e vabbè però insomma che fatica.
facciamo che chiudo gli occhi e mi tappo le orecchie con le mani e dico bababababa
e non vedo e non sento più niente,
il presente qui e ora,
le grida e il sangue,
i capricci spaventati di chi dovrei proteggere,
le rimostranze uterine che niente sanno di empatia,
le morti di chi mi porta ricordi,
il degrado di chi brillava di sole e ora traballa, incespica e vuole cadere?
Facciamo che quando poi stacco le mani dalle orecchie
e mi faccio zitta nel silenzio
e riapro gli occhi,
facciamo che è tutto passato
o che magari non è neanche tutto così vero?
con un pensiero a G. a cui avrei voluto fare gli auguri.
Magazine Per Lei
Potrebbero interessarti anche :