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Facebook = parole in libertà

Creato il 13 ottobre 2011 da Mariantonietta @marialisbona
Facebook = parole in libertà 
Doverosa premessa: oggi sono come lui, Brontolo.
Facebook io lo adoravo. Sono stata tra i primissimi dei miei amici ad iscrivermi, quando ancora il mitico social network non veniva fuori in tutte le conversazioni, ogni tre parole.Poi è diventato un fenomeno di massa ed io ero superfelice, perché sapevo perfettamente tutte le volte che i miei amici, lasciati un po' sparsi per l'italia, andavano in bagno.Ha iniziato un po' a stufarmi quando gente sconosciuta o minimamente conosciuta ti chiedeva l'amicizia. Oppure quando a proporsi come tuo amico era un negozio o un esercizio commerciale.Ma per una vagabonda come me, ancora legatissima soprattutto alle sue origini, i benefici erano troppo grandi e se per goderne dovevo sottostare alle regole del gioco, ok, giochiamo.Così mi sono imbattuta anch'io negli status più assurdi e nei commenti più surreali. L'ultimo in ordine cronologico mi ha lasciato letteralmente senza parole.C'era questo ragazzo che nel suo profilo aveva condiviso una nota per avvisare tutti dell'ora e luogo in cui si sarebbe tenuto il funerale di un altro ragazzo. Già questa scelta per me è davvero discutibile. Il bello è stato quando ho letto un commento di un'amica che diceva "ma chi è?", riferito al povero ragazzo deceduto. E sotto, un altro amico che rispondeva "è suo fratello", riferito al ragazzo che aveva postato la data e il luogo.Visto che l'argomento era così delicato, mi chiedo: c'era bisogno di fare una domanda così superficiale?E ancora: ma perché tra i nostri amici su facebook ci sono perfetti sconosciuti?E infine: la ragazza che ha chiesto "ma chi è?" perché non è andata a leggere tutti quei post di condoglianze sulla bacheca del suo amico per capire di chi si parlava.Ma poi è possibile che si debbano fare le condoglianze sulla bacheca di facebook? come la vedete una telefonata, un sms, una mail o, se proprio dovete usare facebook, un messaggio privato?In alternativa c'è il classico telegramma. Sarà troppo po' banale?

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