Magazine Maternità

Facciamo la nanna??

Da Mammamodellobase
  Mmmm eccomi qua con un post da Tata Lucia..Ma lo sapete che ogni tanto divento la moralizzatrice de noartri (tipo quello delle Iene..)!
Quando hai un figlio tutti coloro che non ce l'hanno ti pongono la fatidica domanda: "Dorme?". Io farei leggere a tutti questo libro:
"Facciamo la nanna" Di Grazia Honegger Fresco.
Intanto il titolo è volutamente simile al più famoso "Fate la nanna" di Estivill. Vi siete accorti della differenza?? Il verbo: Voi fate, Noi facciamo. Siamo noi genitori a dover capire ed insegnare l'arte del fare la nanna.
Un genitore dovrebbe sapere che il sonno dei bambini è diverso da nostro; le fasi che lo compongono sono sì come quelle di un adulto, ma più brevi. E' dunque normale che un neonato si svegli di notte e che non abbia un sonno prolungato. Non ci si deve allarmare.
L'autrice, Montessoriana DOC, inizia il libro con una critica al metodo Estivill, considerato una "negazione del bambino come persona".
A me non piacciono i libri che criticano gli altri libri, perchè ognuno è libero di pensare ciò che vuole, e i libri servono, a mio parere, come spunto di riflessione per i genitori. Ma in una cosa sono perfettamente d'accordo con l'autrice: i bambini non sono macchine, non nascono con il libretto di istruzioni, e non per tutti funziona un metodo stereotipato.
E' bello sapere che ogni bambino è diverso, anche "Il sole ogni giorno è diverso" (Eraclito), e i nostri figli hanno della caratteristiche che li rendono unici. Con alcuni il metodo Estivill funziona, magari con molti, ma ogni genitore sarebbe meglio che lo applicasse adattandolo al proprio pargolo urlante!
Gli anni '60 sono stati caratterizzati dall'uso su larga scala delle Nursery: negli ospedali i cuccioli appena nati vengono separati dalla mamma e messi nelle culle termiche. C'è stata una campagna decisamente estremista pro allattamento artificiale, con orari rigidi per le poppate e l'ossessione della "pesata".
Alla fine degli anni '70 si è cominciato un percorso a ritroso, che ha portato alla riscoperta dell'allattamento materno, che altro non può essere che a richiesta.
Quante volte si sente dire da un neogenitore: " Eh, mi fa così. E' fatto così. Come faccio a dirgli do no? Poi piange.." ecc.. Oggi, come scrive la Honneger, i genitori sono troppo incerti nelle abitudioni quotidiane, spesso una semplice regola è vista come oppressione. In realtà è solo più comodo vederla così: presi dai tanti impegni non ci siprende più il tempo (e a volte manca anche la voglia...) di fermarsi un attimo ad ascoltare cosa ci dice un bambino. E per "dice" non intendo solo la parola, perchè un neonato, un bambino, spesso comunica con mille altri mezzi: con i gesti, con un'espressione...
Ogni mamma sa, con il passare del tempo, che il pianto di un neonato è diverso a seconda che voglia mangiare, dormire, cambiare posizione, ecc.. E' gratificante per una mamma capire, comprendere ciò di cui ha bisogno il suo piccolo in quel momento. E provate a pensare quanto rassicurante sia per il cucciolotto sapere che qualcuno lo capisce!!!
Ho già scritto un post su come l'ospedale di San Bonifacio, dove ho partorito entrambi i miei nanerottoli, sia attento ai primi istintivi bisogni del neonato, e mi fa piacere ritrovare in questo libro ciò che mi hanno insegnato quando sono venuti al mondo i miei bimbi. Il Bonding, la mancanza della culla termica, il Rooming-In totale... Sono esperienze che ripagano!
La mancanza di sonno spaventa tutti, si sa. I primi tempi sono difficili, è cosa ovvia! Ma un genitore dovrebbe soffermarsi nel pensare a quanto possa essere difficile il distacco e l'abbandono al sonno. Non serve, come ci vuole dire Estivill, farli piangere (fino anche al vomito!) e prima o poi aspettare che si arrendano. Credo invece che sia fondamentale fin da SUBITO abituare il cucciolo a capire cosa voglia dire dormire, a fargli vivere il momento del distacco non dolorosamente, ma con serenità.
