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Facciamola finita con i rimpianti, ve ne prego

Creato il 06 aprile 2012 da Minerva Jones

Da The Guardian del 1° febbraio 2012, alcuni estratti da un articolo doloroso quanto istruttivo e sano (per i viventi): mi sembrava importante e urgente condividere con voi tali pensieri che ci vengono dati da persone che non ci sono più.

I cinque principali rimpianti del morente

[...] Bronnie Ware è un'infermiera australiana che ha trascorso diversi anni in un reparto di cure palliative, occupandosi di pazienti con appena tre mesi di vita davanti. [...] Ware scrive dell'impressionante chiarezza di visione che le persone manifestano alla fine della loro vita e di come sia possibile che anche noi impariamo dalle loro consapevolezze. "Quando vengono interpellati a proposito dei propri rimpianti o di quello che avrebbero voluto fare in modo diverso" - dice Ware - "ci sono temi comuni che ritornano".

Questi sono i cinque principali, come da lei testimoniato.

1. Avrei voluto avere il coraggio di vivere la vita che volevo, non quella che gli altri si aspettavano che vivessi.


Questo è il più comune rimpianto per tutti. Quando le persone si rendono conto che la loro vita è quasi finita e guardano al passato con maggiore chiarezza, è facile che vedano quanti dei loro sogni non si sono realizzati. Molte persone non hanno onorato neanche la metà dei desideri che avevano e devono morire sapendo che questo è dipeso dalle scelte che hanno fatto o non fatto. [...]

2. Avrei voluto lavorare meno duramente.

Questo rimpianto appartiene soprattutto ai pazienti maschi di cui mi sono presa cura. Qualche donna a volte parla di questo rammarico, ma come spesso capitava nelle generazioni precedenti molte di loro non erano capifamiglia su cui si reggeva l'economia familiare. Tutti gli uomini di cui mi sono presa cura rimpiangevano profondamente di aver speso così tanto tempo delle loro vite lavorando come criceti nella ruota. A causa dell'eccesso di lavoro hanno perso l'infanzia dei figli e goduto poco della compagnia dei partner.

3. Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti.

Molte persone soffocano quello che sentono per amor di pace, per evitare conflitti. Il risultato è che vivono un'esistenza fatta di mediocrità e non diventano mai quello che avrebbero potuto essere davvero. Tanti di loro sviluppano relazioni malate a causa dell'amarezza e del risentimento che si portano appresso.

4. Vorrei essere rimasto in contatto con i miei amici.

Spesso queste persone non realizzavano veramente il vantaggio di avere un vecchio amico fino a quando non giungevano alle loro ultime settimane di vite e non era più possibile rintracciarne qualcuno. [...]

5. Avrei voluto permettere a me stesso di essere felice.

Questo è un rimpianto sorprendentemente comune. Molte persone non si rendono conto fino alla fine che la felicità è una scelta. Si adagiano dentro a vecchi schemi e abitudini finché il cosiddetto comfort del quotidiano sommerge le loro emozioni e anche le loro vite fisiche. La paura del cambiamento fa sì che spesso finiscano per fingere con se stessi e con gli altri che tutto questo basti, che sia sufficiente; ma nel profondo continuano a desiderare una risata vera e un'ultima sciocchezza da fare ancora nella vita.



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