L'intenzione è quella di creare comunità di supporto virtuali per utenti afflitti dalla stessa malattia, che possano confrontarsi e interagire. I ricercatori si sono infatti resi conto che i pazienti affetti da patologie quali ad esempio il diabete, spesso si documentano sui social, quindi perché non fornirgli le informazioni direttamente su Facebook?
Negli ultimi mesi, il colosso dei social network ha organizzato incontri con medici ed esperti di sanità per ideare anche delle ipotetiche applicazioni "preventive" per aiutare le persone a migliorare il loro stile di vita, fornendo linee guida su alimentazione, esercizio fisico e sano consumo di cibo. Il progetto non è ancora attivo, ma la popolarità e l'utilizzo mondiale di Facebook potrebbero far sì che le comunità virtuali si sviluppino in tempi brevi.
Bisogna però ammettere che Facebook risulta essere in ritardo rispetto ad Apple e Samsung, già presenti nel settore medicale. E' stata infatti creata l'applicazione Healtkit per iPhone e iPad, che conserva e analizza i dati di salute e fitness, e il dispositivo indossabile Gear Fit di Samsung che tiene traccia dei dati sanitari tramite sensori, analizzando le informazioni prima di visualizzarle sullo smartphone dell'utente.
Ci si chiede se quest'innovazione potrebbe mettere ancora più a repentaglio la privacy degli iscritti. Secondo alcuni esperti sì, perché al contrario di ricerche online per ottenere rimedi a malanni di piccola entità (come raffreddore o tosse), i pazienti potrebbe preferire l'anonimato. Come sempre però, sono gli utenti stessi a decidere quali informazioni condividere o meno con la comunità virtuale, per cui alcuni potrebbero desiderare di utilizzare il social come strumento di conforto.
Facebook invece è ottimista. Crede che questo progetto possa funzionare, così come era avvenuto in passato. Nel 2012 infatti, presentò un'iniziativa sulla donazione di organi, permettendo agli utenti di specificarne sul proprio profilo personale il loro eventuale consenso. Negli Stati Uniti si registrarono subito 13.054 persone, conquistando così migliaia di condivisioni.
La presenza infine di forum e siti web tra cui PatientsLikeMe dimostra come per i pazienti sia davvero importante condividere esperienze online, forse per sentirsi meno soli.
Elisa