Ho lasciato sì piangere i miei figli da neonati, un pò.. Ma farli vomitare??? Ci rendiamo conto? Ma Estivill conosce la comunicazione non verbale?? E quella verbale? Dove è finito il rispetto per il proprio figlio???
Sono d'accordo con Estivill sulle maniere dure, qualche volta, ma come abitudine mi pare eccessivo!Credo che invece sia molto più produttivo un metodo basato su carezze, coccole, parole e una ninna nanna...
Se un neonato impara ad addormentarsi sì da solo, nel proprio lettino, ma con una parola dolce, con una coccola, non credete possa essere molto più felice nel suo mondo dei sogni? Io credo di sì.
Ci sono ovviamente fattori che possono disturbare il sonno notturno, le colichette, i denti, un mal di stomaco...ma la quotidianità va costruita passo dopo passo fin dalla nascita.
Altro fattore importante sono gli orari di messa a letto dei bimbi. Cavolo qui mi sento Tata Lucia!!!!!!!!!!!! A pag.37 c'è scritta una santa frase: "Cari genitori se volete dormire fino alle 10 non fateli i figli!".. Ecco. E' esattamente ciò che penso! Un bambino deve andare a letto presto, con una certa elasticità dalle 20.30 d'inverno alle 21.30 d'estate, ma non è sano mandarli a letto a mezzanotte, alle undici dicendo "Così poi si sveglia dopo!". E' egoismo!!!
Scusate a sulla questione orari-nanna ci sarebbe da scrivere un trattato!!!!
Leggete questo libro, perchè vi spingerà a interrogarvi sugli eventuali disturbi del sonno di un bambino.
Nel libro si affronta anche il problema "Lettone".... parliamone! I genitori devono parlarne, tra loro, e scegliere la soluzione che sentono più consona al benessere del figlio. Ma bisogna essere consapevoli che un'abitudine data non è facile da togliere, soprattutto se data fin dalla nascita. Consapevolezza...consapevolezza...
Non bisogna fare le cose a caso!!!
Nella seconda parte del libro l'autrice consiglia come impostare le giornate di un neonato, fin dalla nascita, soprattutto per evitare che "scambi il giorno per la notte".
Si parla del ciuccio, del dito in bocca, del malesseri da sonno, dei riti serali, delle malattie, della frequenza del nido.. e di tanti altri interessanti argomenti.
Una frase davvero bella del libro è: "Ogni aiuto inutile è un ostacolo allo sviluppo". Direi grande Montessori! Bisogna insegnare ai bambini l'autonomia, l'indipendenza (pagg. 90 e seg.). Ho visto, ad esempio, che il mio Nano da quando è nata la sorella, fa cose che prima, in automatismo, gli facevo io. Lo lavavo io, lo svestivo io, lo rivestivo io... Da quando c'è la nanerottola lui fa da solo! Si toglie il piagiama, si fa il bidet, si lava il viso e i denti, si riveste. Certo, bagna a terra, non sempre mette la maglia dritta..ma è bellissimo vedere che sa farlo! E chissà da quanto tempo!!!!! Ogni tanto me lo coccolo, me lo curo, lo lavo io, lo vesto io e lui mi bacia. La prende come una coccola in più! I bambini sono più avanti di noi!!
I consigli per una nanna serena sono tanti, alla fine simili a quelli di Tracy Hogg ne "Il Linguaggio segreto dei neonati"; ma questo libro aggiunge qualcosa in più: a genitori tranquilli, a regole fissate, a binari da seguire, corrisponde una bella giornata a cui seguirà una buona nanna e un bambino più sereno.
La cosa in cui credo di pù!!!
Insomma...andate su amazon.it e compratevi sto libro!!! E poi fatemi sapere!!
Il post da Tata Lucia è finito, mi ricompongo nei panni di mammamodellobase e il prossimo post sarà shoppingoso, promesso!!!!
Vabbè...non vi ho detto che Livia dorme 13 ore filate a notte... ok..lo so.. con questa frase ho tutto il vostro odio!

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog