Anche se spesso non rispettata, la Legge italiana è molto chiara e precisa.
Sulla Figura professionale del Biologo Nutrizionista c'è ancora molta confusione. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
La Legge 24 maggio 1967, n. 396 "Ordinamento della professione dei Biologo" all'art.3 riporta quanto segue:
Art. 3Oggetto della professione"Formano oggetto della professione di biologo:
- classificazione e biologia degli animali e delle piante;
- valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici dell'uomo, degli animali e delle piante;
- problemi di genetica dell'uomo, degli animali e delle piante;
- identificazione di agenti patogeni (infettanti ed infestanti) dell'uomo,deglianimaliedellepiante;identificazionedegli organismidannosialle derrate alimentari, alla carta, al legno, al patrimonio artistico; mezzi di lotta;
- controlloestudidiattivita', sterilita', innocuita' di insetticidi, anticrittogamici, antibiotici, vitamine, ormoni, enzimi, sieri, vaccini, medicamenti in genere, radioisotopi;
- identificazioni e controlli di merci di origine biologica;
- analisibiologiche(urine,essudati,escrementi,sangue; sierologiche, immunologiche, istologiche, di gravidanza, metaboliche);
- analisi e controlli dal punto di vista biologico delle acque potabili e minerali;
- funzionidiperitoediarbitratore in ordine a tutte le attribuzioni sopramenzionate.
Tale Legge è stata più volte, negli anni, confermata. In particolare, il Consiglio Superiore di Sanità - Sessione XLVI, in una Seduta del 15 dicembre 2009 - Sezione II esprime il seguente parere:
- Mentre il medico-chirurgo può. ovviamente, prescrivere diete a soggetti sani e a soggetti malati, è corretto ritenere che il biologo possa elaborare e determinare diete nei confronti sia di soggetti sani, sia di soggetti cui è stata diagnosticata una patologia, solo previo accertamento delle condizioni fisio-patologiche effettuate dal medico chirurgo.
- Il biologo può autonomamente elaborare profili nutrizionali al fine di proporre alla persona che ne fa richiesta un miglioramento del proprio "benessere", quale orientamento nutrizionale finalizzato al miglioramento dello stato di salute. In tale ambito può suggerire o consigliare integratori alimentari, stabilendone o indicandone anche le modalità di assunzione.
- Il dietista, profilo professionale dell'area tecnico-sanitaria individuato dal D.M. 14 settembre 1994, n.744, ex art. 6, c.3 D. Lgs. 502/92, opera nelle strutture del SSN in collaborazione con il medico ai fini della formulazione delle diete su prescrizione medica.
Ovviamente, quando si parla di "biologo" si intende il laureato magistrale regolarmente iscritto alla sezione A dell'Ordine Nazionale dei Biologi. L'iscrizione alla sezione B (junior), accessibile con la sola Laurea triennale non conferisce potestà di firma (non si può firmare la dieta!). Stesso dicasi per i soli laureati (sia triennali che magistrale) che non hanno conseguito l'Esame di abilitazione alla Professione di Biologo (il cosiddetto Esame di Stato). Si ricordi che la pratica dell'esercizio di biologo da parte di qualunque cittadino non abilitato rappresenta caso di abuso di professione, delitto disciplinato dall'art.348 del codice penale italiano.
