Magazine Informatica

Facebook e HTML5: i dolori del giovane Zuckerberg

Da Andreachiarelli
Mark Zuckerberg

Fonte: JD Lasica su Flickr.com

E’ ormai risaputo che viviamo in un mondo facilmente influenzabile. Basta che qualcuno con una certa notorietà si pronunci, talvolta anche solo di striscio, su una determinata questione che le sue parole vengono prese come legge, spesso travisando quello che effettivamente è stato detto. Un recente esempio è la dichiarazione di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, a proposito di HTML5.

Il giovane imprenditore ha ammesso che la scelta di scommettere sulle app mobile basate su HTML5 è stata uno dei più grossi errori se non il più grosso errore strategico che Facebook abbia fatto. Questa affermazione ha scatenato diverse reazioni e non sono state poche le estrapolazioni arbitrarie, magari a sfondo sensazionalistico, da quanto ha effettivamente detto Zuckerberg. Due di queste estrapolazioni sembrano sostenere che HTML5 sia morto e che la realizzazione di applicazioni mobile basate su HTML5 siano destinate al fallimento.

La prima affermazione non la prendo in considerazione, dal momento che, ad essere pignoli, HTML5 deve ancora nascere…

La seconda affermazione rappresenta una generalizzazione troppo superficiale. L’affermazione di Zuckerberg riguarda le scelte di Facebook, i loro obiettivi, le loro esigenze. Quello che non è valido per Facebook può essere valido per altri contesti. Zuckerberg non è entrato nei dettagli tecnici ma ha sostenuto una cosa abbastanza ovvia, cioè che le applicazioni native sono più efficienti di quelle basate su HTML5. La scelta iniziale di HTML5 doveva avere delle motivazioni apparentemente valide nel momento in cui è stata fatta ma che evidentemente sul campo non si sono dimostrate tali. Due anni di lavoro bruciati o, dicendola con Edison, utilizzati per capire che per le finalità di Facebook HTM5 non andava bene?
Credo che la vicenda faccia parte della naturale evoluzione di un prodotto, soprattutto in un ambito in pieno fermento come il mobile.

Quello che invece mi preme sottolineare è che credo sia stata data una risonanza distorta all’affermazione di Zuckerberg, inducendo molti a pensare che HTML5 non sia adatto per realizzare applicazioni mobile. Ogni tecnologia va valutata per quello che offre per un determinato obiettivo in un determinato contesto. E’ vero che si impara anche dagli errori altrui, ma prima di saltare alle conclusioni bisogna comprendere gli errori degli altri e provare a capire se ci si trova nella stessa situazione.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog