Cari lettori, ben ritrovati. Tornato ieri dall’India dove ho guidato un gruppo di turisti del Tucano Viaggi, ho trovato sui media di oggi la notizia dei nostri due connazionali – un agente di viaggio e un turista – rapiti in Orissa. Quest’oggi Radio 24 mi ha fatto un’intervista sul tema e ne approfitto per condividere le mie riflessioni con voi, perché su questa materia occorre fare chiarezza.
1) Il luogo in cui è avvenuto il fatto è molto pecualiare. L’Orissa è uno Stato dell’India orientale a forte presenza di Adivasi, gli aborigeni indiani, ma è anche – non a caso – una zona con forte presenza di guerriglieri maoisti spesso appartenenti a qualche etnia di Adivasi. Questi maoisti in India sono noti come Naxaliti, dal distretto di Naxalbari in cui il movimento nacque negli anni Settanta del secolo scorso. Quando si parla di “aborigeni” di solito si pensa ad altre zone del mondo (l’Australia, o l’Africa) e non si tiene conto di un fatto: l’India è il Paese con il maggior numero di aborigeni al mondo – circa 80 milioni di persone – e l’Orissa è una delle zone a maggior concentrazione di aborigeni-Adivasi. L’Orissa è un’area ricca di foreste e di risorse minerarie che fanno gola alle multinazionali, sempre pronte a cercare di mettere le mani sui territori assegnati alle popolazioni tribali (su MilleOrienti ne abbiamo parlato qui).
2) Il rapimento dei due italiani in Orissa avviene proprio mentre altri due italiani – due marò – sono in attesa di processo nello Stato meridionale del Kerala con l’accusa di avere ucciso due pescatori indiani avendoli scambiati per pirati (all’inizio della vicenda ne abbiamo parlato qui su MilleOrienti). Tutti attendiamo con il fiato sospeso l’esito della perizia balistica. Ora vorrei mettere in chiaro due cose: A) non esiste alcun rapporto fra le due vicende; B) non esiste alcuna ostilità da parte degli indiani verso noi italiani. Posso testimoniarlo essendo appena tornato dall’India: gli indiani non hanno nulla contro gli italiani, e la contemporaneità di queste due situazioni problematiche è una pura coincidenza. I rapporti fra Italia e India sono ottimi e sono destinati a restare tali.
3) Il sequestro è stato rivendicato da Sabyasachi Panda, leader dei Maoisti in Orissa, con un audio-messaggio trasmesso con traduzione in inglese dall’emittente Hnf. I Naxaliti non avevano mai rapito turisti prima d’ora. Può darsi che si tratti di una frazione maoista (il movimento non è un partito organico…). Il governo dell’Orissa ora chiede una preventiva liberazione dei due italiani prima di aprire una trattativa con i maoisti, che hanno la liberazione dei propri “prigionieri politici” e la fine dell’operazione antiterrorismo Grrenhunt. In ogni caso ora si impone un’azione diplomatico del governo italiano su quello dell’Orissa. E in ogni caso bisogna evitare di diffondere false voci su presunte “ostilità indiane” nei confronti degli italiani, che oltre a essere false non gioverebbero a nessuno, né ai due turisti rapiti nei ai due marò arrestati.