Passiamo, ora a un altro tasto molto dolente della situazione: la formazione del biologo nutrizionista.Come detto in precedenza, per poter elaborare un piano dietetico, è necessario essere biologi abilitati. L'abilitazione è conferita mediate Esame di Stato e conseguente iscrizione all'ONB. Esistono diversi percorsi universitari (ovviamente inerenti alla Biologia) che consentono l'accesso a tale esame e ciascuno di essi è stato studiato e approvato dal Consiglio del medesimo Ordine professionale. Se, dunque, un corso di laurea magistrale consente l'iscrizione all'Ordine Nazionale dei Biologi, vuol dire che tale CdLM fornisce allo studente la formazione necessaria a esercitare la professione di biologo.Attualmente, soprattutto tra studenti e (ahimè!) docenti, è ancora viva la diatriba tra quale sia la migliore preparazione fornita dai vari corsi di laurea. Nella fattispecie, esiste un forte scontro tra i sostenitori nel classico CdLM in Biologia (classe LM/6) e quelli dell'ormai piuttosto affermato CdLM in Scienze della Nutrizione Umana (classe LM/61), o affini. Una importante precisazione (di cui molti studenti e docenti poco attenti non sono a conoscenza) è d'obbligo. Il D.M. 9 luglio 2009 ha equiparato i CdLM in Scienze della Nutrizione Umana a quelli in Scienze Biologiche (in pratica, il CdLM in Scienze della Nutrizione Umana è un CdLM in Scienze Biologiche!). Inoltre, a seguito di un'interrogazione parlamentare da parte del Senatore PD Anna Rita Fioroni al Ministro dell'Istruzione, i laureati in Scienze della Nutrizione Umana possono accedere a concorsi e insegnamento. Si riporta, di seguito, il testo dell'interrogazione e della risposta del Ministro.
Questo significa che un laureato in Scienze della Nutrizione Umana, al pari di un laureato in Biologia, Scienze biologiche, Scienze biotecnologiche, etc... può insegnare e partecipare a concorsi pubblici, concorsi per l'ammissione a Dottorati di Ricerca o Scuole di Specializzazione. Per quanto concerne le Scuole di Specializzazione, ciascun Ateneo nel relativo bando di concorso specifica i requisiti necessari per l'ammissione alla Scuola. A livello nazionale, i laureati in Scienze della Nutrizione Umana possono concorrere per l'ammissione alla Scuola di Specializzazione in Scienze dell'Alimentazione; in determinati Atenei, anche in Biochimica clinica. Per ovvie ragioni, non è consentito l'accesso a talune Scuole di Specializzazione, quali Genetica medica, Microbiologia e Virologia e altre ancora. L'unica differenza, dunque, che intercorre tra i CdLM della classe LM/6 e quelli della classe LM/61 riguarda esclusivamente la formazione più o meno specifica nella materia Nutrizione, ovviamente più approfondita dei CdLM in Scienze della Nutrizione Umana rispetto a quelli in Scienze biologiche (LM/6) che trattano in maniera ancora "generica" (pronunciando tale parola con il massimo rispetto e nell'accezione più positiva!) i vari aspetti della Biologia soffermandosi, qualora il curriculum studiorum lo consenta, sulle tematiche relative alla Nutrizione.Ci tengo, dunque, a sottolineare che la preparazione finale del laureato è cosa esclusivamente soggettiva, dipendete dalla modalità (e dalla mentalità) con la quale lo studente affronta il proprio corso di laurea e non certamente dalla scelta fatta per il corso di serie A o quello di serie B. L'iscrizione a un Ordine professionale mediante superamento del relativo esame è l'unico metro di giudizio, imparziale, per uniformare la preparazione della classe professionale in questione. Ovviamente, va detto che, come tutte le discipline che hanno a che fare con la salute dell'Uomo, anche la Nutrizione va eseguita con "scienza e coscienza"... e sono proprio questa "scienza e coscienza" che dovrebbero indurre il professionista, o l'aspirante tale, a non concludere i propri studi per il mero scopo di cercare un'occupazione più o meno sicura, bensì a formarsi nella maniera più adeguata, non accontentandosi del minimo che gli viene fornito, ma ricercando sempre, affannosamente, spunti di conoscenza.Mi preme, inoltre, dire che la nostra classe professionale (io sono un laureato in Biologia, magistrando in Scienze della Nutrizione Umana) è stata già fin troppo bistrattata dai nostri colleghi (per la legge italiana lo siamo!) medici, e lo è tutt'ora... Inutili beghe tra studenti colleghi dei vari corsi di laurea non fanno altro che alimentare un deleterio fermento interno alla classe professionale stessa che finisce con lo sfaldare una già precaria stabilità, creando terreno fertile per chi vuole affossare una delle più belle e affascinanti professioni e per qualche scoscenziato di turno che gioca a fare il Nutrizionista. Restiamo uniti, lavoriamo con serietà e professionalità, dando tempo al tempo e senza bruciare le tappe... solo così faremo valere i nostri diritti!