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Facciamo la nanna di Grazia Honegger Fresco

Da Paola

facciamolananna

Ho letto “Facciamo la nanna – quel che conviene sapere sui metodi per far dormire il vostro bambino” di Grazia Honegger Fresco, che in molti indicano come il manuale “anti Estevill“. Lo è, in parte, ma secondo me è anche molto di più.

A dire il vero, a mio giudizio personale, avrei speso molte meno energie a demolire il metodo di Estivill perché l’orientamento di questo manuale, se di manuale vogliamo parlare, era piuttosto chiaro anche senza un parallelo così serrato con il famoso “Fate la nanna“.

C’è molto in questo libro, a partire dalla premessa nella quale vengono poste domande a cui tutti noi genitori dovremmo rispondere almeno una volta. Tra i quesiti uno su tutti mi ha particolarmente colpita: “che tipo di genitore sono? Ho bisogno di qualcuno che mi dica come fare oppure cerco da solo o con il mio compagno/compagna le soluzioni relative a nostro figlio?”

Sembra scontata la risposta ora che mia figlia ha quasi sei anni. Non lo era per niente nelle notti insonni, quando lei piangeva disperata e io non sapevo davvero cosa fare. Avrei voluto sì, allora, avere qualcuno che mi dicesse cosa fare. Mi rendo conto ora che non sarebbe stata la soluzione ai nostri problemi.

Il punto focale di “Facciamo la nanna” è infatti che il neonato è un individuo fin dalla nascita e che nessuno meglio dei suoi genitori può sapere come venire incontro alle sue esigenze.

Secondo l’autrice una delle colpe maggiore di Estivill è proprio la negazione del bambino come individuo. Il bambino invece lo è eccome, e per questo meritevole di rispetto e di attenzione. “Somiglianza non è uguaglianza” dice poi l’autrice. Ognuno di noi,  e quindi anche ogni bambino, è diverso e per questo unico. “Di conseguenza ogni famiglia è diversa, ogni bambino che nasce è portatore di una sua unicità e di novità misteriose”.

Procedendo nella lettura viene trattato il tema “Perché dormiamo?” molto interessante anche in riferimento al sonno degli adulti. “Il cervello addormenta il corpo per proteggerlo e per proteggere se stesso”. La natura stessa ha stabilito che fosse così: un tempo per agire e un tempo per riposare. Ho trovato molto interessante questo capitolo in cui viene spiegato, fase per fase, cosa ci succede quando dormiamo.

Abituarsi al ritmo circadiano adeguando le fasi veglia/sonno all’alternarsi di giorno e notte non è ovviamente immediato per i neonati. Ci vuole tempo. In base all’esperienza poco a poco si adatteranno anche loro a questo ritmo. Anche in questo manuale, così come in quello di Tamara Eberlein, viene consigliato di tenere un diario delle ore di sonno del piccolo per almeno due settimane. Utile anche per ridimensionare l’affermazione che tutti noi abbiamo fatto almeno una volta: “Non dorme mai!”

In questo libro si parla anche di nanna nel lettone, di ciuccio, di pappe in relazione alla nanna, di rituali serali, con alcuni consigli pratici (nel contributo di due esperte del Centro Nascita Montessori di Roma).

Il libro si conclude con un’alternativa per punti al metodo Estivill e testimonianze di esperti sulla nocività del metodo in questione.

L’autrice pone infine una domanda la cui risposta è fondamentale: chi è competente? Per ogni bambino sono competenti in primo luogo i suoi genitori. Cosa che non dovremmo davvero scordare mai, a mio parere.

Ho trovato molto valido e completo questo libro e per questo ve ne consiglio la lettura.  


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