano e quale sia quella reale e se ce ne sia, in effetti, una che sia reale.
Questa riflessione scaturisce da tante piccolissime esperienze fatte nel giro di pochi giorni: le mia faccia nuova, la scoperta di una ragazza su Youtube che parla di make up e di Nietzche, la sensazione che qualsiasi cosa dica o scriva verrà additata come stupida o superficiale da gente che fino a qualche mese fa mi saltellava attorno, l'incontro con gente che non mi conosce e non sa nulla di me e che è stata dentro la mia vita solo per brevissimi e inconsistenti istanti e che si permette di schernirmi pubblicamente quando dico a chi non è più mio amico che continuo a volergli bene.
Dentro me non ci sono rossetti magenta, forse, ma se ho scelto quel colore, e questa faccia, forse qualcosa vorrò dire.